Calabria, Spirlì: “basta con queste feste private, gente che festeggia l’uccisione del maiale”

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Il presidente facente funzioni della Calabria Nino Spirlì ha anche parlato del presidente Conte: “grazie a Dio si dimette”

Dalle dimissioni del presidente Giuseppe Conte, alla riapertura delle scuole superiori, passando per le limitazioni alle attività commerciali. Il presidente ad interim della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha tenuto la sua classica diretta social durante il suo spostamento in macchina verso la Cittadella da poco intitolata alla compianta Jole Santelli. “Il governo stamattina è caduto, Conte va a dimettersi – ha esordito il leghista – . Questo avviene dopo lo scandalo sui vaccini che stiamo vivendo sulle forniture ed è ingiustificabile, non si può transigere. Non sono riusciti a difendere le quote delle dosi stabilite con le case farmaceutiche. Hanno imposto alle Regioni di velocizzare i tempi per la prima somministrazione senza essere sicuri dell’arrivo della dosi disponibili per garantire la seconda. Stiamo facendo i salti mortali con le aziende ospedaliere e, lo ripeto, siamo stati fortunati. Per una maleaugurata coincidenza abbiamo potuto inoculare solamente il 50% delle dosi perché nel momento in cui sono arrivati i primi vaccini allo stesso tempo abbiamo dovuto sostituire i commissari nelle Asp e degli ospedali. Nelle operazioni quindi siamo stati più lenti, ed io continuo a dire grazie a Dio!”.

Il secondo passaggio del suo discorso riguarda le scuole. La prossima settimana infatti gli alunni delle superiori potranno rientrare a fare lezione nei propri istituti. Spirlì però non cambia il suo pensiero, nonostante il Tar abbia bocciato la sua ordinanza, perché non ci sono prove scientifiche che le scuole possano essere un veicolo di contagio, ammette di continuare a monitorare costantemente la situazione ed essere pronto a richiuderle: “Le scuole superiori apriranno il primo di febbraio, i ragazzi torneranno con la didattica in presenza. Su tutte le altre scuole, elementari e medie, non abbiamo potuto fissare altra soluzioni, c’è una decisione del Consiglio di Stato che ci ha obbligato alla riapertura. Io però continuo a non capire perché i bambini debbano essere esposti al contagio, mentre gli adulti possono lavorare in smart working. Da genitore sarebbe una cosa che io non sopporterei. Vogliamo parlare poi dei banchi a rotelle? Dobbiamo andare a buttare tutti quelli che avevamo, e ci costerà pure l’ira di dio smaltirli, per dei banchi nuovi che non servono ad un’amata cippa”.

Infine, dopo la richiesta di apertura delle attività commerciali, Spirlì ha risposto ad alcuni cittadini calabresi: “Piscine e palestre, fosse per me, le avrei già riaprire, così come tutte le attività e garantirei insieme ai titolari il controllo regolare e preciso di tutti i partecipanti. Gli adulti sono in grado di controllarsi, quindi per me potrebbero anche andare al ristorante o al bar a prendere un caffè, tenendo sempre in mente la regola della distanza di sicurezza. Dobbiamo smetterla comunque con questa storia delle feste, a volte noi il contagio ce lo andiamo proprio a cercare! So di gente che ancora si riunisce per festeggiare l’uccisione del maiale o il diciottesimo del nipote. Smettiamola con queste feste, ci sarà tempo per festeggiare”.

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