Ponte sullo Stretto, Cancelleri (M5S): “il progetto del tunnel di Giovanni Saccà è valida alternativa, non sono ideologicamente contrario”

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Ponte sullo Stretto, le parole del viceministro a Infrastrutture e Trasporti Giancarlo Cancelleri

L’articolo 2 e’ “il perno del decreto Semplificazioni. Per come e’ stato immaginato prevede la possibilita’ per le stazioni appaltanti di utilizzare i poteri derogatori a tutte le leggi, tranne naturalmente quelle penali e antimafia, e di intervenire non soltanto a monte, nell’avvio della procedura negoziata, ma anche durante la fase di esecuzione dei lavori. Una rivoluzione che potra’ sbloccare moltissime opere, a partire da quelle inserite nel contratto di programma di Anas e Rfi“. Cosi’ il viceministro a Infrastrutture e Trasporti Giancarlo Cancelleri sul Sole 24 ore, che parla di “una vittoria non del governo, ma di tutti“. Mentre ritiene che e’ “sicuramente una misura molto intelligente quella di superare il sistema del commissariamento e di rendere ‘naturalmente’ commissari le stazioni appaltanti“. Il provvedimento disegna un pacchetto di misure che “combinate offrono un ventaglio efficace per velocizzare le opere, senza rinunciare al controllo, alla sicurezza e alla trasparenza. C’e’ un’accelerazione anche in termini di Via. E va tenuto presente un punto cruciale: questo e’ un testo emergenziale che nasce dal Covid-19, le cui misure piu’ ardite valgono un anno“. L’impatto del decreto “per logica e con ambizione noi crediamo che sara’ dell’ordine di parecchi miliardi di euro. Molto dipendera’ dalla capacita’ delle stazioni appaltanti di avvalersi dei poteri che il decreto riconosce loro. Soltanto i contratti di programma di Anas e Rfi valgono 109 miliardi di euro. Se aggiungiamo i contratti per le metropolitane delle grandi citta’, come Roma, Milano e Torino, le opere per le Olimpiadi invernali si capisce gia’ quanto puo’ essere mobilitato. Io sono convinto che Anas e Rfi potranno triplicare i numeri di oggi“. La posizione sul Ponte sullo stretto: “Se devo collegare due deserti infrastrutturali, come sono attualmente Calabria e Sicilia, non sono d’accordo. Se si comincia a investire in modo massiccio in quelle due regioni, allora non sono ideologicamente contrario. Ho avuto modo di leggere il progetto del tunnel subalveo di Giovanni Sacca’ e potrebbe rappresentare una valida alternativa al ponte“.

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