Coronavirus, la Calabria chiede le dimissioni di Cotticelli: la reazione della politica locale

StrettoWeb

Coronavirus in Calabria, il caso Cotticelli ha generato enormi polemiche

“L’imbarazzante e tragicomica intervista del Commissario alla sanità, Saverio Cotticelli, fa emergere in tutta evidenza la verità sull’assenza del Piano covid regionale. Scopre in diretta tv che è totalmente ignaro del suo ruolo e per questo deve dimettersi immediatamente. Questa irresponsabilità riguarda lo stesso Ministro Speranza che dovrebbe trarne le dovute conclusioni”. Lo afferma il Coordinatore provinciale di Fratelli D’Italia-Cosenza Luigi Lirangi, secondo cui “emerge la verità sulle irresponsabilità e i ritardi del Piano Covid che coinvolgono anche il ministro Speranza e che pagheranno tuti i calabresi”.

“I calabresi subiscono anche questa colossale umiliazione sperando che qualcuno paghi per le sofferenze che vengono inflitte”, dice senza mezzi termini Luigi Lirangi, che insieme a tutto il coordinamento provinciale del partito chiude una rivoluzione della gestione commissariale della sanità calabrese “abbandonata completamente al suo destino, come la stessa compianta Presidente Santelli aveva segnalato al Ministero della salute”.

“Nonostante ciò – evidenzia Lirangi – la Calabria ha saputo tenere sotto controllo il contagio e ora viene costretta a subire le disastrose restrizioni da zona rossa perché Commissario e Ministero non hanno svolto per tempo il loro compito nella predisposizione del piano operativo covid”.  

“Quanto sta accadendo – prosegue Lirangi – va ben oltre il senso di punizione politica della Calabria da parte del Governo centrale, ma richiama un gravissimo inadempimento delle funzioni di Governo basate su in competenza e sul tentativo di attribuire ai calabresi la colpa delle loro scelte politiche e amministrative. Non siamo più al tempo delle divisioni tra fazioni – aggiunge – ma la nostra protesta ci unisce indistintamente tutti per il diritto alla salute che ci viene negato, così come ci vengono negate le minime prospettive di progresso economico”.  

“Rispetteremo le restrizioni per tutelare noi stessi – conclude Lirangi – ma non arretreremo di un centimetro contro il Decreto Calabria che è un nuovo tentativo di mettere le mani sulla nostra sanità”.

Wanda Ferro (FDI) ad Omnibus: “Ci aspettiamo le immediate dimissioni del commissario Cotticelli”

wanda ferro“Ci aspettiamo le immediate dimissioni del generale Cotticelli. Ciò che emerge dalla sua intervista rappresenta davvero una pagina buia della gestione della sanità calabrese”. E’ quanto ha affermato il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, intervenuta questa mattina nel corso della trasmissione Omnibus su La7. Nel corso della trasmissione condotta da Flavia Fratello, Wanda Ferro ha contestato la decisione del governo di dichiarare la Calabria zona rossa, e ha rimarcato i ritardi e le gravi responsabilità del governo nella definizione del piano anti Covid in Calabria, emersi anche da un’intervista, andata in onda nel corso della trasmissione di Rai Tre “Titolo V”, al commissario alla sanità Saverio Cotticelli, nominato dal ministro Grillo durante il primo governo Conte e confermato dal ministro Speranza.

“Il governo – ha detto Wanda Ferro – aveva probabilmente la necessità di giustificare l’adozione del nuovo Decreto Calabria, con cui ha deciso di accentrare ancor di più la gestione della sanità calabrese, in maniera degna di un regime. I risultati disastrosi del commissariamento governativo sono sotto gli occhi di tutti. Altrettanto gravi sono le responsabilità del commissario Arcuri, che avrebbe dovuto attuare il piano Covid di riordino della rete ospedaliera insieme ai commissari delle aziende. L’Italia intera ha ora ben chiare le responsabilità, che non abbiamo mai smesso di denunciare, sullo stato della sanità in Calabria”.

Calabria, De Biase: “Cotticelli si dimetta!”

“Per dignità e orgoglio calabrese, come si può rimanere zitti, dopo quanto ha colpevolmente affermato il Commissario Straordinario Saverio Cotticelli, di fronte alle telecamere? Non si trattava di una intervista di una TV, con tutto il rispetto “di paese” , ma di una TV Nazional, vista dal Paese intero,  “Titolo Quinto”,  tanto seguita ed apprezzata.  Da qui  sentire che non si era accorto che il Piano Covid era di sua compenza; che ha trovato un debito di centinaia di milioni; embè !!!. Che per il rosso assegnato alla Calabria, non ne intuiva le motivazioni, è grave.

Le dichiarazioni rilasciate, sono una stupefacente offesa per il popolo calabrese, dove, anche nell’occasione, bistrattato su un tema sanitario, che vede un commissariamento voluto dal governo centrale da un decennio, con il risultato di una sanità che non c’è, che emigra, che taglia una sanità territoriale essenziale, che aggiunge costi elevati, che taglia reparti e servizi, che foraggia commissariamenti inutili, dannosi, inconcludenti, e colpevolmente ingenui, anche in una intervista.

Ma un Generale dell’Arma dei Carabinieri, è così preparato per gestire una sanità così complessa come quella Calabrese ? Non è che un medico, a parte invertite,  possa fare anche il Generale ?  A parte la inverosimile battuta, il risultato vissuto nella sanità, è semplicemente catastrofico.

Insomma finanche nella pandemia, l’isolata Calabria è sempre ultima, non trova soluzioni, fino al punto che l’amata terra calabra, seppur con meno morti, è territorio pandemico di color rosso, paragonata alla Lombardia, fulcro di devastazione di un Covid che avanza. A tergo, dopo quanto accaduto, oltre ad immaginare le dimissioni del Generale Cotticelli, quale Commissario impotente e “inattuante  del ruolo assegnato”, ritengo che che nel suo ruolo, di rappresentante dell’Arma, abbia mostrato i suoi valori, ma da Commisario, si Lega ad una continuità, che nulla ha prodotto per la Calabria, se non “danni e  brutte figure”.

Il mio apppello, da cittadino e da politico impegnato, è quello che oggi in Consiglio Regionale, si invochino le dimissioni di Cotticelli, e contestualmente il governo Cinque Stelle-Lega di ieri e il governo attuale, si espongano con una condanna forte a difesa della Calabria e a difesa dei Calabresi, ed in tal senso i Deputati della nostra terra a partite dall’On D’Ippolito e Furgiuele, urlino il loro dissenso a difesa di un territorio che li ha eletti e merita quindi, una posizione forte su una sanità morente”. E’ quanto si riporta in un comunicato stampa di Salvatore De Biase, Presidente del Consiglio Comunale di Lamezia Terme.

Calabria, Benincasa (Pd): “dimissioni subito!”

“La Regione Calabria è stata inserita tra quelle ad alto rischio insieme con la Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Nel Nuovo Dpcm,  la Calabria è considerata zona rossa non per i numeri dei contagi, ma uno dei fattori che ha influito ad inserirla per l’emergenza Covid è dovuto alla carenza di posti letto nelle terapie intensive. Come si può convocare un consiglio regionale per fare propaganda politica e campagna elettorale? Perché non chiedete scusa ai calabresi per l’incapacità che avete avuto a non attivare un piano operativo per queste misure emergenziali? La Calabria sarà sorvegliata speciale perché a pesare più del coronavirus, è la condizione della sanità calabrese. Quello che questo governo regionale non ha fatto in 8 mesi dovrà essere realizzato in 15 giorni. Subito vanno attivate terapie intensive e sub intensive. Fatelo questo consiglio regionale  ma per andarvene a casa definitivamente perché la vostra incapacità ha messo in pericolo noi calabresi. Perché non è stato realizzato il centro covid regionale? Come mai in Calabria non si sono fatti i tamponi con la stessa celerità, frequenza e numeri delle altre regioni? Non c’è stata una capacità di governo per uscire dalla crisi prima di tutto sanitaria. I cittadini hanno accettato le restrizioni alla libertà nel corso della prima fase della pandemia. Ora però si domandano se la politica ha fatto quanto in suo potere per contrastare la seconda ondata. Il tortuoso percorso delle decisioni ed il palleggio di responsabilità tra l’università, i commissari e la Regione hanno portato a non essere nelle condizioni di avere un centro covid adeguato ma scarsi livelli di ospedalizzazione. Vergogna, vergogna, vergogna”, è quanto si legge in un comunicato stampa di Sandro Benincasa (dirigente PD Calabria).

CNaL: la nota sul caso Cotticelli

“La Sanità calabrese è da anni la vera cenerentola dell’Europa, ma nella nostra storia non c’è un “principe azzurro”. Commissariata da 10 lunghi anni la sanità regionale è stata affidata dal Governo a Commissari incapaci che nulla hanno fatto se non, molto spesso, aggravare addirittura i problemi che erano stati chiamati a risolvere. Ora con la pandemia da Covid 19 che continua a mietere vittime, non solo sanitarie ma anche economiche e sociali, non possiamo più permetterci di lasciare il nostro destino nelle mani di chi, complice una intervista, dimostra di non saper nulla di quello che lo circonda, ricorrendo addirittura all’usciere per avere dati sulle terapie intensive che avrebbero dovuto tenerlo sveglio la notte. Il generale Cotticelli, di cui avevamo chiesto la rimozione già a Luglio con una ns nota al Ministro e al Governo, dovrebbe avere il buon gusto di dimettersi, di lasciare questa terra per cui nulla è stato in grado di fare. La Calabria è sì rossa… ma dalla vergogna per una classe dirigente che è solo in grado di inutili proteste o di maldestri tentativi di “imbrogliare” le carte e un Commissario ad acta che non sa neanche dove si trova e cosa dovrebbe fare. Ora basta! Andate tutti a casa… la misura è davvero colma”. E’ quanto afferma in un comunicato stampa il rag. Giuseppe Martorano, Commissario Nazionale alla Sanità.

Caso Cotticelli, Vono (IV): “dichiarazioni del commissario alla sanità calabrese dimostrano un fallimento di questo sistema”

“Ancora una volta si grida alla cacciata del commissario attuale come fu fatto con Scura senza che nessuno richieda mai le responsabilità: è dalla stesura del primo decreto Calabria (che non ho condiviso) che lotto per questo. Non mi sorprendono le dichiarazioni del commissario alla sanità calabrese che dimostrano nei fatti un fallimento di questo sistema che, a parte rare eccezioni, è sempre stato determinato dalla “moda politica del momento” senza valutare competenze e capacità di gestione e organizzazione in materia sanitaria necessarie a svolgere adeguatamente il ruolo assegnato. Anche il nuovo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri indica la nomina semplicemente di un “commissario ad acta” senza definire qualifiche, competenze, responsabilità e adeguatezza del ruolo. Da sempre ho criticato le scelte e lavorato per far valere le potenzialità della sanità/salute calabrese mediando personalmente un sistema di comunicazioni tra commissariamento e Regione per ottenere risultati tangibili. È ora che i calabresi decidano con forza le sorti della sanità territoriale quale diritto fondamentale garantito dalla Costituzione. Continuerò a discutere con il Governo perché non venga mai abbassata la guardia nei confronti della Calabria. Se commissariamento deve essere, che il ruolo sia affidato ad un calabrese competente e qualificato, come tanti ce ne sono in Calabria, in Italia e nel mondo, per ristabilire gli equilibri dei servizi essenziali per i cittadini”. Cosi’ la senatrice di Italia Viva Silvia Vono.

Paris sulle dichiarazioni di Cotticelli: “Inadeguatezza di un sistema che avrebbe dovuto fare molto di più per la sanità calabrese”

Nicola ParisLa Calabria è commissariata, per quanto riguarda la gestione della sanità, da quasi 11 anni e a guidare la struttura commissariale è stato scelto Saverio Cotticelli, nominato dal Primo Governo Conte un paio di anni fa. L’intervista al Commissario ad acta alle telecamere di Titolo V,mostra inevitabilmente l’inadeguatezza di un sistema che avrebbe dovuto fare molto di più per la sanità calabrese.  L’ex generare dei carabinieri in pensione, sapeva l’importanza dell’incarico che andava a gestire e che nelle sue scelte sarebbe stata coinvolta un’intera comunità già messa a dura prova negli anni passati e ora, in ginocchio dalla pandemia del Covid-19. Il sistema sanitario calabrese, purtroppo, è allo sfascio e occorre portarlo alla normalità visto che fa acqua da tutte le parti. Il Governo nazionale deve fare un “mea culpa” e iniziare a sanare tutte quelle situazioni che hanno portato oggi, alla rottura di un equilibrio che nega il diritto alla salute alla nostra comunità. Non ci dimentichiamo che il Consiglio dei Ministri lo scorso 15 Luglio, ha prorogato anche il commissariamento per mafia dell’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria mettendo al timone dell’Asp i commissari per altri sei mesi a partire da Settembre.  A causa del Covid-19, i calabresi stanno pagando a caro prezzo la chiusura dei loro esercizi commerciali e l’inserimento della Regione tra le “zone rosse” colpisce maggiormente i commercianti, i quali, con enormi sacrifici, si sono adeguati alle regole anti Covid imposte durante la prima ondata di pandemia. Certo, dispiace che l’Amministrazione comunale abbia scaricato come è suo solito fare, la responsabilità di questa situazione alla Regione pur sapendo come stanno realmente le cose e conoscendo la storia e la precarietà dei sistemi sanitari del Sud. In questo delicato momento, dovremmo essere tutti uniti verso un unico obiettivo: il bene comune e non pensare a far emergere il colore della propria maglia divulgando bugie o indignandosi solo per attirare il favore dell’opinione pubblica. E’ giusto ricordare che chi ha amministrato negli ultimi 5 anni la Regione Calabria aveva il dovere di controllare la situazione degli ospedali e della sanità calabrese e, nel corso di quel lungo periodo, tutti gli indicatori di qualità dell’assistenza sanitaria sono peggiorati”. Ad affermarlo il consigliere regionale Nicola Paris.

Sanità, Cavallaro (Cisal): “Cotticelli si dimetta subito”

“Per quanto tempo ancora i calabresi dovranno continuare ad essere presi in giro? È inaccettabile, e offensivo dell’intelligenza di due milioni di cittadini, che il commissario alla sanità nominato dal Governo non sappia neppure quali siano i suoi compiti”. È quanto afferma in una nota il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, commentando il servizio giornalistico della trasmissione di Rai3 ‘Titolo V’ in cui – continua la nota – “il commissario Saverio Cotticelli ha scoperto solo durante l’intervista di dover redigere il piano Covid. Una sanità allo sbando – aggiunge Cavallaro – che più di 10 anni di gestione commissariale non sono riusciti a risolvere. Un debito di oltre 160 milioni e Cotticelli cosa fa? Aspetta i giornalisti per scoprire per cosa è pagato. Ecco perché  i calabresi, in piena emergenza sanitaria, non hanno un piano Covid ed oggi subiscono le restrizioni della ‘zona rossa’ con tutto quanto ne consegue in termini sociali ed economici oltrechè sanitari ovviamente. L’unica azione accettabile – conclude Cavallaro – è che Cotticelli si dimetta immediatamente. Oggi stesso. Ma è chiaro che quanto emerso ieri non sia imputabile al solo Cotticelli ma ovviamente anche a tutta la classe politica nazionale e regionale che da una parte ha lo scelto e gli ha rinnovato la fiducia e dall’altra ha mancato di verificare l’azione del suo operato”.

Cgil, Cisl, Uil su Sanità in Calabria: “Governo azzeri e nomini immediatamente strutture necessarie”

Di seguito il comunicato stampa dei Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, Sposato, Russo e Biondo:

“Da diverso tempo – affermano in una nota congiunta i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, Sposato, Russo e Biondo – abbiamo manifestato le nostre riserve e perplessità sulla gestione della Sanità da parte dell’attuale struttura commissariale in Calabria. Avevamo chiesto più volte un confronto sul piano operativo della rete ospedaliera e della medicina del territorio e un piano delle assunzioni e stabilizzazioni per la carenza di oltre 4000 unità tra medici, infermieri ed altre figure professionali. Purtroppo ciò non è mai avvenuto.

L’emergenza Covid-19 ha acutizzato l’emergenza sanitaria. La Giunta regionale che all’origine ha assunto la catena di comando dell’emergenza e che di recente ha nominato un soggetto attuatore, non è riuscita, assieme alla struttura commissariale e al dipartimento salute, a redigere un piano Covid, di fatto rendendo la nostra l’unica regione incapace di spendere le risorse assegnate dal Governo e ad individuare i 180 posti letto di terapia intensiva e sub-intensive necessari all’emergenza. Nelle more di individuare le responsabilità, alla luce della situazione determinatesi con le imbarazzanti dichiarazioni del Commissario Cotticelli che ha ammesso che a tutt’oggi in Calabria non esiste un piano Covid, prefigurando una situazione fuori controllo, alla luce della incapacità del soggetto attuatore a determinare i reali flussi dei contagi, chiediamo al Governo di azzerare e nominare immediatamente, nelle more dell’ultimo decreto legge, tutte le strutture necessarie, che devono avere adeguate conoscenze  e competenze in materia sanitaria. Le Confederazioni sono già, in queste ore, a colloquio con il Ministro Speranza perché intervenga rapidamente sulla situazione calabrese.

Mentre si avvia un’altra fase nel commissariamento della Sanità calabrese sia per il piano di rientro, sia per la direzione di aziende sanitarie e ospedaliere, diciamo con forza che la politica deve restare fuori dalla gestione. È necessario – lo ribadiamo – che tutto il settore sia nelle mani di persone competenti, affiancate da uffici altrettanto competenti che operino con decisione avendo come unico obiettivo la garanzia del diritto alla salute dei cittadini. E riguardo al deficit della Sanità calabrese, diciamo con altrettanta forza che ne sono responsabili anche i Governi che hanno nominato negli anni i Commissari: perciò non può essere ripianato dai cittadini calabresi e occorre un intervento che azzeri il debito e assicuri la ripartenza.

Sentiamo anche il dovere – proseguono Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria – di rivolgere due appelli, in queste ore drammatiche in cui la Calabria è stata dichiarata “zona rossa” anche a causa di gravi inadempienze che dovranno certamente essere valutate da chi ne ha la competenza. 

Il primo appello è a non utilizzare la disperazione del nostro popolo e la piazza per finalità di bottega politica. Il soffiare sul fuoco senza offrire soluzioni e vie d’uscita ragionevoli e praticabili, in una situazione di pandemia, non risolve i problemi delle persone: le soluzioni vanno costruite nel confronto serrato con chi deve prendere decisioni condivise e non farle calare dall’alto. La protesta è sacrosanta, ma non deve essere manipolata e strumentalizzata, cavalcando l’esasperazione di chi è in difficoltà.

Il secondo appello è rivolto alla politica perché, a tutti i livelli, si smetta di litigare e si affrontino i problemi per quel che sono. La Sanità in Calabria ha bisogno, per i pazienti contagiati da Covid-19, di una medicina territoriale che funzioni, di strutture di ricovero e di posti di terapia intensiva realizzati ex novo, non riconvertiti da altri reparti che lascerebbero sguarnito il fronte della cura di altre patologie, dell’assunzione di personale sanitario che faccia funzionare le strutture. La Calabria – concludono Sposato, Russo e Biondo –  non può più aspettare”.

Dimissioni Cotticelli, Aloisio (Confesercenti): “ come farà Conte a giustificare le responsabilità di un governo che invia commissari impreparati?”

Mi sono sentito imbarazzato.  Prima ancora che arrabbiato, deluso, amareggiato è così che mi sono sentito: imbarazzato.  L’intervista al generale Cotticelli, colui che da oltre due anni guida la struttura commissariale della  sanità in Calabria con un compenso di 125.000 euro l’anno, più di 10.000 euro al mese, è surreale,  non saprei in quale altro modo definirla. Una sorta di piece teatrale tragicomica che a tratti  farebbe anche sorridere se non fosse che in ballo c’è la salute dei calabresi e il rischio di un  devastante tracollo economico della nostra regione. La vergognosa e totale impreparazione di chi ha la responsabilità, peraltro riconfermata dal  Governo un paio di giorni fa, del sistema sanitario calabrese è allucinante. 

Ho assistito con incredulità alla scena in cui Cotticelli “scopre”, dopo cinque mesi, di essere il  responsabile del piano covid ma, francamente, tutto ciò che succede durante il breve servizio è  inverosimile: la voce fuori onda di una fantomatica “Maria” che, chiamata in causa per reperire un  documento, rimbrotta il “capo” dicendogli “tu devi andare preparato alle trasmissioni!”, l’altra  voce fuori campo che fornisce i numeri dei posti di terapia intensiva e quando gli viene chiesta la  fonte delle informazioni che fornisce si schernisce dicendo “no, guardi, io faccio un altro lavoro, io  faccio l’usciere”, lo stesso giornalista che a un certo punto, come si evince dalla sua espressione  stranita, avrà pensato per un momento di essere su “scherzi a parte”. Il tutto alla presenza di un  frastornato “commissario” che alla fine ammette: “dottore, che vuole che le dica, tanto domani mi  avranno cacciato”. 

Ma in che mani siamo? In che diavolo di mani siamo? Come vi permettete di trattare una comunità in questa maniera? Con questa intollerabile  superficialità? Chi vi dà il diritto di giocare così sulla pelle delle persone? Ministro Speranza, lei che aveva il dovere di controllare l’operato di chi, il suo ministero, ha prima  nominato e da pochi giorni riconfermato in un ruolo apicale così delicato e strategico, cosa ci  risponde? E lei, Presidente Conte, come giustifica le gigantesche responsabilità di un governo che, invece di agire per attivare tutte le misure a nostra tutela, invia incompetenti disinformati a gestire in nome  e per conto dello Stato servizi, oggi ancor più di ieri, essenziali per il benessere dei cittadini? Ed ancora, mi chiedo, dove è stata la Regione con gli assessori alla sanità dell’attuale e della  precedente giunta? Cosa hanno fatto di concreto loro, i dirigenti del settore, la Giunta, il Consiglio,  per informarsi e denunciare agli organi preposti e all’opinione pubblica questo squallido stato di  cose?

Oggi siamo diventati “zona rossa” perché corriamo il concreto rischio che il nostro sistema  sanitario regionale vada in default anche se ci fosse solo un modesto aumento di contagi dato che,  in sette mesi, al di là dello scempio dei decenni precedenti, chi doveva operare mettendo in  campo le azioni previste non l’ha fatto. Grazie a un’inchiesta giornalistica adesso abbiamo  finalmente la certezza dei motivi: incapacità, superficialità, inettitudine e incompetenza. 

Per questo andremo avanti con maggior convinzione per la strada che abbiamo già intrapreso,  attivando con l’ufficio legale di Confesercenti Reggio Calabria tutte le azioni possibili per pretendere che i danni economici derivanti dall’attuale lockdown, vengano pagati integralmente  dai responsabili di questo sfacelo che saranno chiamati in giudizio per rispondere delle loro azioni. Inoltre chiederemo conto, nei tavoli istituzionali che saranno attivati in Comune, Città  Metropolitana e Prefettura, grazie alle nostre richieste, di questo stato di cose esigendo risposte e  azioni immediate e concrete. Abbiamo finito la pazienza. Ora basta parole. Ora basta promesse. Ora è il momento dei fatti”. E’ il comunicato stampa di Claudio Aloisio, Presidente Confesercenti Reggio Calabria.

Ugl Calabria, caso Cotticelli: “adesso basta, l’indignazione è pari solo al voltastomaco!”

“Non ci sono mezzi termini da usare. Quel che è venuto fuori dall’intervista a Saverio Cotticelli nella trasmissione televisiva “Titolo Quinto” dell’altra sera non è solo un qualcosa che indigna profondamente ma accende rabbia e ripugnanza verso chi con una criminale superficialità ha offeso e offende tutt’ora la terra e la gente calabrese.” 

Questa la prima reazione del Segretario Generale UGL Calabria, Ornella Cuzzupi, alla visione dell’intervista, imbarazzante e inconcepibile, fatta al Commissario per la Sanità in Calabria, Saverio Cotticelli, dove si evidenzia l’assoluta impreparazione del vertice sanitario accompagnato da una totale confusione sul “chi deve fare cosa”! 

“Questa è la prova – continua Cuzzupi – che la nostra terra è considerata qualcosa di secondario e poco rilevante. L’assoluta sprovvedutezza del vertice della Sanità in questo momento è la più grave delle sconfitte per lo Stato ed è l’emblema di quanto la gente calabrese non sia per nulla considerata. Qui si tratta di vita o di morte e, dobbiamo prenderne atto, si è del tutto impreparati all’evenienza. Donne, uomini, bambini che lottano ogni giorno per tirare avanti che, persino nell’aspetto più delicato di questi decenni: il Covid19, appaiono abbandonati a se stessi.”

Ma il grido di allarme e di dolore di Ornella Cuzzupi per la sua terra non si ferma all’indignazione: “Basta! È il momento in cui le forze sane, pulite, vere del territorio facciano sentire la propria voce. Noi dell’UGL Calabria, in prima persona chi  parla, chiediamo un urgente incontro con la Presidenza della Regione al fine di aver chiara la reale situazione sanitaria e individuare tutte le iniziative necessarie ed opportune a difesa della salute pubblica e della nostra gente. Nel contempo ci rivolgiamo al  Ministro Speranza per chieder conto di quanto succede e sapere in che modo si intende portare aventi il piano necessario per salvaguardare la Calabria. Noi le idee chiare le abbiamo e siamo pronti a rimboccarci le maniche per la nostra terra!”. E’ il comunicato stampa diffuso da Ornella Cuzzupi, Segretario Unione Generale del Lavoro della Calabria.

Emergenza sanità, una class action contro l’inerzia della Pubblica amministrazione. La proposta del Centro studi politico-sociali “Don F.Caporale”: “in Calabria serve Bertolaso”

“Ieri sera è andata in onda una delle sceneggiate tragi-comiche più riuscite della storia della televisione. Ancora rintontiti dalla bagarre in atto sulla Calabria Zona Rossa, per la serie quando la realtà supera la fantasia, ci troviamo ad assistere ad una scena a dir poco grottesca: il commissario ad acta per il Piano di rientro in sanità, l’ormai famigerato Saverio Cotticelli (generale a cui anche l’Arma dovrebbe far causa per averne danneggiato l’immagine di affidabilità), con un triplo salto carpiato colleziona una mega figuraccia in diretta nazionale. In un colpo solo: si fa suggerire dall’usciere il numero delle terapie intensive esistenti;  scopre per la prima volta, davanti alle telecamere, di essere il responsabile della redazione del piano-Covid per la Calabria, e si fa bacchettare dalla vice (Marica Crocco di ferro) per essere arrivato un’altra volta impreparato. Se non fosse per la rabbia e il disgusto che ci provoca visto che ci troviamo nel pieno di una pandemia, ci farebbe quasi tenerezza. E con grande affabilità gli consigliamo: fai un favore a te stesso e ai calabresi, dimettiti. Ma questa volta davvero, riserva il poker per le fredde serate invernali al chiuso della tua casetta in lockdown”. E’ quanto affermano Loredana Castagna , Alberto Tiriolo, Paolo Maria Ferrise, Francesco Saverio Macrina, Consuelida Patitucci, Pietro Romeo, Domenico Lomanni, Pietro Donato Ippolito del Centro Studi Politico-sociali “Don Francesco Caporale” in merito alla sconcertante video-intervista andata in onda ieri sera nel corso della trasmissione “Titolo Quinto”.

“Caro premier Conte, poiché non crediamo che il blocco dei licenziamenti che rientra tra le misure economiche anti crisi varate in queste ore ricomprenda anche i commissari incompetenti, manda a casa Cotticelli e sostituiscilo con un professionista dalle comprovate capacità nella gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia, magari con chi ha già dimostrato nei fatti di saper mettere insieme un ospedale per i malati di covid in una manciata di giorni. Avevamo già suggerito questo nome, e te lo riproponiamo – affermano ancora i componenti del Centro Studi Politico Sociali “Don Francesco Caporale – in Calabria ci può salvare solo Guido Bertolaso. Ma non tra una settimana: subito. Detto questo, caro presidente facente funzione della Regione Calabria, invece di riempie le strutture speciali di nomine clientelari, visto che – ti ricordiamo, il governo regionale è teoricamente in carica solo per ordinaria amministrazione – dato che le priorità in queste ore sono altre, che ne dici di accogliere i suggerimenti che ti abbiamo fatto pervenire a mezzo lettera, proprio ieri? Vale a dire assumere immediatamente personale medico e paramedico a tempo determinato; sollecitare il prefetto a requisire i posti letto disponibili nelle strutture pubbliche e/o private per come consente la legge ai sensi del decreto c.d. “Cura Italia”; e/o attivarsi nella sua qualità per acquisire la disponibilità di cliniche e case di cura private. E già che ci siamo, parlando di azzeramento, e di inadempienze, per non parlare di immobilismo, a casa si può mandare anche il soggetto attuatore per l’emergenza e compagnia bella: non si capisce perché mantenerlo al proprio posto visto che ha chiaramente fallito nella gestione di numeri e strutture che non sono arrivate, contribuendo a creare le condizioni per relegare la Calabria in zona rossa. E, comunque, visto che il nostro senso civico di cittadini che hanno a cuore la democrazia e la tutela del diritto alla salute, ce lo suggerisce, come Centro studi politico sociali “Don Caporale” di Catanzaro abbiamo ha dato mandato a un pool di avvocati – composto da Costanza Santimone, Antonio Torchia e Massimo Maruca – di valutare se sussistano le condizioni per intraprendere una azione legale. Oltre a questo – conclude la nota – abbiamo stipulato una convenzione con l’avvocato Paola Bellomo dell’associazione avvocati “Difesa dei consumatori” al fine di coinvolgere nell’iniziativa anche i cittadini calabresi attivi che condividono gli stessi ideali del centro studi. L’associazione avvocati “Difesa dei consumatori” intende attivare una class action contro l’inerzia della Pubblica amministrazione che sta causando la lesione dei diritti dei cittadini per non avere adottato interventi urgenti al fine di evitare questa drammatica situazione di emergenza sanitaria, e ora economica, in cui versa la regione”, conclude il comunicato.

Caso Cotticelli, Sirianni: “colpevole chi lo ha nominato e chi lo ha riconfermato”

“L’intervista al Commissario calabrese della Sanità Cotticelli alla trasmissione Titolo V di Rai Tre, conferma lo stato paludoso in cui si trova la sanità calabrese e indigna tutti i calabresi onesti che quotidianamente, sia come utenti che come operatori hanno a che fare con la Sanità. Indigna, pensando  alla prima intervista di Cotticelli che dichiarava:  ‘’ dove c’è inefficienza  c’è il malaffare’’; doveva aggiungere anche che l’incompetenza alimenta il malaffare. Indigna, pensando a quanti validi professionisti calabresi lasciano questa terra prestando la loro esperienza altrove, o altri che decidono di rimanere e operano con onestà e competenza e che non vengono mai valorizzati, importando questi ‘’campioni’’ solo in nome della legalità. Immagino quante dichiarazioni di soloni ci saranno nelle prossime ore, ma in questa vicenda non ci sono innocenti. E’ colpevole in primis Cotticelli che accetta un incarico del genere sapendo di essere un incompetente;

E’ colpevole chi lo nomina e chi lo riconferma, soprattutto quella forza politica che della competenza ne ha fatto un ‘’cavallo di battaglia’’; E’ colpevole chi da dieci mesi governa questa regione e che in piena emergenza Covid ha pensato ad attaccare i provvedimenti del governo, come sta facendo nelle ultime ore, convocando in barba allo statuto regionale, un Consiglio Regionale  ad hoc per impugnare il decreto sulla ‘zona rossa’; E’ altresì colpevole l’opposizione regionale perché non ha fatto fino in fondo il proprio lavoro; E’ colpevole il Ministero della Salute che non ha  vigilato sull’operato del Commissario, ancora più colpevole se risponde al vero che abbia risposto alla richiesta di Cotticelli dopo quattro mesi. E’ opportuno che chi debba dare risposte e debba fare delle scelte, le faccia subito senza tentennamenti e mi auguro che questa ‘’squallida’’ vicenda sia da monito per l’immediato futuro, soprattutto per la mia parte politica; questa terra non ha bisogno di Commissari calati dall’alto per porre rimedio agli errori che la stessa politica compie, e soprattutto smettiamola di nominare prefetti, magistrati, generali e questori in pensione senza che abbiano  un minimo di competenza ma solo in nome della legalità,  valorizziamo quanto di meglio questa terra esprime”. E’ quanto si legge nel comunicato stampa di Antonio Sirianni, Segretario PD a Lamezia Terme.

Sanità, Graziano: “In Calabria non ha fallito Cotticelli ma il sistema che gli sta dietro e che ha deciso di non decidere”

Speranza
Photo by Franco Origlia/Getty Images

“Avremmo voluto smentirci da soli, purtroppo però quanto fatto vedere ieri sera da Titolo Quinto altro non è che la sintesi di quello che sosteniamo da sempre. Il commissariamento della Sanità in Calabria è diventato un covo di inefficienze e un posto per gestire comando dall’alto. C’è un dato che non può passare inosservato. I tempi di risposta del Governo centrale sulla gestione del Covid: tre mesi per dire che il piano doveva essere gestito dalla struttura commissariale. Un disegno ordito prima della prematura scomparsa della presidente Santelli per far ricadere responsabilità sull’incolpevole amministrazione regionale di Centro Desta e tramutatosi dopo in un ottimo pretesto per dichiarare la Calabria “Zona rossa” e prendere tempo prima di andare ad elezioni. Una vergogna inaudita che smaschera un Governo finto moralista ma soprattutto mette in evidenza, ancora una volta, la fredda brutalità di calcolo del centro sinistra che regge il Dicastero della Salute”. È quanto dichiara il presidente del Gruppo UDC in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, auspicando che, alla luce di verità inconfutabili emerse da un’inchiesta giornalistica, il Consiglio dei Ministri ed il Parlamento si determinino nel revocare il Decreto Calabria ed ogni commissariamento della Sanità nella nostra regione.

“Il re è nudo. Non ci sono altre giustificazioni – aggiunge Graziano – dopo quello a cui hanno assistito ieri sera i calabresi. Il Commissariamento della sanità in Calabria è un grande circo politico, ahinoi, che ha messo in scena i suoi teatrini. Non ci sono giustificazioni. Oggi sappiamo che la Calabria è in lockdown per l’assenza voluta di un piano anti-covid e di interventi che potevano essere messi in campo negli ultimi sei mesi e che non sono stati fatti per scelta, decretando la macellazione sociale di un’intera regione. Non solo. L’inchiesta di Titolo Quinto – precisa – mette in luce la totale mancanza di una strategia per rimettere in piedi la disastrata sanità calabrese. E questo perché chi era deputato a farlo (il commissario) ha agito fino ad oggi solo su indicazioni del Governo e del Ministro della Salute che hanno, a loro volta, deciso di non decidere. Il debito è lievitato a dismisura, i servizi non ci sono e gli ospedali rimangono chiusi. Disarmante lo sguardo del viceministro Sileri nell’assistere al servizio in studio, uno dei pochi che ha sempre contestato lo strumento commissariale calabrese. E non si può generalizzare, tantomeno dire che questo è il fallimento della politica. No. Questo, semmai, è il fallimento di certa politica. Che ha sempre cercato di infilarsi in modo silente negli apparati istituzionali per gestire la macchina del servizio pubblico a proprio piacimento e per proprio tornaconto. Oggi non fallisce Cotticelli. Sarebbe troppo semplice. Oggi – dice il capogruppo UDC a Palazzo Campanella –  fallisce e viene smascherata la strategia perversa del Governo e del Ministero della Salute che, alla luce di quanto emerso, ha totale responsabilità sul caso Calabria. E pertanto dovrebbe subito dimettersi. Conte piuttosto che “correre subito ai ripari” e rifilarci un’altra sola con un nuovo commissario, dovrebbe revocare subito il Decreto Calabria e ridare la sanità in mano a chi è stato democraticamente eletto dai calabresi per governare la Regione. Stante il fatto che ormai sappiamo tutti – conclude – che i commissari sono figure che rispondono alla politica”.

Sanità calabrese, Orrico: “Cotticelli inaccettabile approssimazione, serve discontinuità”

“Sono rimasta anche io senza parole nel guardare ieri sera l’intervista televisiva del commissario Cotticelli, che ha mostrato una inaccettabile approssimazione relativamente al ruolo che gli è stato attribuito”.

Lo afferma il sottosegretario di Stato ai Beni e alle attività culturali Anna Laura Orrico.

“Di fronte a tutto questo –dice Orrico-, è necessario intervenire con risolutezza. Pertanto, mi sono da subito mossa con gli altri colleghi portavoce calabresi del M5s, in linea con il nostro capo politico Crimi, per chiedere la nomina di un nuovo commissario, che ponga in essere una reale discontinuità verso le fallimentari gestioni ordinarie e commissariali pregresse della Sanità calabrese. La volontà del Presidente del Consiglio Conte e del governo di provvedere rapidamente a quel cambio che abbiamo auspicato è fondamentale. Lo dobbiamo ai calabresi –conclude l’esponente calabrese-, dato che in ballo ci sono diritti costituzionali, come la salute e la sicurezza.”

Sanità in Calabria, Bruno Bossio (PD): “agire in fretta, subito nuovo commissario”

“L’era di Cotticelli è finita nel peggiore dei modi, il Governo è in procinto di nominare un nuovo commissario alla Salute e la Calabria è in zona rossa”. Ad affermarlo è la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, che aggiunge: “Le ultime 48 ore sono state ad alta tensione per la Calabria, con un rapido evolversi della situazione tale da richiedere un approfondimento e una ricostruzione puntuale di cause ed effetti. Da 11 anni sono all’opposizione dei commissari di governo: prima contro Scopelliti, poi contro Scura, e infine contro Cotticelli. La sua disinvolta ammissione di incompetenza davanti alle telecamere non mi ha lasciato dunque per nulla sorpresa”.

“In questi anni – prosegue la deputata – il governo nazionale ha delegato personaggi evidentemente inadeguati a gestire il sistema sanitario regionale senza fare un monitoraggio e una verifica puntuale dell’avanzamento effettivo dei Lea e della fuoriuscita dal disavanzo finanziario. Nel frattempo sono stati depotenziati, e in alcuni casi chiusi, gli ospedali periferici che un grosso contributo avrebbero potuto fornire in questi mesi duri di pandemia, in termini di continuità assistenziale sul territorio e di presidi per la salute pubblica. Ora – con l’approvazione del decreto Calabria 2 da parte del Consiglio dei ministri – speriamo di trovarci davanti  a un nuovo inizio, con alcuni importanti correttivi. Primo: attraverso la struttura del commissario viene definita una catena del comando chiara, anche per ciò che concerne gestione e responsabilità dell’emergenza Covid. Secondo: per la prima volta lo Stato e non solo i cittadini calabresi, che da 11 anni pagano le aliquote fiscali più alte d’Italia, si fa carico di finanziare il debito pregresso. Terzo: è previsto un termine perentorio entro cui i nuovi commissari delle aziende devono assumersi la responsabilità di approvare i bilanci e gli  atti aziendali (60 giorni), pena la decadenza dal loro incarico. Il tempo non è più una variabile neutra: ora bisogna solo agire in fretta”.

Dimissioni Cotticelli, Italia in comune Calabria: “dimissioni del Commissario e responsabilità del governo”

“Dopo l’invereconda figuraccia compiuta in tv l’ex Generale Cotticelli ha finalmente rassegnato le dimissioni. Tardive, maturate non per una presa di coscienza dell’incapacità di gestire la sanità regionale, ma perché divenuta di pubblico dominio l’inadeguatezza della sua presenza. A quanto si apprende dagli organi di informazione il Presidente del Consiglio Conte si sarebbe infuriato chiedendo la testa del Generale in pensione”. Lo affermano in una nota per Italia in comune Calabria il Coordinatore Regionale Serafino Tangari e il Presidente Pietro Francesco Spadafora.

“Ai nostri occhi appare quantomeno bizzarra la “rabbia” del Presidente Conte in quanto lui stesso nel Gennaio 2019 nominò il Generale Cotticelli Commissario alla Sanità. Ne ha mai valutato le competenze? Si è mai preso la briga, di concerto con il Ministro Speranza, di verificare che stesse svolgendo il suo lavoro in modo impeccabile? Possibile che Conte e Speranza fossero talmente ciechi dal non rilevare quanto la Calabria fosse disastrata e impreparata ad affrontare una pandemia? E’ mai possibile che per cambiare qualcosa in questa sfortunata terra sia necessaria un’intervista televisiva per scoperchiare un maleodorante calderone di inadeguatezza e pressapochismo?”

“A breve verrà nominato un nuovo Commissario che ci auguriamo sia in grado di portare a compimento le mansioni che gli verranno richieste, ma sia chiaro: noi di Italia in Comune restiamo profondamente contrari alla prosecuzione del Commissariamento della Sanità Regionale, in virtù proprio dell’assoluta inutilità dello stesso in oltre un decennio che nulla ha saputo produrre se non sfaceli e viaggi della speranza di cittadini costretti a curarsi in tutta la penisola ma non a casa propria. Addio Generale Cotticelli, non sentiremo la sua mancanza”.

Dimissioni Cotticelli, Martusciello: “si paga incapacità Governo”

“Le dichiarazioni di Conte di oggi sono in notevole ritardo rispetto alle richieste di rimuovere Cotticelli pervenute da più parti in queste settimane. La Calabria paga il ritardo del Governo e la sua incapacità di prendere decisioni” – ha dichiarato Fulvio Martusciello europarlamentare di Forza Italia.

Caso Cotticelli, Di Natale: “presentato esposto in Procura perché si accertino responsabilità anche di chi doveva vigilare”

“Le dichiarazioni di Cotticelli sono di una gravità inaudita. Una vergognosa ammissione di responsabilità che però non esenta da colpe chi doveva vigilare e non l’ha fatto”. È quanto esprime Graziano Di Natale, segretario – questore dell’Assemblea regionale, rammaricato nei confronti di tutti i cittadini Calabresi. “Nei giorni scorsi – afferma – ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza perché si accertino le responsabilità di chi doveva fare e non ha fatto”. Il Consigliere di “Io resto in Calabria” non distoglie l’attenzione sul fallimento della gestione del sistema sanitario Calabrese che sta attanagliando l’intera Regione, ma soprattutto tutti i cittadini onesti.  Da ciò il suo rammarico: “Nessuno l’ha voluto firmare nonostante il mio pubblico appello. Ci sono responsabilità precise che hanno nome e cognome. Uno di questi è Cotticelli. Ora – incalza Di Natale – si dimetta e restituisca lo stipendio e lo devolva per l’emergenza Covid-19. È impensabile ciò che stiamo vivendo in un momento così delicato. I Calabresi non meritano di essere trattati così. Le mie denunce – conclude- seppur non supportate da coloro i quali rappresentano il nostro territorio in Parlamento, rappresentano i cittadini che oggi, ancor di più, si vedono calpestati i propri diritti, uno fra tutti, il diritto alla salute”.

Sanità Calabria, Mangialavori: “Fallimento conclamato, ora basta commissari”

“Il fallimento del sistema commissariale in Calabria è ormai conclamato. Ne ha preso ufficialmente atto, buon ultimo, anche il premier Conte. Che ora non potrà perseverare nell’errore, altrimenti ci troveremmo di fronte a un piano politico veramente diabolico ai danni di una regione che vuole, finalmente, guardare al futuro con fiducia. È arrivato il momento di mettere fine al commissariamento”. Così il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori“Quanto sta succedendo in queste ore – spiega il parlamentare – rende evidente la crisi del sistema sanitario calabrese, piegato da 10 anni di commissariamento e da un Piano di rientro lacrime e sangue. I fatti dimostrano che la regione è oggi in zona rossa proprio a causa del depauperamento del settore operato dal regime speciale imposto da Roma. È quindi inaccettabile la riproposizione di un Decreto Calabria rivisto e peggiorato”“Il Governo – conclude Mangialavori – deve dunque fermarsi e non procedere con un commissariamento bis. La Calabria ha già pagato abbondantemente per gli errori commessi dal potere centrale”.

Cotticelli, Sofo (Lega): “Rimozione non basta. Conte cacci Speranza, annulli Decreto Calabria e indica subito elezioni regionali”

“L’annuncio da parte di Giuseppe Conte della rimozione e sostituzione del commissario alla sanità calabrese Saverio Cotticelli è un atto assolutamente insufficiente per porre rimedio alla vergogna e al danno provocati a questa terra. Il ministro Roberto Speranza deve assumersi la responsabilità dell’operato del suo rappresentante nel territorio calabrese e rimettere il proprio incarico da ministro. E il Presidente del Consiglio deve prendere atto della comprovata inutilità di questo decennio di gestione commissariale, annullare il Decreto Calabria e indire al più presto nuove elezioni regionali per ridare, dopo la morte della Presidente Jole Santelli, a questa regione un’amministrazione nel pieno delle funzioni alla quale riconsegnare la gestione del sistema sanitario”. Così l’eurodeputato della Lega Vincenzo Sofo ha commentato l’annuncio da parte del premier Conte della rimozione del commissario alla sanità calabrese Saverio Cotticelli dopo le ammissioni fatte in merito alla gestione della crisi Covid.

Filomena Iatì: “la signora Maria è  il vero commissario della sanità in Calabria”

“Rimanere sorpresi è la sensazione più immediata, ma nasce anche un dubbio, guardando il servizio televisivo andato in onda su Rai Tre nella trasmissione “Titolo Quinto”, era realtà o candid camera da “Scherzi a parte” ? Il commissario alla sanità calabrese Cotticelli ,assume la figura di un pugile al tappeto o di un ignaro passante capitato per caso nel luogo dell’intervista. Incalzato dal giornalista sul perché la Calabria è stata dichiarata “Zona Rossa” e non ha attuato il Piano Covid ,come prescritto dal Governo, Cotticelli riesce a fare una pessima figura ,dimostrando di essere incompetente e di ignorare le sue funzioni, peggiora le cose chiedendo informazioni e chiarimenti su chi deve essere l’attuatore e responsabile del Piano Covid regionale, a tale Maria , che risponde “tu devi essere preparato alle domande…”. E’ quanto afferma Filomena Iatì, consigliere comunale Per Reggio Città Metropolitana. “La Sanità calabrese ,violentata da decenni e decenni dalle spartizioni politiche, immersa in bacini clientelari come dimostrato da procedimenti penali a carico di ex assessori, congiunti ed amici vari, è commissariata da dieci anni da persone che scaldano le poltrone con migliaia di euro di stipendio gettati al vento, che non sono capaci di gestire nulla. Ricapitolando la lunga querelle di chi si scaglia solo contro la Regione, colpevole indiziario è il governo amico che non controlla il controllore. Ma non solo. Chi doveva controllare e monitorare l’azione? Una cascata di responsabilità, task force Covid governativa, dirigenti e Asp regionali ed in primis il Commissario Regionale alla Sanità Cotticelli. E il presidente f. f. Spirlì? La sua giunta? Protagonisti silenti che giocano sul campo del peggiore nemico della gente e degli imprenditori: la burocrazia. E’ arrivato il momento di indignarci, di dare voce alle grandi masse silenziose di malati, degenti, di familiari e della gente comune che deve affrontare la situazione di emergenza. Non si può piu’ giocare sulla pelle delle persone. Agire sul campo in modo incalzante, deve essere il motivo trainante dell’azione comune. Basta commissari, ripartiamo dal territorio, ripartiamo dalle nostre Eccellenze mediche ,prendiamo consapevolezza delle nostre migliori realtà sanitarie e manageriali e creiamo una rete senza colori politici o interessi personali o di partito. Non vogliamo piu’ persone disincantate che non conoscono il loro ruolo, non vogliamo essere vassalli dei clientelismi decennali e dello scempio realizzato con il bancomat sanità. Consapevolezza e competenza, perché nulla sia come prima e finisca il rimbalzo delle responsabilità”, conclude.

Fiamma Tricolore: “la Regione Calabria denunci l’ex-commissario Cotticelli. Richiediamo immediate dimissioni per il ministro Speranza”

“Ancora una volta i Calabresi pagano e i maiali ingrassano: dopo ben dodici anni di commissariamento e stipendi da decine di migliaia di euro al mese la sanità regionale è in una situazione che va oltre il terzo mondo. Realtà e parole scontate certificate da una realtà quotidiana che da oltre due lustri è sotto gli occhi di tutti: doveva arrivare una pandemia globale affinchè lo stato, oltre il comatoso, della nostra sanità regionale divenisse di dominio pubblico in tutta Europa. Eppure nemmeno tale evento mondiale è stato sufficiente affinchè il minimo intervento di tutela della salute dei calabresi venisse preso da chi è demandato al governo ed amministrazione del comparto sanitario regionale”. E’ quanto afferma in una nota la Segreteria Regionale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore. “Possibile -prosegue la nota- ci chiediamo, che dopo dodici anni di commissariamento debba essere un inviato della tv pubblica, e non un ispettore ministeriale a svelare che nulla si è fatto in Calabria in tutto questo tempo e in particolare negli ultimi 8 mesi? Un commissario la cui figura ne esce totalmente annientata che non conosce nemmeno quali siano le sue competenze, che non sa quanti sono i posti negli ospedali calabresi che è costretto a chiedere all’usciere di quantificare i posti di terapia intensiva in regione! Appena tre giorni fa questo signore veniva confermato dal ministro Speranza nel cosiddetto “Decreto Calabria” come commissario fino al 2023: insieme a lui due sub-commissari ed un organico di altre 25 persone! Proprio in questo scenario di tecnici e presunti “esperti” è invece un semplice impiegato a dover informare i calabresi di quanti posti in terapia intensiva è dotata la nostra regione. Per tali motivi, la segreteria regionale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore convocata stamane in via d’urgenza in conferenza streaming ha deciso di produrre un documento con il quale si richiederà all’amministrazione regionale di provvedere immediatamente a denunciare il commissario Saverio Cotticelli alla Corte dei conti ed al tribunale per mancata attuazione delle disposizioni a tutela del comparto sanità, disastro ambientale, mancata tutela sanitaria della popolazione calabrese, danni economici procurati ad attività commerciali ed aziende, avendo costretto con l’incuria della sua mancata opera, nonostante i numeri limitati di diffusione del Covid nella nostra regione, alla definizione della Calabria come “Zona Rossa” e denunciare altresì il Governo oltre che per gli stessi motivi anche per il mancato controllo sul commissario di propria nomina”. Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore chiede “ancora all’esecutivo nazionale l’invio immediato, entro 48 ore, di una task force che nel giro di pochissimi giorni metta in piedi quanto necessario al fine di far uscire la Calabria da una zona rossa, determinata secondo quanto affermato dal ministro Speranza, non dai numeri ma dalla sua situazione di carenza di infrastrutture sanitarie. In aggiunta a ciò e per le gravi affermazioni del ministro Speranza nei confronti della Calabria nei giorni scorsi, considerato il mancato controllo sul suo commissario di Governo, di cui lui era in primis il responsabile, ne chiediamo le immediate dimissioni”, conclude la nota.

Conte adesso scarica Cotticelli ma è stato lui a metterlo lì: gli unici a dimettersi dovrebbero essere proprio il premier e il Ministro Speranza

Condividi