Argentin (Aida Onlus): “le persone con disabilità grave sono costrette a fare lunghissime file per i tamponi”

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Giornata mondiale disabilità, Argentin (Aida Onlus): “stanno succedendo cose gravissime. Le persone con disabilità grave sono costrette a fare lunghissime file per i tamponi”

Il 3 dicembre si celebra in tutto il mondo la Giornata dedicata alle persone con disabilità, allo scopo di promuoverne i diritti e il benessere. La ricorrenza assume quest’anno un valore ancora più significativo, alla luce delle gravi conseguenze che, soprattutto sulle categorie più fragili, sta avendo la pandemia da Coronavirus. L’ex parlamentare Ileana Argentin, presidente dell’Associazione A.I.D.A. Onlus, ha affrontato il tema durante la trasmissione “Restart”, condotta da Aurora Vena su Cusano Italia Tv (ch. 264 dtt).

Sui 75 milioni di euro in 3 anni stanziati dal governo per il fondo careviger. “Sicuramente è un passo importante, è il riconoscimento soprattutto delle famiglie che sono costrette a lasciare il lavoro e a non poter fare i conti con il resto del mondo perché a volte sono agli arresti domiciliari con i loro figli –ha affermato Argentin-. E’ un fondo che dà la possibilità alle famiglie di accudire i loro parenti pur non essendo penalizzati completamente”.

 Sulla situazione dei disabili in periodo di covid. “Stanno succedendo delle cose gravissime. Le persone con disabilità grave sono costrette a fare lunghissime file per fare i tamponi. Siccome abitualmente noi disabili abbiamo un numero di persone che ci girano attorno molto alto, può accadere che qualcuna di queste risulti positiva, per cui siamo costretti a fare il tampone continuamente. Io per esempio ne ho fatti già 4. Per quale motivo non si è pensato ad un tampone domiciliare per i disabili gravi? Queste cose fanno mettere in discussione anche la giornata mondiale della disabilità, perché se si accendono i riflettori su queste problematiche solo un giorno all’anno e negli altri 364 giorni si rivendica poco e niente, ha poco senso. Noi siamo davvero stanchi”.

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