Klete Keller, incriminato per l’assalto al Parlamento USA: il declino dell’eroe olimpico, dal divorzio alla manifestazione violenta

StrettoWeb

Klete Keller incriminato per l’assalto al Parlamento USA. Il declino dell’ex nuotatore: le 2 medaglie olimpiche, la depressione e il divorzio

Alto due metri, vestito con la tuta della nazionale olimpica statunitense. Di certo uno dei manifestanti che hanno preso d’ssalto il Congresso degli Stati Uniti a Washington lo scorso 6 gennaio non è passato inosservato. Si trattava di Klete Keller, ex nuotatore con un glorioso trascorso olimpico per la Nazionale americana, riconosciuto attraverso le immagine diffuse dai media e attualmente incriminato dal Dipartimento di Giustizia. Dovrà rispondere in tribunale di diversi capi d’accusa quali: entrata illegale al Campidoglio, condotta violenta e resistenza a pubblico ufficiale. È valso a poco il tentativo di eliminare dai social tutti i post nei quali appoggiava Donald Trump.

La sua è una storia davvero particolare. Alle Olimpiadi di Sydney, Klete Keller vinse il bronzo nei 400 stile libero dietro Thorpe e l’italiano Rosolino, nonchè l’argento nella 4×200 stile libero. Raggiunse la fama ad Atene nel 2004 conquistando un altro bronzo nei 400 stile libero e successivamente uno storico oro nella staffetta 4×200 stile libero, interrompendo il dominio dell’Australia che durava da 7 anni. Keller riuscì infatti a resistere al ritorno del fortissimo Ian Thorpe, difendendo il vantaggio accumulato nelle frazioni precedenti da Phelps e Hackett. Nel 2008 l’ultima Olimpiade con un nuovo oro nella 4×200 stile libero, poi il ritiro.

Da qui iniziarono i primi problemi. Il nuotatore statunitense si è dovuto confrontare con le difficoltà legate all’abbandono della vita agonistica, prima fra tutte la depressione. Nel 2014 si è separato dalla moglie ed ha vissuto per 10 mesi nella sua auto. Lo scorso 6 gennaio si è unito ai manifestanti pro-Trump nella protesta al Campidoglio, trasformatasi poi in un vero e proprio assalto al quale ha preso parte e per il quale dovrà rispondere legalmente.

Condividi