Reggio Calabria, è emergenza totale. Lo sfogo di un barman esasperato: “ci dicono di non mollare, ma quanto dobbiamo resistere? Pago le tasse nonostante il lavoro sia fermo, eppure lo schifo continua”

StrettoWeb

Antonio è un cittadino di Reggio Calabria, figlio di questa terra, esattamente come noi. Il suo messaggio è chiaro: “tutto questo poteva essere evitato”, ecco perché…

Sono esausti i cittadini di Reggio Calabria, sotto ogni punto di vista. Non basta l’emergenza Coronavirus che ha imposto limitazioni al lavoro e alle libertà, non basta il caos rifiuti che ormai va avanti da mesi, oggi ci ha pensato anche il maltempo a generare ulteriori danni. C’è rabbia, frustrazione, delusione, perché tutto questo poteva essere evitato. E’ questo il messaggio lanciato da Antonio Laface, storico barman reggino, che sui canali social di StrettoWeb si è lasciato andare ad uno sfogo che davvero tocca al cuore. E si fa fatica a non immedesimarsi nelle sue parole. Lui, figlio di questa terra, esattamente come noi. Prima di ogni riflessione, vi lasciamo leggere. Ecco di seguito il suo commento:

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

“Ormai da mesi leggo Reggio Calabria non mollare, Italia non mollare, Calabria non mollare. Ma per quanto ancora dobbiamo resistere? Quei poveretti allo stadio non possono uscire di casa quando piove, per non parlare dei danni subiti ai palazzi e alle macchine. Mia nonna invalida abita proprio lì. I sacrifici da sempre. Le tasse le paghiamo. Per avere una bellissima Via Marina, qualche piazza. E poi?

Mi è arrivata la Tari da pagare subito il giorno dopo e da buon cittadino ho pagato, nonostante non stia lavorando a causa dell’emergenza Covid, eppure le nostre strade sono invase dallo schifo più totale. Potrei continuare ma sono cose che ormai sappiamo tutti, serve a nulla. E ancora leggo “non molliamo”…”.

Il nostro lettore Antonio si riferisce ovviamente alla situazione che ha colpito Piazzale della Pace, zona situata alle spalle della Curva Sud dello stadio Oreste Granillo. E quando si dice “tutto questo poteva essere evitato” il primo pensiero va proprio a quella parte del quartiere Gebbione che puntualmente, ogni qual volta piove più del normale, finisce nel panico. Cosa è stato fatto sino ad oggi per i residenti di quella zona? Cosa è stato fatto sino ad oggi per tutti i cittadini di Reggio Calabria che si trovano nelle stesse difficoltà? Cosa è stato fatto per i reggini onesti che pagano le tasse, che provano a non scappare dalla propria terra, a continuare a lavorare nella propria città nonostante i tantissimi difetti che questa possiede? La risposta non la diamo certo noi, l’ha data il tempo, l’hanno data le immagini. Ma persone come Antonio non sono quelle che mollano e combattono affinché qualcosa, finalmente, possa davvero cambiare.

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