Fotomontaggio pornografico, le candidate donne nella lista di Klaus Davi: “vile e squallido gesto nei confronti della dottoressa Angela Marcianò”

StrettoWeb

Fotomontaggio pornografico: la nota delle donne candidate della lista “Klaus Davi per Reggio”

“Io, Paola Ventura Trunfio, e tutte le donne candidate della lista “Klaus Davi per Reggio” siamo rimaste sgomente nell’apprendere il vile e squallido gesto perpetrato nei confronti della dottoressa Angela Marcianò. Gesto che rappresenta il più basso modo di fare campagna elettorale e politica. Vile attacco alla figura di una donna che ha deciso di impegnarsi in un mondo che è ad esclusivo appannaggio maschile, gesto che ha come unico obiettivo quello di ledere l’immagine delle donne, ridotte sempre e comunque a mero oggetto sessuale. Con tali operazioni si vuole mirare non ad un confronto democratico e civile, basato sui contenuti e sui programmi ma basato sull’oggettivazione e la sessualizzazione del corpo femminile. L’azione del face swapping e del deepfake rappresentano due tra le tante forme di violenza che noi donne subiamo e combattiamo ogni giorno. Questi gesti dovrebbero farci riflettere e dovrebbero far riflettere il mondo politico tutto, serve maggiore considerazione delle donne in ogni ambito. Non servono solo leggi ma serve un concreto percorso per le generazioni future di educazione e di rispetto di genere. Bisogna abbassare i toni, improntati alla sterile critica e tante volte di mero discredito dell’avversario e tornare al piano dell’attenzione per l’altro, del nostro prossimo, dopotutto la politica deve essere condivisione d’intenti per il bene comune. Per tanto in premessa: oggi siamo tutte Angela Marcianò”. Lo affermano in una nota tutte le donne candidate della lista “Klaus Davi per Reggio”.

Comunali Reggio Calabria, se i maiali irrompono in campagna elettorale: fotomontaggio porno con Angela Marcianò diffuso su Whatsapp, “denunciati tutti, la pagheranno” [VIDEO]

Foto porno con Angela Marcianò, adesso femministe e garanti restano muti. E per il Sindaco se l’è cercata: così l’odio vince sulla civiltà

Condividi