Coronavirus, Falcomatà: “zona rossa sarebbe beffa, con i commissari del Governo difficoltà a dialogare”

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Coronavirus, le parole del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà sulla “zona rossa” in Calabria

La beffa e’ che la Calabria dovrebbe essere zona rossa non tanto per l’indice Rt, per via del numero dei contagi, quanto per l’impossibilità di affrontare una nuova ondata di contagi a causa dei pochi spazi nelle strutture mediche e ospedaliere esistenti nella nostra regione“. Così  alla Dire il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomata‘, aggiungendo: “E‘ una beffa perchè quando a marzo il virus ha bussato alle nostre porte ci ha dato una seconda possibilità, sapevamo che a settembre sarebbe tornato e ci saremmo dovuti attrezzare”. “Sulla carta – ha ricordato il sindaco – era prevista la realizzazione di un centro Covid regionale, le residenze Covid, l’assunzione di 500 unità di personale medico e paramedico a tempo determinato ed indeterminato, l’aumento delle terapie intensive a 136 posti letto, e semi intensive a 134. Tutto questo e’ rimasto lettera morta. Abbiamo difficoltà a dialogare anche con i commissari dell’Asp: il nostro Grande ospedale metropolitano ha visto anche bocciato il piano assunzioni”. “Questa – ha ribadito il primo cittadino – e’ la situazione che ci troveremo ad affrontare nelle prossime settimane. Noi continueremo a vigilare e battere i pugni affinchè – ha concluso Falcomatà – chi di dovere si assuma le responsabilità del caso a garanzia non solo delle salute ma anche di tutte le categorie produttive e sociali che saranno coinvolte dagli effetti della zona rossa”.

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