Reggina-Tesser, una piccola rivincita: quel 2-2 “restituito” 9 anni dopo…

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Un 2-2 “restituito”, 9 anni dopo: è la piccola rivincita della Reggina nei confronti di Attilio Tesser

Chiamiamola rivincita, ma probabilmente – una rivincita – non sarà mai. Quanti tifosi della Reggina farebbero carte false per “riavere indietro” quel famosissimo gol di Rigoni? Era l’11 giugno 2011, allo stadio Piola di Novara, e la squadra di Atzori conduceva per 1-2 nel ritorno della semifinale playoff di Serie B. Dopo lo 0-0 del Granillo di qualche giorno prima, quel risultato avrebbe permesso ad Acerbi e compagni di passare in finale. La doppietta del solito Bonazzoli aveva ribaltato l’iniziale vantaggio di Bertani, ma a pochi minuti dal termine Rigoni si inventava un eurogol pazzesco, di quelli che si realizzano una volta nella vita. E’ la beffa per gli amaranto, è gioia pura per gli uomini di Tesser, che con due pari passano il turno per via della miglior posizione in classifica. Vinceranno anche la finale, poi, raggiungendo la Serie A in cui faranno soltanto una breve comparsa.

Se qualcuno ha dubbi e vuole tornare indietro nel testo, fa bene. Chi ha intravisto la parola “Tesser”, ha letto in maniera corretta. Era proprio lui a guidare la compagine piemontese dall’inferno della C al paradiso della A. Proprio lui che, a distanza di 9 anni, la Reggina ha ritrovato nuovamente. Ne è passata di acqua sotto i ponti. Per quanto riguarda il club amaranto, lo sappiamo bene. Per quanto concerne invece il tecnico, sono arrivate le successive esperienze con Ternana, Avellino e Cremonese, prima del Pordenone. L’allenatore è rimasto in B, la Reggina ci è ritornata proprio quest’anno. Anno in cui le parti si sono ritrovate.

Pordenone-Reggina si è giocata sabato. Il risultato? Lo conosciamo bene: ancora 2-2. A sorridere, però, questa volta è il club dello Stretto. Che a parti inverse, proprio come in quella notte di Novara, va in vantaggio e si fa rimontare, firmando il definitivo pari nel finale, con Folorunsho. Tante analogie, qualche differenza. La più importante? Ahi noi, l’importanza della gara. Quella semifinale valeva molto di più di una gara di inizio stagione. Qualsiasi tifoso della Reggina avrebbe felicemente barattato una vittoria allora al costo di perdere oggi. Ma nella vita non si può tornare indietro. Esistono le “vendette” (calcisticamente parlando), esistono le rivincite. Alla Reggina, dunque, non resta che accontentarsi della piccola rivincita, sperando magari che il giugno del 2021, esattamente dieci anni dopo, questa volta possa sorridere…

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