Morte Jole Santelli, chi era la prima donna presidente della Regione Calabria [BIOGRAFIA]

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Jole Santelli ha vinto in gennaio le elezioni regionali in Calabria succedendo a Mario Oliverio sullo scranno di governatore regionale. L’esponente di Forza Italia è sta la prima presidente donna della storia della Regione

Jole Santelli è stata la prima presidente donna della Calabria. L’esponente di Forza Italia, sempre fedele al partito di Berlusconi, aveva vinto nettamente nelle elezioni regionali dello scorso 26 gennaio succedendo a Mario Oliverio.

Santelli, aveva 51 anni, ed era da 26 anni dentro Forza Italia (Pdl). Da ben  4 legislature è stata parlamentare della Repubblica e per due volte ha ricoperto il ruolo di sottosegretario di governo. La prima volta fu sottosegretario alla Giustizia nel Governo Berlusconi, la seconda sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali nel Governo Letta. Ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia. Dal 2014 è stata coordinatrice regionale di Forza Italia. Ha ricoperto anche il ruolo di vicesindaco di Cosenza prima di dimettersi il 9 dicembre scorso. Per oltre un anno ha sostenuto la candidatura di Mario Occhiuto a governatore della Calabria, prima di essere indicata da Silvio Berlusconi dopo il “no” della Lega sul sindaco del capoluogo bruzio.

Morte Jole Santelli, le sue parole sulla malattia

Non ho mai nascosto la mia malattia, qui tutti sanno, non voglio neanche che essa mi perseguiti. Io sono in cura presso il reparto di oncologia di Paola. Sorpreso, vero? Da noi ci sono medici eccellenti. Le eccellenze in un mare di incompetenza, clientelismo, ignavia annegano come sassolini nello stagno. Lo so, tante cose non vanno. E io proverò a cambiare”. E’ quanto affermava, Jole Santelli, candidata alla Presidenza della Regione Calabria per il Centro/Destra, in un’intervista al Fatto Quotidiano il 12 gennaio durante la campagna elettorale per le Regionali Calabresi. “Quando una persona subisce un attacco violento alla propria vita – proseguiva – quando il dolore fisico si fa radicale e incomprimibile, allora quella persona ha due strade: deprimersi e farsi portare via dalla corrente, scegliere che il destino scelga per lei. Oppure attivarsi, concentrarsi e soprattutto ribellarsi. Quando Silvio Berlusconi – sottolineava- mi offre la candidatura ringrazio felice, ma chiedo due minuti prima di accettare. Chiudo la telefonata e formo il numero del mio oncologo: posso candidarmi? Posso onorare il mandato quinquennale? Il medico risponde: non solo puoi candidarti ma mi auguro che io possa essere il tuo consulente negli anni della presidenza”. “La malattia – aggiungeva – ti dà dolori ma ti fa un grande regalo: ti fa conoscere la libertà, ti aiuta a non avere paura di niente, a non rispettare più le convenienze. La malattia, oltre alla disgrazia, mi ha dato la fortuna di non avere paura della libertà, di essere libera e di sentirmi tale. E non ho paura del coraggio che serve perchè quello l’ho dovuto conoscere così bene che è diventato un amico fraterno”, concludeva Santelli.

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