Reggio Calabria, Pasquale e Candeloro Imbalzano: “maturo un consenso politico trasversale alla costruzione del Ponte sullo Stretto”

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Reggio Calabria, Pasquale e Candeloro Imbalzano: “perchè il recovery fund e le disastrose conseguenze economiche della pandemia, rendono maturo un consenso politico trasversale alla costruzione del Ponte sullo Stretto”

“La crisi economica epocale, aggravata drammaticamente dalla pandemia da COVID 19, impone, oggi più che mai, una valutazione serena e scevra da qualsiasi tentazione ideologica delle regioni che impongono , a nostro giudizio, una convergenza politica trasversale sulla necessità di accelerare la cantierizzazione dei lavori per la costruzione del Ponte sullo Stretto. Quella offerta all’Italia dal “Recovery Fund” è una occasione irripetibile per superare le perduranti gravi condizioni del sistema di mobilità ferroviaria e stradale tra l’intero Mezzogiorno e la Sicilia, superando la strozzatura di Villa S. Giovanni, ragioni a cui vanno aggiunte le enormi e ben conosciute potenzialità turistiche della stessa grande infrastruttura, durante e dopo la costruzione, per le due Regioni dello Stretto ed in particolare per le città e le province di Reggio e Messina”. E’ quanto affermano Pasquale e Candeloro Imbalzano, fin dal 2005, notoriamente impegnati per anni , con il Movimento politico – culturale “Area Metropolitana dello Stretto”, a perorare e sostenere con tante qualificate iniziative ampiamente riprese dalla stampa , la costruzione di una opera che rimane decisiva per superare il sottosviluppo delle Città Metropolitane di Reggio e Messina e dei relativi ambiti territoriali. “Perché possibile cantierarlo in tempi brevi , rifuggendo da ipotesi alternative affiorate di recente e frutto di meri tatticismi? Per il semplice motivo, come è ben noto, che il relativo progetto, chiuso da qualche anno nei cassetti del competente Ministero, era pervenuto ad uno stadio così avanzato, che solo ingiustificabili e ben conosciute motivazioni ideologiche ne avevano impedito all’ultimo momento l’avvio concreto dei lavori, a costì assai contenuti per il Paese”, continuano Pasquale e Candeloro Imbalzano. “Per questo siamo profondamente convinti che le imponenti e precitate risorse europee in arrivo nei prossimi mesi ed orientate in gran parte ad investimenti che migliorino il sistema infrastrutturale di tutto il paese, non possono ignorare le regioni che rappresentano il Sud del Sud dell’Italia e, rispetto a queste ineludibili necessità, il Ponte resta la priorità assoluta”, aggiungono i due esponenti politici. “Vogliamo essere fiduciosi, grazie anche alle iniziative parlamentari in itinere, che all’interno di un Governo che si dice impegnato a superare le reali e drammatiche conseguenze economiche di una Pandemia senza fine e che lascerà danni pesantissimi assai protratti negli anni, prevalga il buonsenso e dimostri con i fatti una concreta attenzione verso un Sud a rischio desertificazione. E d’altronde, proprio in queste settimane, l’autorevole ing. Ettore Incalza, vero deus ministeriale per lunghi anni sulle Grandi Opere del Paese, ha ribadito che sul progetto esistente, frutto di decenni di studi e di tutti gli approfondimenti tecnici necessari, esistono da tempo quei pareri che consentano all’Opera, in tempi assai ristretti, di poter essere avviata”, concludono Pasquale e Candeloro Imbalzano.

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