E’ stato in panchina per oltre 90 minuti, quindi si presume che la partita l’abbia vista, anche perché è l’allenatore di una delle due squadre. Eppure pare proprio che Andrea Sottil la gara tra Ascoli e Reggina vinta dai suoi non l’abbia guardata: “Alla fine penso che abbiamo meritato di vincere”, una delle affermazioni del tecnico dei bianconeri al termine del match del Del Duca.
Ora, che la gara l’abbia vinta è risaputo, così come è risaputo che nel calcio vince chi segna di più. L’Ascoli è stato bravo a farne uno in più della Reggina, ma non ha affatto meritato, anzi. Una squadra che per 83 minuti non si avvicina nell’area avversaria neanche per sbaglio, può solo “pregare” che qualche tiro da fuori o qualche deviazione fortuita regalino un pari che varrebbe come una vittoria. Non con questa Reggina, che ha rivisto i fantasmi già vissuti contro Pisa, Venezia, Cittadella e compagnia.
Per gli amaranto è una sconfitta un po’ diversa, questa, da quelle sopracitate, perché allora subentrava un fattore mentale – oltre che fisico – segno di arrendevolezza e scoramento. Oggi la squadra c’è stata e non ha dato l’impressione di poter subire, anche se si è abbassata notevolmente col passare dei minuti. La linea di difesa ha tenuto, ben protetta dal resto della squadra, e non dava l’idea di poter sbagliare singolarmente. E invece Cionek prima e Guarna poi, quest’ultimo ben due volte, si sono aggiunti ai loro compagni che nelle settimane precedenti avevano commesso altri errori fatali.
Ma, a prescindere da ciò, se c’è una squadra che meritava di vincere – in quanto ha dominato il gioco senza rischiare nulla – questi era la Reggina. Non di certo l’Ascoli. Menomale che, dopo tutte queste festività, arriva adesso “San Mercato“. Che porti in dote regali buoni e non carbone.