Il libro di Giuseppe Scopelliti “Io sono libero”, ormai in vendita da circa un mese, è andato a ruba: lo ha acquistato anche una psicologa professionista che ha espresso il suo pensiero in merito
Il libro di Giuseppe Scopelliti “Io sono libero“, in vendita da un mese circa, è andato a ruba sia in formato cartaceo nelle librerie che su Amazon, come testimoniato dallo stesso editore Walter Pellegrini ai nostri microfoni qualche settimana fa. Non l’hanno acquistato soltanto simpatizzanti e seguaci dell’ex Sindaco e Governatore, ma anche personaggi magari distanti dalle sue idee politiche che hanno voluto però approfondire il punto di vista di Scopelliti perché incuriositi.
Tra questi c’è la Dottoressa Antonella Sergi, psicologa di professione che ha lavorato in carcere e ha deciso di esprimere un parere in merito attraverso un post su Facebook: “Anni e anni fa – si legge – da convinta sinistroide non avrei mai comprato né letto un libro di e su Scopelliti. Oggi mi è stato regalato da mio marito e ne sono felice”.
Ne sono felice per due motivi. Perché è un libro nato da una storia di dolore e che esprime quanto il carcere, quando vissuto con senso, può essere generativo. Parla di un dolore che può essere trasformato in arte. E a me che sono particolarmente affezionata a Frankl ed al suo libro “uno psicologo nei lager” la capacità di reinventarsi e non morire è una cosa che ho molto a cuore. Secondo perché ho avuto il privilegio, perché di privilegio si tratta quando si lavora in carcere, ed in parte una piccola responsabilità di condividere alcuni di questi momenti di vita vissuti accanto ai due autori nei giorni più difficili che un uomo possa vivere: quella della privazione della propria libertà”.
Poi il pensiero conclusivo: “Leggerò il libro perché parla di un carcere e non perché parli di un personaggio politico. Leggerò un libro che parla di un uomo che, libero dal potere e dal peso politico, nel perdere la libertà l’ha ritrovata”.