Wuhan, il Coronavirus è un lontano ricordo: in Cina discoteche, cene e feste senza mascherina

StrettoWeb

Dalla Cina giungono scene inimmaginabili per l’Italia, ma anche per tutti gli altri Paesi del mondo, ancora messi in ginocchio dal Covid-19 che impone prudenza e regole di distanziamento sociale

A Wuhan già tutto è tornato come prima. Sembra che non sia successo nulla nella città dov’è nata la pandemia, in Cina si è tornati a far festa di nuovo a un anno di distanza dall’esplosione del Covid-19. La vita notturna è tornata a pieno regime quasi 7 mesi dopo che la città ha revocato il lockdown e i giovani si stanno abbracciando e divertendo. Scene inimmaginabili in Italia, ma anche in tutti i Paesi del mondo, ancora messi in ginocchio da un virus che impone prudenza e regole di distanziamento. Ma in Cina no, i giovani residenti di Wuhan durante una recente serata si sono fatti selfie, mangiato cibo di strada e riempito i locali notturni della città mentre cercavano di recuperare il tempo perduto. Musica, balli e bevute, cene senza limiti di persone senza mascherina all’interno di locali strapieni.

Da sottolineare che Wuhan non ha segnalato un nuovo caso di malattia a trasmissione locale dal 10 maggio, dopo essere stata sottoposta a uno dei blocchi più rigidi al mondo, a causa del regime comunista che sicuramente non è dei più “permissivi”. La città con 11 milioni di abitanti è stata tagliata fuori dal resto della Cina in un blocco notturno a sorpresa a partire dal 23 gennaio, con i blocchi stradali, mentre i mezzi di trasporto non potevano muoversi. Il blocco è durato solo 76 giorni, terminando all’inizio di aprile, quando la maggior parte del mondo era nei giorni più bui della pandemia. Anche sui numeri ci sarebbe tanto da discutere, 4.634 morti appaiono davvero pochi rispetto ad una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone.

Ma come può la Cina aver già superato l’emergenza Coronavirus? Sin dall’inizio della pandemia pesano le accuse di coprire le reali dimensioni del disastro, e sono emerse anche delle prove a sostegno del fatto che i dati ufficiali diramati dalle autorità sui morti a Wuhan fossero falsi. D’altronde se gli unici dati a disposizione sono quelli forniti da uno Stato totalitario o da fonti filo-governative, le probabilità di trovarsi di fronte a una rappresentazione non veritiera della realtà sono alte. C’è chi sostiene anche sia per via del rigore con cui è stata affrontata la prima fase dell’epidemia e chi assegna il merito alla campagna vaccinale, partita in via emergenziale già nel mese di agosto.

Insomma, mentre il resto del mondo lotta contro il Coronavirus, l’economia cinese è cresciuta del 4,9% nel terzo trimestre rispetto all’anno precedente secondo i dati del Governo che mostrano cosa è possibile fare quando il Covid-19 è sotto controllo. I dati sulla produzione industriale, sui servizi e sulle vendite al dettaglio sono particolarmente positivi. Il Fondo monetario internazionale prevede infine che l’economia cinese crescerà dell’8,2% nel 2021, un ritmo molto più veloce rispetto agli Stati Uniti o all’eurozona.

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