Messina, azienda smaltimento rifiuti speciali espropriata per consentire realizzazione via Don Blasco: la protesta della Uil

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Messina. Prosegue la battaglia di lavoratori e sindacati per trovare una soluzione che consenta l’esecuzione dei lavori della via Dona Blasco, mantenendo però in attività l’azienda Rifotras

“Salviamo i 22 posti di lavoro della Rifotras: il sindaco De Luca, specie in questa fase, non giochi con il pane delle famiglie”, partendo da questo assunto la UIL Messina ha organizzato un sit-in dei lavoratori della Rifotras che, osservando le norme sancite dal Dpcm sul Covid-19, si svolgerà mercoledì 4 novembre alle ore 10:30 nelle adiacenze del largo della Marina del Nettuno presso la Passeggiata a Mare.

A seguito dell’esproprio dell’area nella quale operava, la Rifotras, storica azienda impegnata nello smaltimento dei rifiuti speciali e delle autodemolizioni, è stata costretta a chiudere con la tragica conseguenza della perdita del posto di lavoro per ben 22 lavoratori, oltre ad un piccolo indotto che si muoveva collateralmente” lo ha affermato Ivan Tripodi, Segretario generale UIL Messina.

L’esproprio dell’area nella quale si trova la Rifotras è legato alla costruzione della Via Don Blasco, arteria che, onde evitare equivoci o maldestre strumentalizzazioni, reputiamo fondamentale e strategica per il futuro di Messina. Siamo, però, altrettanto convinti che si debba evitare, anche in extremis, la macelleria sociale dei lavoratori della Rifotras attraverso la costituzione di un Tavolo tecnico che possa consentire una piccola variante o la delocalizzazione dell’azienda. Insomma, qualsiasi azione che possa salvare i posti di lavoro” ha continuato Ivan Tripodi.

“Purtroppo, fino ad oggi, notiamo un generalizzato assordante silenzio ed un fastidio ad affrontare la vicenda: in primis da parte del responsabile della drammatica situazione che colpisce ben 22 famiglie, oggi sul lastrico, che è il sindaco di Messina De Luca. Riempirsi la bocca di volere attuare azioni amministrative a favore dell’economia e per aiutare il lavoro, tragicamente piegati dall’emergenza pandemica che stiamo vivendo, e poi non fare nulla per salvare dal dramma della perdita del posto di lavoro ben 22 lavoratori rappresenta una palese incoerenza che denunciamo pubblicamente. Pertanto, auspichiamo che il Sig. Prefetto di Messina, la dott.ssa Maria Carmela Librizzi, alla quale abbiamo chiesto un incontro sulla specifica questione, possa mettere in campo azioni finalizzate ad evitare questa vera e propria strage di innocenti: i lavoratori della Rifotras e le loro famiglie“ ha concluso il Segretario della UIL di Messina Ivan Tripodi.

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