Malasanità a Milano, asportato rene sano a 87enne di Reggio Calabria: processo rinviato a dicembre, ma il paziente rischia la vita

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Drammatica vicenda per un 87enne di Reggio Calabria: in un ospedale a Milano gli tolsero un rene sano. Attende di conoscere la verità, ma il processo è slittato di 7 mesi

Caso di malasanità ad un uomo 87enne nativo di Reggio Calabria. Due anni e mezzo fa in ospedale a Milano gli hanno asportato il rene sinistro sano al posto di quello destro ammalato di tumore e oggi il processo in cui è parte civile e in cui avrebbe dovuto testimoniare il 4 maggio, è stato rinviato di sette mesi, al 21 dicembre 2020. Lo ha deciso il giudice monocratico Vincenza Papagno, della quinta sezione penale del Tribunale milanese.A chiedere di spostare l’udienza per motivi di salute era stato lo stesso legale di parte civile, l’avvocato Fortunato Renato Russo. L’anziano infatti di recente ha dovuto sostenere un altro intervento chirurgico, sempre in conseguenza dell’errore medico. E il giudice, accogliendo la sua richiesta e anche per via delle recenti disposizioni del Tribunale in merito all’emergenza Covid, ha stabilito il rinvio del processo a dicembre.

Secondo l’avvocato Russo però lo slittamento di sette mesi, oltre che essere eccessivo, non è “coerente” con l’obiettivo di “accertamento della verità”, soprattutto rispetto alla età e al “precario stato di salute” del suo assistito. “Si tratta di circostanze – si legge in un’istanza in cui il legale ha chiesto di anticipare l’udienza, pubblicata da Repubbica – per le quali un rinvio eccessivamente lungo metterebbe a rischio la possibilità della sua testimonianza e della conoscenza dell’esito del processo in relazione a fatti colposi di gravissima entità nonché di perdurante e attuale dannosità”.

Il dibattimento, a carico di due medici dell’ospedale Fatebenefratelli, si era aperto nel settembre 2019. Trasferitosi da Reggio Calabria a Milano per l’asportazione del rene destro affetto da tumore, Giuseppe Calabrò, ex insegnante, ha subito invece per errore l’asportazione di quello sinistro sano ed è ora a rischio vita. Per evitare l’espandersi della neoplasia è stato costretto a continue terapie endoscopiche nel capoluogo lombardo, con continui viaggi dalla Calabria. “E’ stato solo un caso eclatante fra tanti altri casi”, pronunciava qualche tempo fa l’87 reggino ai microfoni dei giornalisti.

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