L’Associazione “Specialmente Prezioni”: “a Villa San Giovanni i bimbi disabili non hanno cittadinanza”

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Villa San Giovanni, l’Associazione “Specialmente Prezioni”: “non sono disabili. Non sono una categoria. Sono bambini e hanno un nome come tutti i bambini. Al contrario di tutti i bambini però, le loro disabilità li rendono bisognosi di terapie riabilitative presso centri preposti”

“Non sono disabili. Non sono una categoria. Sono bambini e hanno un nome come tutti i bambini. Al contrario di tutti i bambini però, le loro disabilità li rendono bisognosi di terapie riabilitative presso centri preposti. Questo diritto oggi a Villa San Giovanni è loro negato! In un luogo che rivendica il nome di città, quella che dovrebbe essere una garanzia costituzionale, diventa una concessione occasionale assoggettata alla volontà del politico di turno o alla capacità amministrativa e gestionale dei suoi funzionari. L’interruzione di un servizio essenziale come il trasporto verso i Centri di riabilitazione non può dunque essere accettabile”, è quanto scrive in una nota l’associazione “Specialmente Preziosi”. “A un bimbo disabile, le cui capacità funzionali e di integrazione dipendono da quegli interventi riabilitativi –prosegue la nota- non interessa se il pulmino per il trasporto si guasta, se manca l’autista o, peggio ancora, se non sono state previste le coperture economiche. Lui è lì al quel crocevia dove aspetta che qualcuno lo accompagni alla sua terapia che val più di un trattamento farmacologico. Invece a quel crocevia quel bimbo apprenderà quanto sia una sventura essere nato in Calabria. Ancor di più l’esser nato in una famiglia che non è nelle condizioni di accompagnarlo da sé o, ancor meglio, nelle condizioni di garantirgli un terapista privato. A volte, questa stessa famiglia, non ha nemmeno la forza di gridare il proprio dolore, tra l’indifferenza e le spallucce di chi ha dei doveri istituzionali e sociali”.

“La necessaria e dovuta equità di trattamento dei propri cittadini passa innanzitutto attraverso gesti e attenzioni verso chi è più fragile e bisognoso: allora il problema di Francesco, Peppe, Maria, Carmela, Giovanni… (dategli il nome che vi pare, ma dategli un nome!) è un problema che riguarda tutta la comunità e non la sola famiglia del bimbo con disabilità. In questo senso ci appelliamo alle coscienze di tutti perché sia corale lo sdegno. Ci rifiutiamo di vivere in una città che lascia indietro le persone che fanno più fatica. Oggi sono i ragazzi disabili, domani gli anziani, poi chi non ha un lavoro, e poi? Chi sarà il prossimo a dover essere dimenticato dalle politiche di sostegno e affiancamento? L’Associazione con nota prot. pec n.15787del 30/06/2020 ha già segnalato il disservizio e l’urgenza di garantire il trasporto di questi bambini predisponendo le adeguate misure sostitutive. Né dalla politica né dai funzionari è venuto alcun cenno. Tutto tace in un assordante e arrogante silenzio non oltre tollerabile: è quindi volontà della Associazione agire dinanzi alla autorità giudiziaria. Ai roboanti proclami di servizi sociali egregiamente attivati e che si offrono a mezzo stampa alle allodole di turno, fa tristemente eco la nuda realtà di servizi essenziali interrotti senza che, nemmeno ad oggi, se ne conoscano i reali motivi. Alle famiglie, infatti, non è stato dato di sapere perché e soprattutto quando il servizio verrà riattivato. Invece di eliminare le barriere, eliminiamo i disabili: si fa prima! Tutto questo dopo il vuoto annuncio dell’istituzione del Garante della Disabilità e del Garante delle fasce deboli. A Villa San Giovanni le persone con disabilità non hanno cittadinanza”, conclude la nota.

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