Reggio Calabria, flashmob per dire ‘no’ al 5G. Lenzi: “chiediamo sperimentazioni per garantire innocuità sulla salute dell’uomo” [FOTO E VIDEO INTERVISTA]

StrettoWeb

Reggio Calabria, azione di protesta anche in riva allo Stretto contro l’installazione delle antenne 5G: le foto e l’intervista alla presidente del movimento reggino

Oggi sabato 20 giugno 2020 è la giornata nazionale di mobilitazione unitaria per dire ‘Stop 5G’. Le manifestazioni si sono svolte in moltissime città italiane, tra cui anche Reggio Calabria. Al flashmob organizzato alle 11.30 a Piazza Italia erano presenti circa 30 manifestanti, che a turno con un megafono hanno espresso le motivazioni della loro protesta di fronte al pubblico presente, che pian piano si è raccolto sul luogo. In prima fila a guidare l’evento c’era la signora Chirila Adriana (ideatrice della prima petizione contro l’installazione delle antenne 5G nella città calabrese dello Stretto) e la presidente Zaira Lenzi, che ha rilasciato un’intervista ai microfoni di StrettoWeb“I cittadini hanno il diritto di essere informati su ciò che riguarda la propria salute”, spiega la portavoce del gruppo che sottolinea come questa “tecnologia sia troppo invasiva” e se la prende con l’amministrazione comunale per non aver preso posizione sulla vicenda. “Il Sindaco Falcomatà non è realmente informato perché non ha la possibilità, non esistano studi scientifici che garantiscano l’innocuità del 5G – continua la presidente Lenzi – . Questa tecnologia potrebbe influire sulle nostre vite e il Comune ancora non si è espresso. Dovrebbe farlo per bloccare l’installazione degli impianti, perché se non si esprime i lavori andranno avanti, sarebbe come aver consentito di farli”.

I manifestanti protestano perché, secondo quanto affermato, a Reggio Calabria saranno attivate 100 antenne 5G che potrebbero gravi danni alla salute dei cittadini. “Non esistono le prove scientifiche, ma sono stati fatti degli esperimenti sugli scarafaggi – prosegue Lenzi – . Questi insetti hanno smesso di riprodursi, di mangiare e di difendersi. Se questa ha un’influenza così importante su degli insetti così resistenti, ci chiediamo cosa possa provocare su tutti gli altri animali e sull’ecosistema in generale e di conseguenza anche sull’uomo”. La richiesta è chiara: “Chiediamo che prima vengano svolte gli esperimenti, è il popolo a dover scegliere a quali tecnologie affidarsi. Il piano Colao prevede l’innalzamento dei limiti di legge del livello di radiazioni elettromagnetiche da 6.1 a 61 V/m, che è un fatto gravissimo a cui noi ci opponiamo”, ha concluso Lenzi.

Reggio Calabria, Lenzi: “Stop al 5g, tecnologia troppo invasiva. Il Comune intervenga” [VIDEO]

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