Reggio Calabria, Fabio Foti inondato di critiche dopo l’intervista scrive a StrettoWeb: “se non fossimo antitetici a Falcomatà, non saremmo andati divisi”

StrettoWeb

Reggio Calabria, le precisazioni di Fabio Foti dopo l’intervista a StrettoWeb

Dopo l’intervista rilasciata ieri su StrettoWeb, il candidato a Sindaco del Movimento 5 Stelle di Reggio Calabria è stato inondato di critiche, a volte anche molto pesanti e offensive, che lo hanno particolarmente colpito, relativo al contenuto della stessa intervista, da chi probabilmente si aspettava che in modo incondizionato sostenesse al ballottaggio il Sindaco uscente Falcomatà. Eppure Foti nell’intervista di ieri chiariva in modo molto netto la propria posizione, precisando di parlare a titolo personale e non a nome del Movimento (come specificato nelle prime righe delle sue dichiarazioni) e senza esprimere alcuna intenzione di voto ma esternando le proprie critiche e diversità di vedute sia rispetto a Falcomatà che rispetto a Minicuci, su cui evidenziava la grande distanza politica ma anche l’amicizia e stima personale.

Poco fa, intanto, l’on. Federica Dieni, deputata del Movimento 5 Stelle, ha detto pubblicamente, a nome del Movimento e con una nota ufficiale, che non ci sarà alcuna scelta di campo in vista del ballottaggio e che i militanti del Movimento sceglieranno in coscienza, senza indicazioni di partito. Ribadendo quindi tutto ciò che Foti aveva detto ieri a StrettoWeb.

Fabio Foti, intanto, ha inviato a StrettoWeb una nota di precisazione rispetto all’intervista di ieri.

Nota che pubblichiamo integralmente:

IL QUADRO E LA CORNICE

In relazione all’articolo di ieri comparso sulla testata giornalistica online “StrettoWeb” ed avente come oggetto una intervista da me rilasciata al giornalista Peppe Caridi sulle tematiche politiche inerenti al ballottaggio, tengo a precisare che le mie parole, in linea di massima corrette dal punto di vista contenutistico, sono state poste in un contesto (in primis il fuorviante titolo) assolutamente inidoneo a far capire il mio pensiero su alcuni passaggi:

1) La nostra posizione antitetica a livello di programmi rispetto a quello del centrosinistra è stata più volte ribadita in sede di campagna elettorale altrimenti non saremmo andati divisi come schieramenti; a noi il primo tempo non è piaciuto, ma questo non vuol dire che un secondo tempo gestito con elementi politico-amministrativi innovativi ed una composizione di giunta totalmente diversa che guarda al civismo come un valore non possa rappresentare un auspicato cambio di marcia, soprattutto adesso che la politica nazionale con a capo il premier Conte ci spinge – giustamente – nell’alveo progressista come una precisa scelta di campo. Nessun diktat, nessun imbarazzo, ma solo la consapevolezza che bisogna subito invertire la rotta e cambiare marcia (altrimenti non si sarebbe perso il 25% dei voti rispetto alla consultazione di sei anni fa) per garantire un grande presente ai cittadini ed un radioso futuro alle nuove generazioni che abitano questa meravigliosa terra.

2) Dire, come affermato dall’attuale sindaco, che il ballottaggio sarà una sfida tra lega e città non è corretto in quanto si tratterà esclusivamente di una sfida tra le due coalizioni (centrodestra e centrosinistra) che hanno – con grande merito – vinto il primo turno. Il candidato sindaco del centrodestra è una bravissima persona ed un tecnico in quota leghista (quindi non leghista egli stesso in quanto in quarant’anni non mi risulta abbia mai avuto una tessera di partito) che ha condotto una campagna mediocre e priva di contenuti, ma la Lega Salvini a Reggio è stata, per fortuna, sconfitta con solo poco più del 4% dei consensi. Molto probabilmente si è trattato di una scelta sbagliata per un centrodestra che avrebbe avuto bisogno di ben altro per mostrarsi al proprio elettorato in una veste finalmente diversa ed in rottura con il passato.

Spero adesso sia chiaro che – con questa rettifica – il quadro e la cornice sono adesso del sottoscritto.

Fabio Foti, Movimento 5 Stelle Reggio Calabria

Nota del Direttore: Nell’intervista di ieri sono riportate tra virgolette le dichiarazioni che Fabio Foti ha rilasciato ai nostri microfoni, compresi i riferimenti all’imbarazzo e al diktat. Foti non ha mai espresso intenzioni di voto, ne’ parteggiamenti a favore di Minicuci su cui ha invece sottolineato una profonda distanza politica, nonostante un rapporto di amicizia e stima personale. Per immaginare che da questo ci potesse essere un appoggio politico ci vuole davvero molta fantasia, e mai c’è stato alcun riferimento di questo tipo nell’articolo che si limitava a riportare le dichiarazioni di Foti in modo semplice e leale. Anzi: tutto il contenuto dell’intervista si focalizzava sull’ipotesi che Foti e il Movimento 5 Stelle potessero, a determinate condizioni che Foti auspica ancora adesso, semmai sostenere Falcomatà. Tutti i contenuti dell’intervista sono ribaditi oggi da Fabio Foti nella precisazione inviata a StrettoWeb.

L’ultima volta che il Movimento 5 Stelle aveva inviato una “precisazione” a StrettoWeb era l’8 Luglio 2019: in quest’articolo scrivevamo in anteprima che il Movimento aveva scelto il proprio candidato a Sindaco, e che sarebbe stato appunto Fabio Foti. Il meetup rispondeva che “non è vero che abbiamo scelto Fabio Foti, i nostri vertici nazionali non hanno ancora se presenteremo una lista“. Com’è andata a finire?

A prescindere da Fabio Foti, che è un medico molto stimato e apprezzato in città e in questa campagna elettorale ha dimostrato di essere preparato, pacato, elegante e gentile innalzando il livello del dibattito qualitativo fornendo un enorme servizio alla comunità (la sua assenza dal prossimo consiglio comunale è una grande perdita per la città), bisognerebbe rinfrescare la memoria a qualche idiota che si è scandalizzato del fatto che Foti ha espresso stima e amicizia personale con Minicuci, come se fosse un reato, dimenticando forse che il Movimento 5 Stelle fino a poco più di un anno fa è stato protagonista del governo giallo-verde con la Lega di Salvini, e dimenticando forse che l’attuale premier Conte è lo stesso Presidente del Consiglio che ha firmato i Decreti Sicurezza di Salvini sull’immigrazione e la Quota 100 per le pensioni. Al tempo stesso la Lega di Salvini è la stessa che ha votato in parlamento il Reddito di Cittadinanza, la Riforma costituzionale sul taglio dei parlamentari e le altre orme che leghisti e grillini hanno portato avanti insieme fino – appunto – alla rottura della scorsa estate, fino a quando la tiritera cinque stelle era “mai col Pd“.

E adesso sarebbe uno scandalo che un candidato a Sindaco del Movimento, dopo aver ottenuto il 2% al primo turno e precisando di parlare a nome del tutto personale, esprime apprezzamento personale per il candidato reggino del centrodestra pur ribadendo la propria distanza politica? Foti si conferma coerente e serio anche di fronte agli odiatori e leoni da tastiera che lo attaccano, confermando tutto questo anche nella precisazione odierna.

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