Coronavirus: in Lombardia firmata l’ordinanza sul coprifuoco notturno, reintrodotta l’autocertificazione

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In Lombardia entrerà in vigore da giovedì 22 ottobre il divieto di spostamento dalle 23 alle 5: per farlo, serve autocertificazione

Coprifuoco dalle 23 alle 5 a partire da giovedì 22 ottobre, consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero per motivi di salute, in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza e autodichiarazione per certificare gli spostamenti: sono queste le misure contenute nell’ordinanza emanata oggi in Lombardia, firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal presidente della Regione, Attilio Fontana. Le norme saranno valide fino al 13 novembre 2020.

Altri provvedimenti, come la limitazione degli orari per i negozi della media e grande distribuzione non alimentari, saranno previste da un’ordinanza regionale prevista in giornata. “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID – 19 – si legge nell’ordinanza – , su tutto il territorio della Regione Lombardia, dalle ore 23.00 alle ore 5.00 del giorno successivo sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza. La sussistenza delle situazioni che consentono la possibilità di spostamento incombe sull’interessato. Tale onere potrà essere assolto, producendo un’autodichiarazione”. “Le disposizioni della presente ordinanza – prosegue – producono i loro effetti dalla data del 22 ottobre 2020 e sono efficaci fino all’adozione di un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e, comunque, fino al 13 novembre 2020. Il mancato rispetto delle misure di cui alla presente ordinanza è sanzionato, secondo quanto previsto dall’art. 4 del decreto-legge n.19/2020”.

Inoltre sarà necessaria una autocertificazione e le sanzioni sono quelle previste dal decreto dello scorso 25 marzo 2020 sull’emergenza coronavirus. La decisione del coprifuoco è stata presa dopo aver esaminato le proiezioni sui contagi che a fine mese, se non cambierà il trend, potrebbero portare fino a 4mila ricoveri nei normali reparti e a circa 500 in terapia intensiva.

Coronavirus, Speranza: “con Regioni al lavoro per misure più capaci”

“Sono ore complicate. In questi minuti siamo al lavoro con numerose Regioni italiane per provare a costruire misure più capaci di rispondere alla sfida che ancora il virus ci porta”. A dirlo è stato il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso dell’assemblea pubblica di Egualia. “Stiamo provando a dare un messaggio molto chiaro all’opinione pubblica, come credo abbiamo sempre fatto in questi mesi, con una partita che richiede la massima attenzione da parte del governo centrale, dei governi regionali, delle autonomie locali e dei cittadini – aggiunge – . I mesi che arrivano saranno difficili, dovremo fare due cose insieme: da una parte combattere contro questo virus, e quindi gestire un’emergenza in corso e con cui dobbiamo fare i conti, e dall’altra parte, però, dobbiamo trarre una lezione dai mesi che stiamo vivendo. Ciò significa anche avere il coraggio di alcune scelte”.

Coronavirus e scuola, Speranza: “per ora nessun impatto di rilievo, ma la situazione va monitorata”

“Per ora non ci sono evidenze scientifiche, come ha ricordato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, di un impatto di rilievo dalla riapertura delle scuole. Naturalmente, essendo un comparto ad alto scambio relazionale, va tenuto sotto controllo. E tra gli indirizzi assunti dal Governo c’è anche quello che reintroduce una relazione strutturata tra salute e scuola”. Lo sottolinea il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un’intervista a Famiglia Crirstiana. Quanto ad eventuali nuove chiusure, “tutto dipende dall’evoluzione del quadro epidemiologico, che è costantemente monitorato dalle nostre autorità sanitarie, dalle Regioni e dal Comitato tecnico scientifico. La priorità per il Governo è quella di tutelare la scuola. Ne va del futuro dei nostri ragazzi. Poi vengono altre attività essenziali. Ho rispetto del mondo del calcio – afferma Speranza – ma la scuola viene prima di tutto”.

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