Sanità, Crinò: “estinguere i commissariamenti per non assistere all’estinzione della sanità calabrese”

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Calabria, Crinò: “le recenti decisioni del Governo sulla sanità calabrese, non possono essere condivise”

“Le recenti decisioni del Governo sulla sanità calabrese, non possono essere condivise. E’ intollerabile, in un momento così delicato, assistere al valzer delle nomine e delle dimissioni senza che nessuno si assuma la responsabilità politica di questo scompiglio. Ritengo sia giunta l’ora delle dimissioni del Ministro Speranza che in questi giorni si è distinto per impreparazione e sprovvedutezza a spese dei calabresi. L’opzione di prorogare il commissariamento va impedita con fermezza e decisione perché è palese non abbia portato migliorie ai servizi sanitari, in termini qualitativi e quantitativi“. E’ quanto scrive in una nota il consigliere regionale, Giacomo Pietro Crinò. “L’istituto commissariale – prosegue- ha fallito ed i principi sottesi al suo avviamento sono venuti meno: si dispone l’aggiornamento dell’istituto speciale “verificato il reiterato mancato raggiungimento, nella Regione Calabria, del punteggio minimo previsto dalla griglia dei livelli essenziali di assistenza (Lea) in ambito sanitario e degli obiettivi economico-finanziari previsti nei programmi operativi”. Si commissaria il commissario, in sostanza. L’attenzione dei tavoli romani non dovrebbe volgere agli incarichi – unico e “prezioso” fatto nuovo dei recenti decreti – ma ad una seria stima dei danni determinati dal commissariamento. E sostengo ciò, col massimo rispetto nei confronti di tutti i soggetti cui si è fatta menzione, dal Prof. Eugenio Gaudio al Dott. Gino Strada, sulle cui doti professionali, spessore e serietà non può dubitarsi. La riconferma del commissariamento vorrebbe dire, ancora, stop alle assunzioni, camicia di forza alle spese, tagli, riorganizzazioni, incremento dell’emigrazione sanitaria e disavanzo in continua crescita. Quand’anche bisognerebbe tornare a parlare di assunzioni, investimenti in nuove tecnologie e sviluppo strutturale. La soluzione è la fine del commissariamento ovvero l’adozione di emendamenti che prevedano l’azzeramento straordinario del debito pregresso con accollo a carico del Governo, nei termini che ho già avuto modo di illustrare nel corso del Consiglio regionale del 7 novembre u.s. Sono orgoglioso che questa indicazione sia stata rinnovata anche da illustri docenti universitari e sia stata abbracciata dai Sindaci calabresi che il 19 novembre prossimo terranno un sit-in di protesta davanti al Palazzo del Governo Nazionale. Auspico che il discorso politico sulle dinamiche afferenti alla sanità calabrese sia responsabile e sfoci nel superamento di logiche meramente politiche trattandosi di una tematica affatto divisiva incidente sulla garanzia dei servizi e sulla tutela della salute dei cittadini calabresi. Ai parlamentari della Calabria che si appresteranno a discutere la conversione del Decreto Calabria chiedo, in punta di piedi, una reazione unanime che prescinda dal colore politico e converga sulla estinzione del commissariamento o comunque sul ricorso ad emendamenti affidabili che possano scongiurare, invece, l’estinzione della sanità calabrese. Intanto, il Direttore generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute ha inviato una circolare alle Regioni affinché individuino strutture intermedie (anche ospedali dismessi) per dare assistenza ai pazienti che non hanno una complessità ospedaliera, in modo da liberare spazi. Rinnoverò alla struttura commissariale che dovesse essere nominata la proposta di riutilizzazione dell’ex Ospedale di Siderno per come già fatto a marzo di quest’anno”, conclude.

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