Reggio Calabria: “l’immobilismo dell’Asp mette ad altissimo rischio sanitario gli infermieri ed i detenuti del Carcere di Arghillà”

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La denuncia del Nursind: “l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria mostra totale disinteresse nei confronti dei sanitari del carcere di Arghillà e dei tanti detenuti”

“Nonostante le numerose sollecitazioni pervenute da questo sindacato, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria mostra totale disinteresse nei confronti dei sanitari del carcere di Arghillà e dei tanti detenuti. “Ad oggi è stata assegnata solo un’infermiera e due unità a tempo determinato sono in scadenza il 30 aprile e non esiste alcuna ipotesi di rinnovo”, afferma il segretario regionale del NurSind, Dott. Vincenzo Marrari. “Finora si è assistito solo a chiacchiere e proclami, ma non è avvenuta nessuna reale svolta programmatica. Di questo passo, non solo non sarà possibile attivare il turno infermieristico notturno, ma si dovrà riconsiderare l’intera gestione dei turni di assistenza infermieristica alla luce della riduzione del personale”, afferma Filippo Errante, rappresentante Nursind presso gli Istituti Penitenziari. “Tutto questo – prosegue- si inserisce in un ampio sistema di criticità nel quale si deve considerare come da alcuni mesi non ricevano lo stipendio i medici che operano nell’Istituto di Arghillà e come, fatto di enorme gravità, non siano stati effettuati i tamponi per diagnosi Covid al personale sanitario, nonostante ripetute richieste e nonostante le chiare indicazioni fornite dalla Regione Calabria. Ci auguriamo-conclude Marrari – che l’emergenza Covid non arrivi ad interessare il penitenziario di Arghillà, altrimenti oltre ai gravi risvolti sanitari e sociali dovranno essere valutate le ripercussioni in ambito giudiziario”.

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