Coronavirus, il grande paradosso del Governo: la burocrazia ferma la presa in servizio di 14mila medici, Conte assediato sui social

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A causa dei ricorsi pendenti non è ancora stata pubblicata la graduatoria del concorso che permetterebbe a tantissimi medici italiani la presa in servizio negli ospedali: eppure l’emergenza Coronavirus non è ancora superata, anzi con il nuovo Dpcm sono state imposte nuove rigide restrizioni. E’ un grande paradosso tipico del nostro Paese, ancora una volta bloccato dalla burocrazia

Il Coronavirus avanza imperterrito in Italia. La curva epidemiologica ha incominciato a scendere nelle ultime settimane, ma parlare di emergenza superata è ancora presto. Gli ospedali e i pronto soccorso sono stati presi d’assalto nei mesi di ottobre e novembre, anche a causa della carenza di personale sanitario all’interno delle strutture. Eppure c’è un clamoroso paradosso che va avanti da settimane: oltre 14mila giovani medici attendono di poter accedere ai corsi di specializzazione previsti dal concorso 2020 svoltosi a settembre. Ragazze e ragazzi, laureati in Medicina, che da mesi sperano di poter entrare negli ospedali e dare il loro contributo, soprattutto in questo periodo in cui il sistema sanitario è sotto pressione e si reclama l’assunzione a gran voce di medici. Questa situazione si è creata per via dei ricorsi pendenti dovrà aspettare fino al 30 dicembre prima di poter prendere servizio in un ospedale.

“Ventiquattromila medici si sono laureati e hanno partecipato il 22 di settembre ad un concorso per le scuole di specializzazione: ad oggi a loro non è stata ancora comunicata la graduatoria, e questa è una cosa allucinante. Siamo in emergenza sanitaria, abbiamo bisogno di medici e abbiamo chiesto più specialisti per la rianimazione, per le malattie infettive e per la microbiologia e poi 13 mila specializzandi sono bloccati non si sa bene da che cosa”. E’ questo il commento sui social del dott. Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, a dir poco sconcertato da queste mancanze. “È possibile – continua Bassetti – che la burocrazia italiana non riesca a capire che non possiamo continuare a camminare, mentre tutto il resto del mondo corre? Questi giovani medici devono sapere se hanno vinto una borsa di studio, devono sapere dove devono andare e quando devono iniziare. La situazione mi sembra assurda e paradossale. Credo che la lezione non sia stata imparata e soprattutto da alcuni dimenticata”.

Il 30 novembre teoricamente avrebbe dovuto essere pubblicata la graduatoria con le assegnazioni, mentre tra l’1 e il 9 dicembre sarebbe stato il tempo per le immatricolazioni. Le date però sono tutte slittate e quindi, nonostante la pandemia sia ancora in corso, la presa in servizio è da rimandare probabilmente a gennaio. Una circostanza drammatica quanto paradossale ed è anche per questo che ieri, durante la diretta della conferenza stampa sul nuovo Dpcm, il Premier Giuseppe Conte è stato letteralmente assediato di commenti in merito a questi rallentamenti. “Sono 1 dei 24mila medici bloccati da mesi dal Ministero nel concorso di Specializzazione. 24mila medici in attesa della presa di servizio negli ospedali di tutta Italia. Sbloccate il concorso!”, è il commento che capita di leggere spesso tra i commenti degli utenti collegati alla diretta. E’ un momento di assoluta emergenza, le istituzioni sono chiamate a trovare una soluzione. Il problema di una lenta burocrazia non può adesso gravare ancor di più sul destino di un Paese.

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