Calabria, Milazzo: “la violenza sulle donne rappresenta la violazione dei diritti umani più diffusa nel mondo”

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Calabria, Milazzo: “radicata nella discriminazione di genere, la violenza sulle donne rappresenta la violazione dei diritti umani più diffusa nel mondo”

“Radicata nella discriminazione di genere, la violenza sulle donne rappresenta la violazione dei diritti umani più diffusa nel mondo. Io sono da sempre convinta che questo fenomeno sia il frutto di una cultura che ancora non vuole lasciare il passo: quella del patriarcato. Una questione di rapporti tra generi, di uomini che non accettano la libertà delle donne e pretendono sottomissioni più o meno eclatanti. Tra l’altro la violenza è attuata da uomini di culture varie, bassa e alta, così come di differenti nazionalità. Non c’entrano la malattia mentale, l’alcol, la droga. E’ un problema soltanto maschile. E la geografia non fa differenze“. E’ quanto scrive in una nota Franca Milazzo, Commissaria Pari Opportunità Regione Calabria, A Testa Alta per la Calabria. “La soluzione di questo dramma, che non è una questione privata ma una piaga sociale che sta avvilendo la dignità di tutti noi con un orrore incontenibile che irrompe nelle case attraverso storie di ordinari abusi sempre più diffusi, deve essere un impegno imprescindibile della politica. Ormai è chiaro a tutti che non basta più ricoverare e curare, occorrono azioni concrete di prevenzione e di aiuto anche finanziario rivolte alle donne che come è noto, molto spesso non denunciano, in quanto non indipendenti economicamente. Questo è compito della politica, la politica non della retorica ma dell’elaborazione delle proposte atte a migliorare un Paese: basta alle parole vuote, all’aggressività verbale che negli ultimi tempi sembra sia diventato l’unico mezzo di comunicazione. C’è bisogno di un vento nuovo, soprattutto la Calabria, un vento che i calabresi potranno finalmente esprimere alle prossime consultazioni regionali. L’adozione della legge sulla doppia preferenza di genere non è stato un regalo concesso alle donne, ma soltanto una presa d’atto dell’obbligo di adeguare la legge elettorale calabrese alla vigente legislazione nazionale. Superare le discriminazioni di genere non significa libertà delle sole donne ma benessere dell’intera collettività di oggi e soprattutto di domani”, conclude la nota.

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