Giunta regionale tutta al maschile, in Sicilia la protesta delle donne: creata la petizione online [VIDEO]

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Un gruppo social e una petizione online per far sentire la voce delle donne siciliane

Prima il rimpasto della Giunta regionale, con l’esclusione dell’unica donna Assessore Bernadette Grasso, poi una frase inopportuna, pronunciata da un deputato regionale leghista, che ha fatto scattare la protesta. Centinaia di donne siciliane in tutta Italia hanno firmato una lettera con cui al Presidente della Regione, Nello Musumeci, esprimono indignazione per l’assenza di quote rosa in giunta e chiedono le dimissioni di Vincenzo Figuccia. L’esponente del Carroccio ha parlato di polemica sterile sulla composizione del governo regionale, “ciò che abbiamo tra le orecchie, cioè il cervello, è più importante di quello che abbiamo”, aveva affermato in merito.

Una dichiarazione giudicata “maschilista e patriarcale”, così da spingere un gruppo di donne ad alzare la voce e farsi sentire sui social. Sulla pagina “Siamo Siciliane” una valanga di adesioni all’iniziativa di mobilitazione. In pochi giorni sono stati superati i mille iscritte con lo scopo di rivendicare l’importanza delle donne all’interno della politica politica, vogliamo poter essere presenti nelle istituzioni.

La situazione che ha spinto la Cgil Sicilia a lanciare una petizione online per chiedere l’intervento del Presidente della Repubblica e del Ministro delle Pari opportunità “affinché si ponga fine a questa discriminazione”. “Questo avviene – si legge nel testo della petizione – nonostante l’Ars abbia votato a giugno una norma per assicurare il 30 per cento di alternanza di genere nelle istituzioni. Si toglie voce alle donne per adottare scelte per l’utilizzo delle risorse per il rilancio dell’economia senza nessuna attenzione alle relazioni di genere, all’impatto differenziato su donne e uomini per l’effettiva promozione dell’uguaglianza”“La questione meridionale è questione femminile e di democrazia. Le donne, per la ripresa economica della Sicilia, devono essere al centro e protagoniste delle scelte politiche che saranno adottate”, conclude il sindacato.

La petizione #piùdonneperlademocrazia è online, per consultarla o firmarla è necessario consultare, il sito oppure la pagina Facebook della Cgil Sicilia, oppure sottoscriverla direttamente al link: https://chng.it/gjGyH7hCNb.

Rimpasto della Giunta regionale in Sicilia: “il gioco delle poltrone è più importante della salute dei cittadini”

In merito al rimpasto della giunta regionale, è stato manifestato anche il disappunto della Federazione dei Giovani Democratici di Messina che, con il comunicato stampa di seguito riportato, ha espresso la propria posizione:

Alla fine di un anno difficile, con ritardi evidenti nella gestione della situazione socio-sanitaria e – da ultimo – del piano vaccinale, Musumeci ha preferito impiegare il tempo nel gioco delle poltrone, evidentemente più importante della salute dei siciliani.

Abbiamo appreso con amarezza la decisione di escludere la rappresentanza femminile dalla Giunta. In una regione che richiederebbe un forte e reale impegno delle Istituzioni contro ogni tipo di disuguaglianza nel mondo del lavoro e nella società, le Siciliane ed i Siciliani devono assistere che da oggi la discriminazione inizia proprio dal Governo della regione.

Questa scelta rappresenta un’offesa per i tanti Siciliani che si impegnano quotidianamente per superare i pregiudizi della cultura maschilista e per trasmettere alle future generazioni i valori dell’uguaglianza e della giustizia sociale.

Ancora più triste è stato dover leggere le parole di Figuccia che non si è fatto alcuno scrupolo ad offendere le donne con espressioni fortemente e vergognosamente maschiliste, ignorando del tutto che quelle parole esprimono per molte donne una violenza quotidiana che spesso non è solo verbale. 

Crediamo in una società in cui la parità di genere sia una ricchezza e non accettiamo che possa essere mortificata da chi rappresenta le Istituzioni. Evidentemente ancora oggi bisogna tornare in piazza per affermare quei principi di civiltà che vengono oltraggiati ogni giorno. In questa battaglia, che ha salde radici nella storia della Sicilia, noi siamo e saremo al fianco di chi crede che una società più giusta passi dal riconoscimento e dal rispetto del ruolo della donna.

Inoltre, duole vedere che nel rimpasto sia stata esclusa Messina, ulteriore prova della considerazione che Musumeci ha della rappresentanza del pluralismo territoriale. La nostra Provincia, abbandonata spesso dalla politica, si troverà da oggi a non avere alcun riferimento politico e tutto questo proprio quando si deve programmare una mole di investimenti senza pari nella storia. 

Ci auguriamo che i fondi per il rilancio del territorio non seguano le stesse logiche della spartizione delle poltrone.

Ci piacerebbe sapere se il Presidente Musumeci intendeva questo quando pensava che “diventerà bellissima”.

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