Cinquestellopoli, Sansonetti svela nuovi dettagli: “scandalo politico gigantesco, messa in discussione la funzione del Parlamento”

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Tutti i dettagli del maxi finanziamento ai grillini che avrebbe fatto perdere allo Stato centinaia di milioni di euro

Il direttore Piero Sansonetti è tornato a parlare dello scandalo “Cinquestellopoli”. Come rivelato ieri sulle pagine del Riformista, la multinazionale Philip Morris ha versato 2 milioni di euro alla Casaleggio Associati, con il Movimento 5 Stelle che ha “contraccambiato il favore” in Parlamento abbassando le tasse sulle sigarette elettroniche. “Non faccio il magistrato, ma sono sicuro che, se questa notizia avesse riguardato Renzi o Berlusconi, sarebbe successa l’ira di Dio. Avrebbero immediatamente aperto un’inchiesta giudiziaria. Mi sorprende che non ci sia stata anche una reazione della politica. Forse perché i giornali sono quasi tutti alla corte di Travaglio e dei 5Stelle, stanno attentissimi prima di scrivere qualcosa. E’ uno scandalo politico gigantesco perché mette in discussione il funzionamento del Parlamento. Sono arrivati gridando onestà, invece scopriamo che sono la lunga mano delle multinazonali”, afferma in un video Sansonetti.

Il direttore del Riformista ha dunque svelato nuovi dettagli sulla vicenda: nel 2014, quando il primo prodotto da tabacco bruciato compare sul mercato italiano, la riduzione è del 50%. Quando il Movimento Cinque Stelle vince le elezioni del 4 marzo 2018 e dà vita al primo governo Conte, ecco che lo sconto sulle accise si riduce di un ulteriore 25%, diventando così del 75%: “Per intenderci: se un pacchetto di sigarette tradizionali costa 5 euro, 4 sono quelli che vanno all’erario, tra accise ed Iva. 50 centesimi vanno al tabaccaio, come agio. Il margine per il produttore è di 50 centesimi a pacchetto venduto. Per i prodotti da tabacco riscaldato, no: il pacchetto costa 4,50 euro in media. Al tabaccaio vanno anche in questo caso 50 centesimi. Ma all’erario va meno. Diciamo 1,50 euro. Il margine per Philip Morris è di 2,50 euro per ciascun pacchetto venduto; non a caso il marketing delle grandi aziende di tabacco è così fortemente orientato su quei prodotti. Per capirci: in Italia sono stati venduti in quattro anni 13 milioni di Iqos, per ognuno dei quali devono essere acquistate le ricariche, continuamente. Il margine realizzato raggiunge cifre stratosferiche. Tanto che alla voce “investimenti” figurano società di lobbying e realtà ibride in grado di dialogare con la politica. Di incidere sulla sfera pubblica e sui decisori”. Una manovra con la quale Philip Morris è riuscito a guadagnare centinaia di milioni di euro, gli stessi che lo Stato italiano ci ha rimesso e avrebbe potuto finanziare scuola, ricerca, sanità e trasporto pubblico in un momento di grave crisi.

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