Coronavirus, il sondaggio sull’ultimo DPCM: i calabresi unici a considerare esagerato il colore imposto dal Governo [DATI]

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La maggioranza dei calabresi ritiene che la “zona rossa” sia ingiusta, mentre i siciliani non contestano la fascia di rischio arancione

L’istituto Piepoli ha realizzato una serie di quei classici sondaggi in grado di dover far riflettere. “Il colore che è stato attribuito alla sua Regione di appartenenza lo considera giusto o sbagliato?”, è un quesito che gli esperti hanno chiesto ad un ampio target di persone. Focalizzando l’attenzione ovviamente su Calabria e Sicilia, emergono degli aspetti interessanti: il 50% partecipanti calabresi ritiene sbagliato che la Regione sia stata dichiarata “zona rossa”, il 42% pensa che la decisione del Governo sia corretta, mentre l’8% non ha espresso alcun parere. Discorso diverso per quanto riguarda il popolo isolano, visto che il 65% si è espresso a favore della decisione di attribuire la “zona arancione” e solo il 31% non si trova d’accordo.

Basandosi sulle rilevazioni di questi risultati (in alto le immagini) è confermato il clima di dissenso che negli ultimi giorni si è manifestato in Calabria, dove in molte piazze si sono tenute manifestazione e proteste contro una decisione ritenuta appunto da molti ingiusta. Come ormai acclarato, i cittadini calabresi non sono stati penalizzati per l’enorme diffusione dei contagi all’interno del proprio territorio, ma per la mancanza di posti letto e la cattiva organizzazione della pandemia nonostante la sanità locale sia gestita da commissari scelti (e poi confermati) dal Governo italiano. Hanno invece poco da reclamare gli abitanti siciliani, che hanno accettato di buon grado il livello regionale. Nonostante un codice Rt relativamente basso, quindi con una probabilità di progressione del contagio che è in lenta discesa, la classificazione complessiva del rischio in Sicilia resta alta e le istituzioni ritengono al momento sia necessario tenere alta la guardia.

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