Reggio Calabria, il mondo dello sport messo in ginocchio. Proteste a Piazza Italia contro l’ultimo Dpcm [FOTO e VIDEO]

StrettoWeb

I provvedimenti emanati dal Governo italiano con l’ultimo Dpcm penalizzano un’intera categoria: le proteste di questa mattina

E’ andata in scena questa mattina la protesta del Comitato Spontaneo dello Sport. A Reggio Calabria, presso Piazza Italia, si sono riuniti gestori di palestre, piscine ed impianti sportivi che non condividono le scelte emanate dal Governo italiano con l’ultimo Dpcm. Nell’ultimo periodo sono state già messe in campo delle misure di prevenzione al Covid-19 molto rigide per evitare i contatti tra le persone e gli assembramenti, che sono costate agli imprenditori un oneroso investimento economico. Quindi, increduli dai provvedimenti di chiusura, chiedono sostegni concreti a favore di una categoria che sicuramente ne risulta estremamente penalizzata. “Ora basta!! Lo Sport alza la voce – si legge nel comunicato – . NONOSTANTE sia stato dimostrato che centri sportivi, palestre, piscine non sono focolai o diffusori del virus.  NONOSTANTE I ripetuti CONTROLLI da parte DEI NAS ABBIANO DIMOSTRATO CHE SONO rigorosamente OSSERVATI Tutti i PROTOCOLLI ANTI COVID NONOSTANTE RAPPRESENTINO DA SEMPRE UNA PARTE IMPORTANTE della vita dei CITTADINI, favorendo un corretto stile di vita. Il nuovo DPCM obbliga la chiusura del mondo dello Sport senza se e senza ma. Stanchi di essere indicati come il capro espiatorio della diffusione e del contagio del virus, abbiamo deciso di alzare la voce! Domani lunedì 26 ottobre alle ore 10.00 saremo uniti e compatti a Piazza Italia, dove in maniera pacifica faremo sentire la nostra voce.  Si invitano a partecipare tutti gli organi di stampa. Si invitano soprattutto i partecipanti a rispettare rigorosamente le normative vigenti contro la diffusione del COVID-19″. In alto le FOTO della manifestazione di questa mattina e la VIDEO INTERVISTA ai vari rappresentanti.

Giuseppe Nucera: “basta chiusure indiscriminate, la Calabria sta annegando”

Le nuove misure introdotte dall’ultimo Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte hanno scatenato la reazione del mondo imprenditoriale italiano.

A Reggio Calabria in Piazza Italia sono scesi a manifestare gli operatori economici del territorio, con decine di realtà provenienti dall’intera provincia a far valere le proprie ragioni. Giuseppe Nucera, Presidente de ‘La Calabria che vogliamo’, si unisce con forza ai detrattori dell’ultimo Dpcm emanato dal Governo.

“L’isterismo collettivo sta distruggendo l’economia della Nazione. Siamo governati da chi non ha mai lavorato, i nostri politici hanno diffuso nel paese la cultura dell’assistenzialismo e del sussidio che facilitano il piacere di rimanere comodi sul divano. Sono decine le attivita’ bloccate che creano Pil, dando lavoro ad un’ampia fetta di italiani, che ancora aspettano gli aiuti economici promessi dal Governo a marzo.Non ci sono ragioni sensate -sottolinea Nucera- per estendere alla Calabria le forti misure restrittive valide per le regioni più colpite del Covid-19. In diverse occasioni il Governo aveva rassicurato che con la nuova ondata di contagi sarebbe intervenuto con restrizioni locali, destinate ai territori in difficoltà. Parole che hanno avuto un seguito nei fatti, così la Calabria nonostante una situazione gestibile e non allarmante si ritrova nuovamente blindata. La scelta pare fortemente illogica anche alla luce di tutte le aziende e attività che si erano premunite, con una spesa importante, a mettere in sicurezza i luoghi di lavoro, le imprese, i centri sportivi, i bar e i ristoranti. Al danno si aggiunge così la beffa, di questo passo la Calabria è destinata inevitabilmente a naufragare. Il Covid-19 esiste e va gestito attraverso il rigoroso rispetto di tutte le norme che tutta la popolazione conosce alla perfezione. Chiudere in maniera indiscriminata tutta Italia, comprendendo regioni come la Calabria meno colpite dal virus, è un atto insensato e che rischia di rappresentare la mazzata definitiva per un territorio già in estrema difficoltà come il nostro”.

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Coronavirus, entra in vigore il nuovo Dpcm: Paris accanto ai commercianti, agli operatori sportivi e culturali

“Il nuovo decreto firmato dal presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte per contenere l’aumento dei casi di Coronavirus in tutto il Paese, mette in ginocchio ancora una volta, le attività commerciali, sportive e culturali che stavano pian piano risalendo la china dopo il lockdown.  Una delle misure più controverse del DPCM riguarda l’orario di apertura di bar, pub, ristoranti e attività che effettuano servizi di ristorazione:  la chiusura imposta alle ore 18 e non più alle 23 come richiesto dalle Regioni danneggia di non poco i commercianti che stavano provando a riavviare le loro attività già compromesse.  A pagare un pesante prezzo, ci sono anche i titolari di palestre, piscine, centri benessere, centri termali, teatri, cinema che, in questi mesi, hanno fatto investimenti per rispettare le regole anti-contagio e rimettersi in piedi. E’ vero che gli ultimi dati epidemiologici non ci possono lasciare indifferenti ma è anche vero, che questo Governo non può proteggere alcuni settori danneggiandone altri. Conte se davvero vuole bene al Paese, deve proteggere la salute di ognuno e garantire la certezza del lavoro. Agli italiani non servono sostegni economici tampone ma misure certe per continuare a portare avanti l’economia e garantire un futuro sicuro a tante famiglie ormai ridotte al lastrico da questa pandemia e da scelte sbagliate di chi, invece, di risolvere sta ancor di più danneggiando il sistema. Nel dimostrare la mia vicinanza ai tanti operatori professionisti calabresi, non posso che sostenere il loro rammarico per provvedimenti governativi inconsistenti e garantire il mio supporto in questa lotta alla sopravvivenza”, è quanto si legge in un comunicato stampa del Consigliere Regionale Nicola Paris.

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