“Un anno per il ponte di Genova, 5 per un pilone dell’Himera”: la Regione Sicilia annuncia causa all’Anas, “è inadempiente”

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L’assessore alle infrastrutture Falcone: “due miliardi e 200 milioni di euro ancora bloccati nelle casse dell’azienda. L’Anas dovrebbe essere cacciata”

Oggi, durante il corso di una conferenza stampa, il Governatore della Regione Siciliana Nello Musumeci ha preannunciato la presentazione di una richiesta di danno d’immagine ed economico nei confronti di Anas, che verrà formalizzata il prossimo 15 giugno.

Musumeci definisce “un vero e proprio fallimento” il tentativo di interlocuzione con l’Azienda avviato 2 anni e mezzo fa nella speranza che l’immobilismo che ha caratterizzato per decenni il suo operato in Sicilia potesse risolversi, ma così non è stato. Opere pubbliche e cantieri continuano infatti a rimanere fermi.

Se per tirare su il pilone del ponte Himera – ha dichiarato il Musumeci – non bastano cinque anni mentre a Genova il ponte Morandi in un anno può essere ricostruito è chiaro qualcosa che non va”. Queste le ragioni che hanno portato lui, con l’ausilio dell’assessore alle infrastrutture Marco Falcone a mobilitare un pool di avvocati per quantificare i danni economici e d’immagine che sarebbero stati arrecati da Anas alla Sicilia.

L’assessore Falcone, sul tema, definisce l’Anas “sicuramente inadempiente” nei confronti della Regione, parlando 2 miliardi e 200 milioni di euro ancora bloccati nelle casse dell’azienda, con opere il cui finanziamento risale al 2003 e rispetto alle quali ad oggi esiste solo un progetto definitivo, come nel caso della circonvallazione di Gela. “Ci sono opere – dichiara Falcone – i cui lavori rimangono bloccati al settembre 2018. Mancano 250 milioni di euro da spendere e nulla si muove mentre l’azienda che dovrebbe essere cacciata rimane ancorata ai lavori che restano a loro volta bloccati”.

Musumeci ha inoltre annunciato di voler ricorrere al “metodo Morandi”, lo stesso applicato per la ricostruzione del ponte ligure, per venire furi da questa crisi che risulta ancora più acuta se si prendono in considerazione i dati sulle strade provinciali, il 50% delle quali sarebbero chiuse al traffico secondo i dati forniti dalla regione.
Nello specifico la giunta di Palazzo Orleans si propone di intervenire deliberando tre atti: oltre all’azione di risarcimento, la nomina di un commissario straordinario per la viabilità provinciale e quella di un commissario straordinario per il completamento di dieci infrastrutture considerate strategiche tra cui: la Cittadella della Cultura di Messina, la tratta Ragusa-Catania e la Agrigento-Palermo.

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