‘Ndrangheta a Reggio Calabria: l’omicidio Scopelliti, il boss indagato e la mancata solidarietà dei De Stefano

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‘Ndrangheta a Reggio Calabria: l’ordinanza dell’operazione “Malefix”

L’ordinanza relativa all’operazione “Malefix” che stamane a Reggio Calabria ha portato all’arresto di esponenti di spicco della cosca De Stefano-Tegano-Libri, evidenzia i contrasti fra i fratelli De Stefano e i Luigi Molinetti, soprattutto in relazione all’avviso di garanzia ricevuto da quest’ultimo per l’omicidio del giudice Antonino Scopelliti. “Luigi Molinetti – si legge nell’ordinanza -, forse per sottolineare una mancanza di reciprocità nei comportamenti, evidenziava come fosse stato lasciato da solo nel momento in cui veniva indagato per l’omicidio del Giudice Scopelliti, atteso che nessuno si era preoccupato di manifestargli solidarietà o avesse pensato di chiedergli se poteva avere bisogno di qualcosa”. Subito dopo vengono riportate le parole del boss Molinetti: “Quando mi hanno indagato…mi hanno indagato per il magistrato, pare che nessuno mi ha mandato un’ambasciata, lo mandavi…se avevamo bisogno, se non avevamo bisogno, una cosa…non mi ricordo se è venuto allora”.

Nella replica, annota il Gip, il figlio Alfonso “puntualizzava un concetto già espresso in precedenza, ovvero che l’attenzione nei loro confronti aveva quale unico fine quello di farli rimanere dalla parte dei De Stefano”. Queste le parole di Alfonso Molinetti: “Ma è tutta una strategia perché ci vogliono dalla loro parte…punto e basta”. La stessa ordinanza, però, riporta le osservazioni del boss Giorgio Di Stefano in relazione alle lagnanze di Luigi Molinetti, evidenziando che per De Stefano la “pretesa avanzata da Gino” era “assurda”, visto che anche il fratello Giuseppe era stato destinatario di un avviso di garanzia per l’omicidio Scopelliti. Per Giorgio De Stefano, infatti, si legge nell’ordinanza, il boss Molinetti cercava solo “l’occasione per emanciparsi dalla ‘ndrina e creare un suo autonomo gruppo”. Nella conversazione intercettata, infatti, De Stefano afferma: “Ma poi…ma lui diceva ad esempio…mi è arrivato l’avviso di garanzia di…di Scopelliti là…dice…nessuno mi ha…ha chiesto…nessuno ha domandato…dice, che c’entra…eh…pure a Peppe gli è arrivato l’avviso di garanzia…che vuol dire? Sono cose che…sono pretesti, va”.

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