Rapporto Sud del Sole 24 Ore: riscatto Gioia Tauro con Msc, il traffico container a +38,7%

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Rapporto Sud del Sole 24 Ore: riscatto Gioia Tauro con Msc, il traffico container a +38,7%. Delibera del Cipe: “Entro dicembre ­2020 devono essere firmati tutti gli Accordi di programma quadro”. Ma al Sud sui 17 previsti all’appello ne mancano 8

Torna in edicola il Rapporto Sud del Sole 24 Ore – acquistabile nelle edicole di Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna venerdì 16 ottobre – che dedica al tema dei porti e dello sviluppo degli scali l’inchiesta di apertura. Il focus, che prende spunto dal settimo Report annuale “Italian Maritime economy, l’impatto del Covid-19 sui trasporti marittimi: rotte strategiche e scenari globali. Intermodalità e sostenibilità le chiavi per il rilancio italiano” curato da Srm, società di ricerche e studi sul Mezzogiorno, collegata al Gruppo Intesa San Paolo, dimostra che il Covid-19, che ha impattato fortemente sul traffico marittimo da e per l’Italia – l’import export marittimo, nei primi sei mesi del 2020, è calato infatti del 21­% (in valore) – in realtà ha “risparmiato il Mezzogiorno, a cui è andata un po’ meglio. La movimentazione complessiva di merci dai porti del Sud d’Italia ha infatti subìto una contrazione (in tonnellate) dello 0,8% contro il calo dell’­­11,5% del totale Italia nei primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 – precisa il dg di Srm Massimo Deandreis – grazie soprattutto alla forte vocazione ai settori agroalimentare ed energetico che non si sono mai fermati». Nel semestre passato ha tenuto soprattutto il traffico container, pari al 31­% del totale gestito dai porti del Sud, contro la quota del 23% del traffico italiano. Nello studio riportato dal Rapporto Sud Srm propone il «rilancio immediato delle Zone Economiche Speciali e delle Zone Logistiche Semplificate (ZES) per dare impulso ulteriore agli investimenti imprenditoriali» che, però, sono ancora in una fase di “stallo tecnico”.

Sull’inserto del Sole 24 Ore spicca la storia del porto di Gioia Tauro dove i volumi di traffico segnano un +38,7% rispetto al 2019, anno in cui quasi 400 portuali rischiavano il licenziamento, mentre i container restavano vuoti nei piazzali, ferme le gru. Nessun investimento, nessuna manutenzione. Per uno dei più importanti scali di transhipment del Mediterraneo si è temuto il peggio. Ma con un piano da ­130 milioni, l’armatore di Msc Gianluigi Aponte, con la sua controllata Til (Terminal Investment Limited), ha rovesciato le sorti del porto che ora viaggia verso gli oltre 3 milioni di Teus, per superare entro fine anno Barcellona e Malta. La produttività dello scalo gioiese non è calata durante l’emergenza sanitaria.

Il Rapporto in edicola venerdì 16 ottobre con Il Sole 24 Ore approfondisce un altro tema tornato di grande attualità con la pandemia: quello delle aree interne. In questo caso parliamo della Snai, la Strategia nazionale per le aree interne cui il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, ha dedicato negli ultimi mesi particolari cure nel tentativo di dare un’accelerata all’attuazione. Soprattutto in vista della scadenza indicata dal Cipe secondo cui entro il 31 dicembre di quest’anno devono essere firmati tutti gli Accordi di programma quadra. Da questo punto di vista le regioni del Mezzogiorno (Sardegna compresa ovviamente) sono a metà del guado: su 17 aree previste nella Strategia nazionale sono 9 quelle che hanno già firmato gli Apq mentre per otto aree la procedura è ancora in itinere. Gli addetti ai lavori lamentano una certa farraginosità della procedura che giudicano troppo appesantita da numerosi passaggi burocratici. Il programma ministeriale è di portare a termine il prima possibile questa fase sperimentale per far diventare la Strategia nazionale aree interne una misura strutturale. Le risorse, del resto, ci sono: a livello nazionale le 40 aree interne che hanno già firmato gli Apq possono contare su una dotazione finanziaria che supera di poco i 719 milioni. Ma soprattutto ci sono già le risorse per il futuro a partire dal 2021: ai 200 milioni già stanziati si sono aggiunti i 100 milioni destinati a questa finalità ad agosto. Il Rapporto spiega anche i motivi del congelamento del bando Borghi che assegnava complessivamente 136 milioni a Comuni (100 milioni) e privati (¬36 milioni) per il potenziamento dell’offerta turistica e culturale.

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