Calabria, l’ennesima gaffe di Zuccatelli: “Pronto? Qui non sento nulla…”. E col Governo si trattano già le dimissioni

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Da pochi giorni il Governo lo ha nominato nuovo commissario alla sanità in Calabria, ma Zuccatelli è già finito al centro delle critiche

Un video rubato fatto circolare sulla rete lo ha messo al centro delle polemiche. Non è neanche iniziata la nuova esperienza da commissario alla sanità in Calabria di Giuseppe Zuccatelli, eppure già di motivi che fanno imbufalire i cittadini calabresi già ne sono emersi tanti. Non solo le frasi shock sull’utilizzo della mascherina (“non serve a un cazzo”) e quelle “catene bufala” condivise sul profilo Facebook che lo hanno ridicolizzato sui social, oggi sono spuntate nuove frasi compromettenti. Nei 2 minuti e mezzo pubblicati da Il Tempo si sente Zuccarelli smontare diverse tesi allarmistiche sul virus, a partire dalla pericolosità: “Sapete quante cose molto più pericolose ci sono in giro e noi non ci rendiamo conto? Io ad esempio ho paura quando vedo un camion con le bombole del gas e cerco immediatamente di allontanarmi. Il virus è pericoloso se uno non usa le contromisure adeguate, ma la mascherina è per i positivi e i sanitari, noi invece abbiamo fatto diventare il mondo pieno di mascherine”.

Tanti dettagli che fanno crescere la rabbia del popolo calabrese, che ad oggi si è visto penalizzare dal Governo con la disposizione della “zona rossa” senza una vera emergenza di contagi. Per parlare direttamente con il protagonista della vicenda, il Corriere della sera ha cercato di raggiungerlo telefonicamente, ma tutti i tentativi sono andati a vuoto: “Usa il vecchio trucco (a 76 anni, che tenerezza). Prima lascia che il cellulare squilli. Lo spegne. Poi lo riaccende e finge: ‘Pronto? Pronto? Non sento nulla…’”, riporta il quotidiano. È uno dei classici stratagemmi da chi non vuole rilasciare dichiarazioni ai giornalisti, perché non è preparato a rispondere ad eventuali e scomode domande. Infatti, pare che Giuseppe Zuccatelli, secondo quanto ipotizzato ancora dal Corriere, stia trattando per rassegnare le sue dimissioni dal ruolo di commissario per la Salute della Regione Calabria a poco più di 48 ore dalla nomina.

Fin dal primo momento la sua nomina a commissario è stata accolta con grande diffidenza, non fosse altro che durante la prima ondata del Coronavirus la sua gestione forse non ottimale della RSA di Villa Torano dove, nei mesi di aprile, c’è stato ben più di qualche problema. Promosso e difeso a spada tratta dal Ministro della Salute Roberto Speranza, ne hanno già preso le distanza alcuni suoi compagni, come Nicola Fratoianni, che invoca l’intervento: “Beh, c’è un limite. Dobbiamo intervenire”. Intrapresa la strada dell’accantonamento anche di Zuccatelli, si fa largo l’idea di un altro commissario: rimbomba il nome di Gino Strada nelle aule di Palazzo Chigi, anche se i calabresi in queste ore si stanno muovendo tramite sondaggi e petizioni per promuovere altri nomi, come quello di Gratteri e Bertolaso. Sono quindi ore decisive per la Regione Calabria, 2 milioni di abitanti aspettano una decisione chiara che non rappresenti l’ennesima presa in giro.

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