Reggio Calabria, Operazione Revolution: la Cassazione annulla la condanna di Francesco Zoccoli

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Reggio Calabria, la condotta era consistita, in un periodo in cui lo stesso risultava essere latitante, in un’attività di intermediazione nella cessione di ingenti quantitativi di cocaina tra soggetti pugliesi e calabresi, quest’ultimi già condannati nel troncone del processo con rito abbreviato

La terza sezione della Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso presentato degli avvocati Marco Tullio Martino e Sandro Furfaro, ha annullato la condanna a 7 anni, che era stata disposta nei confronti di Francesco Zoccoli per il reato di traffico di sostanze stupefacenti. La sua condotta, secondo i giudici della Corte di Appello di Reggio Calabria, che pure aveva già assolto Zoccoli dal reato associativo (avv.ti Marco Tullio Martino ed Alessandro bavaro) era consistita, in un periodo in cui lo stesso risultava essere latitante, in un’attività di intermediazione nella cessione di ingenti quantitativi di cocaina tra soggetti pugliesi e calabresi, quest’ultimi già condannati nel troncone del processo con rito abbreviato. Decisiva a dire dei giudici di piazza castello sarebbe stata un’ intercettazione captata “in ambientale” durante una telefonata, che dava conto della presenza dello Zoccoli durante le attività di organizzazione e scambio della sostanza. Lo stesso poi da alcuna intercettazioni secondo l’accusa era risultato essere utilizzatore di un telefonino usato dall’organizzazione proprio per mediare la cessione degli stupefacenti. L’avv. Martino davanti agli ermellini ha contestato, secondo i più recenti principi giurisprudenziali, la validità del riconoscimento vocale effettuato dal capitano durante le indagini in assenza di perizie; inoltre erano state fornite delle ricostruzioni alternative alle interpretazioni delle intercettazioni di messaggi di quella utenza telefonica erroneamente attribuita in esclusivo uso allo Zoccoli. I giudici della suprema corte hanno disposto l’annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo esame di fronte ad altra sezione della corte d’appello di Reggio Calabria.

I giudici hanno disposto poi l’annullamento senza rinvio della condanna ad un anno e sei mesi per il delitto di favoreggiamento, disposto a carico del fratello, Zoccoli Severino, difeso dall’avvocato e Giacomo Iaria.

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