La Reggina tra due giorni ritrova Pierpaolo Bisoli, allenatore della Cremonese ma “piano B” della società amaranto un anno e mezzo fa
Sembra passata una vita, ma in realtà è trascorso soltanto un anno e mezzo. Intenso, sì, ma forse per questo apparentemente più lungo del normale. Circa un anno e mezzo fa, la Reggina si apprestava a cominciare la nuova stagione nel pieno dell’entusiasmo e della voglia di far bene. Era la prima annata “completa” del nuovo presidente Gallo, a cui non era riuscita l’impresa di riportare gli amaranto in Serie B a gennaio subentrando all’ex patron Mimmo Praticò e nonostante una campagna acquisti invernale faraonica.
Quella successiva sarebbe passata alla storia come l’estate della rinascita, della rivoluzione tecnica. A partire dall’allenatore. La scelta era una e una sola: Mimmo Toscano. Ma, come ogni trattativa che si rispetti, è sempre necessario un “piano B” per cautelarsi in caso di problemi dell’ultim’ora. In quel caso specifico, le difficoltà del tecnico reggino a liberarsi dal club che lo aveva esonerato, la Feralpi Salò, ma con cui era ancora sotto contratto. Ecco, quel “piano B”, per Gallo e Taibi, si chiamava Pierpaolo Bisoli, che il club dello Stretto si ritroverà contro mercoledì.
Ma soprattutto quel “piano B”, come poi la storia ha riscritto, non è servito a nulla. E menomale, aggiungeremmo. Non perché l’attuale allenatore della Cremonese non fosse preparato e valido professionalmente, ci mancherebbe, ma perché difficilmente avrebbe potuto fare meglio di Toscano la scorsa stagione, coincisa con il ritorno in B. A tal proposito, lo stesso Bisoli, un annetto fa, ammise di aver rifiutato la panchina amaranto: “Alla Reggina ho detto no, è vero“, disse a tuttocesena.