Giro d’Italia 2020 – La fuga di Cerny dopo la protesta: il ciclista ceco trionfa in solitaria nella 19ª tappa

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Josef Cerny vince la 19ª tappa del Giro d’Italia, accorciata dopo la clamorosa protesta dei ciclisti: il corridore ceco si impone in solitaria sul traguardo di Asti

La 19ª tappa del Giro d’Italia 2020 rischia di passare alla storia come la più strana della 103ª edizione, oscurando quando successo nel finale. La vittoria di Josef Cerny rischia infatti di passare in secondo piano rispetto a quanto accaduto questa mattina a Morbegno. Pioggia battente e temperature ‘fresche’, nemmeno poi così rigide, sono state il pretesto ideale per spingere diversi corridori a chiedere la riduzione della tappa odierna, giudicata troppo lunga dopo le fatiche dello Stelvio di ieri. Una sorta di ricatto, che ha fatto particolarmente arrabbiare il direttore Mauro Vegni, costretto suo malgrado ad assecondare la protesta nonostante il percorso del Giro d’Italia sia ben noto da diversi mesi e nessuno abbia mosso una critica alla conformazione della tappa odierna.

La Morbengno-Asti (258 km) di quest’oggi, è diventata la Abbiategrasso-Asti, lunga un centinaio di chilometri in meno. Tappa che non ha presentato difficoltà altimetriche di sorta, riservando anche ben poche emozioni in ottica classifica generale con i big ampiamente a riposo. Una sconfitta per tutto il ciclismo, una delusione per i protagonisti sulle due ruote e per gli stessi tifosi che, nonostante la pioggia, avrebbero assistito volentieri al passaggio dei loro idoli. Sorride solo Josef Cerny, vincitore di tappa di oggi con un’azione solitaria che gli ha permesso di trionfare per la prima volta in carriera in un grande giro. Alle sue spalle Victor Campenaerts e Jacopo Mosca.

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