E’ pronto ad entrare in vigore il nuovo Dpcm per l’Italia, che dal 16 gennaio si appresta al ritorno della suddivisione in fasce. Ad affermarlo oggi il ministro della Salute Roberto Speranza alla Camera. Oltre alle già conosciute zone rosse, arancioni e gialle “il Governo ha intenzione di prevedere anche una quarta area, quella bianca, solo con incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti e Rt sotto a 1”, fermo restando la conferma delle misure di distanziamento e dell’obbligo di mascherina in luoghi chiusi e all’aperto non è possibile mantenere la distanza di sicurezza. Con l’istituzione della zona bianca è chiaro come il Governo stia iniziando a indicare un nuovo percorso, ovvero quello della convivenza col virus e delle riaperture. Al momento ogni Regione è lontana da questa visione, infatti come confermato dal ministro per il mese di gennaio l’intenzione è quella di vietare lo spostamento (anche in zona gialla), proibire l’asporto dopo le 18 dai bar e stabilire l’ingresso in zona arancione di tutte le Regioni a rischio.
Tra queste non figura appunto la Calabria, che rimane in Italia la Regione meno colpita dalla pandemia del Coronavirus. Nell’ultimo bollettino il 96,95% degli attualmente positivi è in isolamento domiciliare, si tratta di pazienti asintomatici e o paucisintomatici, mentre il 2,82% è ricoverato in ospedali e solo lo 0,22% è in terapia intensiva. Numeri che, come analizzato ieri ad esempio in provincia di Reggio Calabria, restano di gran lunga al di sotto della soglia critica e non devono generare eccessive preoccupazioni. Analizzando tutti i parametri del territorio, la Regione avrebbe addirittura la possibilità di essere inserita in zona gialla, ma vedrà confermarsi il livello arancione per un’altra settimana perchè le misure devono valere almeno 15 giorni. Attualmente l’indice Rt è di 1,14 (facendo riferimento all’ultimo dato disponibile fornito dall’Iss), di gran lunga inferiore rispetto alla soglia di 1,25. Il dato comunque farà registrare un calo nell’aggiornamento di venerdì 15 gennaio, perché i casi positivi dell’ultima settimana sono stati di meno rispetto alla precedente. Ieri infatti la percentuale dei positivi sui controllati è crollata addirittura al 9,92%, bisogna tornare indietro di un paio mesi per trovare numeri così bassi, al tempo stesso di gran lunga i più bassi del Paese, segno che la Calabria può guardare ai prossimi mesi invernali senza immaginare scenari tragici e spegnendo sul nascare inutili allarmismi.