Reggio Calabria: il Laboratorio di Geomatica della Mediterranea sta portando avanti il progetto Europeo EUR HUB (Evolving Unified Resilience)

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Il Laboratorio di Geomatica dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria sta portando avanti il progetto Europeo EUR HUB (Evolving Unified Resilience) con un ruolo di primo piano in quella che sarà un’operazione di alto profilo tecnologico e alto impatto sociale

Il Laboratorio di Geomatica dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria (composto dal responsabile scientifico prof. Vincenzo Barrile e dai dottorandi Antonino Fotia ed Ernesto Bernardo) grazie alle competenze maturate nel campo del remote sensing, dell’image processing, dell’Earth Observation da satellite, e della geomatica in genere sta portando avanti con la collaborazione di partner nazionali ed internazionali esperti in Big Data e Artificial Intelligence, il progetto Europeo EUR HUB (Evolving Unified Resilience) con un ruolo di primo piano in quella che sarà un’operazione di alto profilo tecnologico e alto impatto sociale; a tal proposito risulta importante il recente accordo tra l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) per la fornitura di dati SAR COSMO-SkyMed. Questo progetto è in corso di definizione e prevede sperimentazioni in diverse zone europee e nel territorio calabrese, in quest’ultimo caso è prevista la collaborazione anche con un’altra realtà della provincia di Reggio Calabria come il Gruppo di azione locale per lo sviluppo dell’area Grecanica (GAL). Il progetto EUR HUB si propone di prevenire, evitare o perlomeno minimizzare gli effetti negativi che, in un mondo interconnesso come quello attuale, possono derivare da disastri o problematiche di varia natura, causando effetti a cascata che possono coinvolgere successivamente diversi settori della società e, per ciò che riguarda i comparti economici, tutte le parti delle catene di produzione, ormai interdipendenti in nome dell’alta efficienza produttiva. Questa è la grande vulnerabilità del sistema sociale e produttivo attuale, e richiede interventi adeguati allo scopo di potere gestire la sicurezza della popolazione nonché i network produttivi e le varie filiere di distribuzione, che possono facilmente andare in crisi con un pericoloso effetto domino in caso di eventi imprevedibili, come anche l’ultimo caso COVID-19 ha mostrato e – purtroppo – temiamo mostrerà.

Il progetto dunque si propone di mettere in campo le migliori ed innovative tecniche della Geomatica, dell’Intelligenza Artificiale e del Big Data analysis attualmente disponibili allo scopo di ottenere simulazione di eventi, interscambio di grandi quantità di dati fra piattaforme interconnesse, al fine di analizzare grandi quantità di informazioni e consentire la migliore gestione dei possibili eventi critici dell’attuale sistema sociale e produttivo (previsione disastri naturali, controllo climatico, emergenze sanitarie, sviluppo delle politiche del recente Green Deal, data driven approach, nuovi modelli di economia innovativa, valorizzazione crescita economica, New Deal, Living Lab). Un progetto di ampio respiro e notevole livello, che richiede alte professionalità di carattere scientifico, e che pertanto costituisce una pregiata opportunità di collaborazione tra l’Università Mediterranea e altri importanti enti territoriali, istituzioni scientifiche e start up innovative di settore come il – GAL area Grecanica, l’Università politecnica di Barcellona, il Consiglio Nazionale delle Ricerche Spagnole (CSIC) ed italiano (CNR), il polo EIT (Grecia), l’Imperial College University (UK), EEIG, – Oxford Sustainable Development Enterprise – Bigdata Institute (OXSDE-BDI) dott. Stefano Bonfà, che è attiva nel Regno Unito nel campo della sperimentazione della new economy usando la piattaforma SAMO (Strategical Advanced Modelling Online) che comporta l’integrazione di tecnologie emergenti come Cloud, Bigdata Earth Observation Data IoT, Open Data Cube, Artificial Intelligence.

Il consorzio creato in occasione di altri importanti progetti di ricerca mira a creare una Innovation Data Hub nel Mediterraneo anche per la sperimentazione di nuovi Living Lab come ad esempio i diversi Infrastructure Living Lab proposti nell’area grecanica come quelli nel bacino Laverde e Amenodolia. Il progetto è interessante anche per il suo approccio e sviluppo multisettoriale, includendo nella piattaforma operativa realtà operanti in diversi settori e dunque in grado di offrire diversi contributi di esperienza e professionalità. Questo progetto quindi rappresenta un valido e importante sforzo per individuare ed affrontare da una prospettiva più ampia, utilizzando tecnologie innovative e sperimentali in ambito di geomatica, Cloud, Bigdata, Earth Observation Data IoT, Open Data Cube, Artificial Intelligence, i problemi ed i rischi del terzo millennio che pongono i cittadini Europei di fronte a sfide che necessitano di armi adeguate se si vuole uscirne vittoriosi. Si auspica che il progetto di grande utilità specialmente nel campo delle infrastrutture e dell’energia, ancora in fase di sperimentazione, possa avere in futuro degli immediati finanziamenti per poter diventare operativo a pieno regime.

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