Reggina, Toscano ha una carta (e soluzione) in più: e davanti c’è un nome a sorpresa…

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Reggina, la gara di Monza non ha lasciato con sé solo aspetti negativi ma ha anche dato la possibilità di trovare nuovi spunti

Quando una squadra perde quattro partite di fila, di certo i problemi non mancano. Mentali, tecnici, tattici, extra campo, casuali, dettati da episodi o sfortuna. Alcuni di questi, oppure tutti. Non si sa, non si può mai ben sapere, a meno che non vengano fuori esplicitamente. In casa Reggina, come già spiegato, probabilmente nessuno è esente da colpe relativamente a questa situazione. Ma accusare questo o quell’altro, chiedendone la testa, non è la soluzione, non lo è mai stata. Servono calma, scelte razionali e sagge, isolandosi dall’ambiente esterno.

Perché, checché ne dica il recente cammino, qualche errore sul mercato, qualche espulsione di troppo o i numerosi infortuni, non è tutto da buttare. Non può esserlo dopo 9 giornate e con una classifica non tranquilla ma non tragica. Di soluzioni se ne possono sempre cercare quando non si viene a galla.

Da un punto di vista tattico, una di queste è stata anche confermata da mister Toscano nell’ultima conferenza, quella prima della trasferta di Monza. A specifica domanda se, vista anche l’assenza di Crisetig, l’idea di un centrocampo più fisico, robusto e muscolare potesse rappresentare una soluzione valida anche per il futuro, la risposta è stata affermativa. Sabato, proprio per l’assenza del metronomo amaranto, il centrocampo è sembrato essere senza dubbio più coperto, corto e compatto rispetto a quello visto contro il Pisa (con i reparti lunghi e le praterie in mezzo al campo). De Rose, con la sua rapidità nello stretto e la capacità di interdizione e di raddoppio, ha praticamente annullato Boateng – anche aiutato da due centrocampisti di gamba al suo fianco – evidenziando una superiorità netta in mediana che ha lasciato agli amaranto il pallino del gioco per tutto il primo tempo. Così come accaduto in altre circostanze, non si potrà mai sapere l’atteggiamento in campo dei ragazzi di Toscano senza l’espulsione ad inizio ripresa. L’impressione è però che, a prescindere dalle ingenuità commesse singolarmente, forse il mister abbia trovato – oltre che una carta (De Rose) – anche una soluzione in più per garantire maggior compattezza e copertura. E le famose parole in conferenza fanno così riflettere. Seppur abbiano caratteristiche diverse, infatti, Crisetig e De Rose giocano attualmente nella stessa posizione. Non è da escludere, però, che l’allenatore non pensi di utilizzarli entrambi. Crisetig al centro con De Rose e Bianchi (o Folorunsho) ai suoi lati, in quello che sarebbe un vero e proprio ritorno al 3-5-2 puro utilizzato a sprazzi la scorsa stagione.

Questo permetterebbe ovviamente a Crisetig meno compiti difensivi e più libertà di muoversi, oltre che equilibrio, compattezza tra i reparti e – magari – qualche espulsione in meno. Ma la coperta è corta e si gioca in 11. Motivo per cui, così facendo, Bellomo perderebbe la sua posizione di “collante” tra centrocampo e attacco, anche se al momento sembra intoccabile. Considerando la continua emergenza offensiva, oltre che la sterilità – primo vero problema di questa squadra – non è da escludere però che Bellomo non venga riconfermato nei due davanti insieme a un altro attaccante. Ma qui casca l’asino. Chi, esattamente, tra un Denis non in grado di reggere i 90 minuti e Lafferty e Vasic inconsistenti e più in infermeria che in campo? Una soluzione a sorpresa potrebbe essere rappresentata da… Situm. Sia chiaro, non sappiamo se sia nelle idee del mister, ma sicuramente si tratta di un calciatore che in passato quel ruolo lo ha fatto (a La Spezia, attaccante del 3-5-2) e anche discretamente bene. Il croato non è un attaccante puro, ma davanti alla porta ha mostrato più freddezza – ad oggi – di tutti gli altri calciatori offensivi (eccetto Menez). E se proprio bisogna cercare soluzioni utili per uscire da questa situazione, se proprio ci si deve affidare all’ultima spiaggia in determinati momenti e se proprio questa squadra non è in grado di capitalizzare la superiorità a centrocampo e di creare pericoli (leggasi, tirare in porta), allora tutto è possibile e tutto si può sperimentare. E siamo sicuri che il mister lo stia facendo.

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