Mezzogiorno, Irto (Pd): grave preoccupazione per fondi europei e nazionali

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Irto: “le ore che stiamo vivendo sono decisive per il futuro del Paese. La sessione di bilancio in Parlamento e la predisposizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono le due partite determinanti per costruire l’Italia dei prossimi decenni”

“Le ore che stiamo vivendo sono decisive per il futuro del Paese. La sessione di bilancio in Parlamento e la predisposizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono le due partite determinanti per costruire l’Italia dei prossimi decenni. Un’Italia nella quale il Mezzogiorno deve essere il motore del rilancio della Nazione. Per questo, le notizie sulla ripartizione dei fondi di Next Generation EU, ma anche sulla riduzione dei fondi per la Decontribuzione Sud, sono fonte di un’enorme preoccupazione che non può essere taciuta. Anzi, la classe dirigente e politica del Sud deve dimostrare coesione e fermezza nel rivendicare ciò che spetta alle regioni meridionali”. Lo afferma il consigliere regionale calabrese Nicola Irto, componente della direzione nazionale del Partito Democratico, che prosegue: “La possibile riduzione del fondo per la decontribuzione, nell’ordine di 3 miliardi di euro per i prossimi due anni, è molto grave. Il governo nazionale si fermi prima di arrecare un danno enorme alla capacità di ripartenza dell’economia meridionale, che aveva tratto beneficio dalla misura che lo stesso governo aveva inserito nel Decreto Agosto. Per aiutare la Calabria e il Mezzogiorno, la priorità deve essere il lavoro. Solo stimolando l’occupazione si può aiutare la ripresa socio-produttiva delle nostre regioni e, al tempo stesso, combattere la ‘ndrangheta. A Roma si evitino scelte miopi e pericolose come quella di irrigidirsi dietro la clausola del 34% che è contraria allo spirito solidaristico ed equitativo con cui la Commissione europea ha lanciato il programma Next Generation EU”. Irto conclude: “Penso sia opportuno che le forze di governo del Paese attualmente impegnate nel tavolo del centrosinistra calabrese debbano concentrarsi prioritariamente su questo aspetto, anziché soffermarsi su bizantinismi e rivendicazioni di postazioni e ruoli”.

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