Marcello Mastroianni frequentò Scilla negli anni ’80 [FOTO]

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Marcello Mastroianni frequentò Scilla negli anni ’80 insieme al suo ultimo amore, la sua compagna Anna Maria Tatò

Marcello Mastroianni nacque a Fontana Liri, il 26 settembre 1924 da Ottorino, un falegname, e Ida Irolle, originari entrambi del vicino paese di Arpino, in provincia di Frosinone. Lo zio Umberto fu uno scultore. Ancora bambino si trasferisce con i genitori a Torino e nel 1933, definitivamente a Roma, presso il quartiere San Giovanni, dove frequenta le scuole in via Taranto. Nel 1945, terminata la guerra, comincia a prendere le prime lezioni di recitazione e in questo periodo che condivide le sue aspirazioni di attore con una giovane ancora sconosciuta, Silvana Mangano, con la quale frequentava un corso di recitazione e con cui ebbe una breve relazione. Sul set teatrale di “Un tram che si chiama Desiderio” al Teatro Eliseo di Roma conobbe l’attrice Flora Carabella, che sposò il 12 agosto 1950 e dalla quale ebbe l’anno dopo una figlia, Barbara. I due si separarono nel 1970, a causa delle numerose relazioni extraconiugali di lui, ma non divorziarono mai. L’affermazione definitiva arriva nel 1958 col film “I soliti ignoti” e soprattutto con i due capolavori di Federico Fellini , nel 1960 con “La dolce vita” con Anita Ekberg e nel 1963 con “8½” insieme a Claudia Cardinale che gli conferiranno il successo internazionale e la fama di «latin lover». Nel 1961 “Divorzio all’italiana” con Stefania Sandrelli, nel 1962 “I compagni” di Mario Monicelli mentre, sotto la direzione di Vittorio De Sica, è protagonista nel 1963 di “Ieri, oggi, domani”, nel 1964 “Matrimonio all’italiana” e nel 1970 “Girasoli” insieme a Sophia Loren mentre nel 1968 gira “Amanti” con all’attrice Faye Dunaway. Nel 1971 lavora con Marco Ferreri in “La cagna” e sul set conosce Catherine Deneuve, con la quale intreccerà una lunghissima relazione, da cui nascerà Chiara. Negli anni ’70 divenne un attore impegnato in diversi film come “Todo modo” un film grottesco del 1976 diretto da Elio Petri, liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia e dove durante una misteriosa epidemia che miete molte vittime, in un albergo-bunker arrivano numerosi capi politici, grandi industriali, banchieri e dirigenti d’azienda, tutti appartenenti alle varie correnti del partito di governo, la Democrazia Cristiana. Si ritrovano per gli annuali ritiri spirituali diretti dall’ambiguo Don Gaetano, Marcello Mastroianni, un prete molto influente ma corrotto, che domina tutti i presenti. La prima del film “Todo modo” fu organizzata dalla regista Anna Maria Tatò che rimase folgorata del bel Marcello mentre scorreva sullo schermo le scena del rosario, dove l’attore “aveva una specie di febbre addosso, una sorta di forza interiore”. Questa storia d’amore del tutto imprevedibile iniziò lì, proprio quella sera come racconta la Tatò “per la prima volta, Marcello mi apparve sotto una luce diversa”. Negli anni 80′ Marcello Mastroianni fu a Scilla insieme alla compagna Anna (nella foto) perché gli fu consigliato dai fratelli e cari amici Lucio e Rosario Villari, famosi scrittori e storici cresciuti a Bagnara Calabra. Scilla divenne una delle mete preferite per le vacanze dei due innamorati, anche perché la coppia è sempre stata amante del mare, delle belle spiagge e del buon pesce. E la loro “favola, o meglio storia d’amore vivissima” come la definisce lei, è durata a lungo, fino alla scomparsa di lui a Parigi il 19 dicembre 1996.

Enrico Pescatore

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