Da Schumacher a… Schumacher

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Il fresco campione del mondo di Formula 2, Mick Schumacher, farà il grande passo e correrà nella classe più ambita a bordo di una Haas

Sui siti online dei maggiori quotidiani del mondo appare la notizia dei M. Schumacher campione del mondo! No, non siamo tornati indietro di 20 anni, non stiamo parlando di Micheal Schumacher grande campione di Formula 1 e vincitore di sette titoli mondiali, ma del figlio ventunenne Mick Schumacher che dopo aver vinto nell’anno 2018 il titolo di Formula 3 quest’anno si ripete nella classe superiore e fa suo il titolo mondiale di Formula 2. Nell’ultima gara in Bahrain si è piazzato al 18° posto, ma tanto è bastato per aggiudicarsi il titolo. E l’anno prossimo il fresco campione del mondo di Formula 2 farà il grande passo e correrà nella classe più ambita a bordo di una Haas. Scuderia americana che tra l’altro utilizza, nel campionato di Formula 1, i motori Ferrari. Riavvolgendo il nastro dei ricordi tutti noi andiamo con la mente alle fantastiche gesta di Michael che dopo aver vinto due titoli mondiali con la Benetton negli anni 1994-1995 (al cui comando vi era Flavio Briatore), passa alla scuderia Ferrari e vince cinque campionati del modo consecutivi (2000-2001-2002-2003-2004) diventando con sette titoli conquistati il più titolato pilota di Formula 1 della storia automobilistica superando Juan Manuel Fangio, il grandissimo pilota argentino che negli anni cinquanta aveva conquistato cinque titoli mondiali. Al momento del ritiro Michael aveva al suo attivo anche il maggior numero di gare vinte, podi, e pole position.

Questi incredibili primati, proprio in questa tormentata stagione a causa del Covid-19, sono stati pareggiati come numero di campionati del mondo vinti e addirittura superati per numero di gran premi, podi e pole position da Lewis Hamilton, eccezionale campione britannico. Ma in tutti noi italiani le vittorie di Michael Schumacher con la Ferrari sono qualcosa che resterà per sempre nei nostri cuori. Anche perché andando a parlare dal punto di vista tecnico, le vetture odierne di Formula 1 sono molto più tecnologiche, hanno al loro interno molta più elettronica, sono molto più “pilotate” dai box che impongono a piloti il momento di cambiare gomme, che impongono il tipo di gomme da scegliere, che scelgono la strategia da adottare in gara. Tutte cose che inevitabilmente fanno perdere fascino ad un modo di correre di qualche anno fa dove era importante ovviamente il mezzo meccanico ma contava probabilmente di più il pilota. Le gesta di Senna, Villeneuve, Fangio, Fittipaldi, Ascari rimangono indelebili nella storia dell’automobilismo. Sono in molti, ora, probabilmente a torto, che affermano che se Lewis Hamilton non avesse la vettura migliore non avrebbe mai potuto vincere tanto in Formula 1.

Ma al di là di questo stucchevole e continuo discutere su chi sia stato il migliore di tutti i tempi nelle varie discipline sportive, che è un discorso che non si può assolutamente fare perché ogni contesto è diverso dagli altri, per noi Michael rimane, anche per quello che è successo dopo, un pezzo importantissimo nella storia della Formula 1 ed in particolare della Ferrari. Infatti il 29 dicembre 2013 mentre stava sciando fuoripista Michael è caduto e ha battuto la testa su delle pietre. Dopo essere stato diversi mesi in coma in ospedale è uscito ed ha continuato le cure e la riabilitazione in casa. Ma sono armai sette anni che di lui non si hanno notizie certe e sembra purtroppo che le sue condizioni di salute non siano migliorate. Ora, dopo anni di silenzio, la bella notizia di Mick Shumacher che dovrà appena dimostrare se sarà un campione o solamente un ottimo pilota, ma questa e non oso pensare cosa possa passare nella testa di Corinna, moglie di Michael e mamma di Mick, è una bella notizia che in questo periodo terribile di pandemia ci dice che le favole non sono finite e che si può continuare a sognare.

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