“Benny Carbone come Maradona”: quando l’ex Reggina vestì la maglia dell’As Scilla e quel torneo a Torino…

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Un retroscena della carriera calcistica di Benito Carbone

“Quando Benny Carbone giocò come Maradona. Sulla pagina Facebook “Faraglioni e tempeste tra Scilla e Cariddi” è raccontato l’episodio di quando il calciatore reggino nel 1986 vestì la maglia azzurra dell’As Scilla Calcio in un torneo a Torino.

“Benito Carbone è nato a Reggio Calabria il 14 agosto 1971 ed è un allenatore ed ex calciatore di calcio. Iniziò la sua carriera a Bagnara Calabra e in breve tempo la sua fama di fenomeno del calcio giovanile si estese per tutta la Calabria. Nei campionati giovanili provinciali indossò la maglia della Bagnarese che divenne la terribile squadra ammazza campionati, dove “Benny” si esaltava segnando gol a raffica. La promessa calcistica calabrese era all’attenzione di numerose società calcistiche, come la Reggina e l’Avellino. Nel 1986 l’Associazione Sportiva “Scilla Calcio” fu invitata dal mister Giuseppe Magnasco a partecipare ad un Torneo a Torino, organizzato dalla squadra di casa, il “Pino Maina Borgo Lesna”. Per rinforzare la squadra i dirigenti di Scilla, decisero di chiamare i due calciatori “giovanissimi” (15 anni) più forti della zona: Bellantoni di Villa San Giovanni detto “Butragueno” e appunto Carbone (nelle foto) che con quella struttura fisica a bacino basso e il suo piede fatato ricordava Maradona, che vinse i mondiali in Messico con la nazionale Argentina proprio in quel 1986. Il torneo ebbe inizio con una partita spettacolare tra Scilla Calcio e Pino Maina e Benito Carbone segnò due gol straordinari, nel primo dribblò quasi tutta la squadra compreso il portiere e nel secondo su punizione calciato da una posizione quasi impossibile. Per queste due prodezze del gioiello di Bagnara Calabra, i fotografi arrivarono sul campo di gioco e alla fine “Benny” fu premiato miglior calciatore del torneo, dove parteciparono importanti squadre come l’Alessandria e fu vinto dalla Juventus. Benito Carbone divenne in poco tempo l’idolo calcistico della città piemontese e alla fine decise di firmare il contratto col Torino Calcio, perché gli dava più garanzie. Anche a Torino nei campionati giovanili continuò a segnare in continuazione, tanto da giocare anche nella nazionale Under-18 e Under-21, totalizzando complessivamente 15 presenze e 7 reti. Nella stagione 1988-89 disputò con la maglia del Toro in Serie A tre partite senza però mai segnare, esordendo nella massima serie il 15 gennaio 1989 contro il Pisa. In quella stagione il Torino finì in Serie B e la stagione successiva giocò cinque partite tra i cadetti, senza realizzare alcuna rete. Dopo questa annata venne mandato in prestito alla Reggina, sempre in Serie B, poi fu la volta di Casertana, Ascoli ritornando in Serie A col Torino e nel 1994 lo acquistò il Napoli indossando la maglia numero 10 azzurra che fu qualche anno prima di Diego Armando Maradona. Nel 1995, dopo una stagione all’ombra del Vesuvio, venne ceduto all’Inter ma finito in panchina con l’allenatore Roy Hodgson nella stagione 1996-97 fu ceduto agli inglesi dello Sheffield Wednesday (nella foto) e da qui iniziò la sua avventura nella Premier League inglese, che durerà fino al 2002, giocando nell’Aston Villa, Bradford City, Derby County e Middlesbrough. Con la maglia del Boro finì l’avventura nel calcio inglese e tornò in Italia tra le file del Como, Parma, Catanzaro, Vicenza e dopo una breve parentesi in Australia nel Sydney FC, nel 2007 firmò un contratto biennale con il Pavia, squadra di Lega Pro Seconda Divisione, che fu la sua ultima squadra e nel 2010 si ritirò dal calcio giocato per intraprendere quella da allenatore e dirigente. Benito Carbone in 21 anni di carriera segnò 141 gol di cui 15 nel campionato italiano di serie A e 34 nella Premier League inglese su 644 partite disputate, è stato il più classico dei numeri 10 tutto talento e grandi giocate, dribbling, gioco acrobatico e calci di punizioni”. Enrico Pescatore

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