Reggina, ti ricordi di Strasser? L’allievo di Kallon e ‘fratellino’ di Ibrahimovic, ora gioca tra i ghiacciai della Finlandia

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Reggina, che fine ha fatto Strasser: dai palloni di plastica della Sierra Leone alle gelide temperature della Finlandia, il suo idolo Kallon e quei pranzi con Ibrahimovic…

All’età di dodici anni ha lasciato la Savana della Sierra Leone per venire a giocare in Italia. Rodney Strasser è ormai un figlio acquisito: cresciuto nelle giovanili del Milan, che lo ha acquistato nel lontano 2007, per le sue caratteristiche fisiche e tecniche è stato paragonato a Gennaro Gattuso. Nel corso della sua carriera ha girato in lungo e in largo lo Stivale, giocando sempre tra Serie A e Serie B, tranne un’esperienza in Lega Pro nel 2015 con la maglia della Lupa Castelli Romani. Tutte avventura abbastanza sfortunate quelle vissute a Lecce prima e a Parma poi, compreso anche il prestito alla Reggina, militante in cadetteria, nell’annata 2013/2014. In riva allo Stretto ha collezionato 22 presenze, non riuscendo a lasciare un segno indelebile fatto molto tempo prima dal suo connazionale Kallon. “E’ il mio idolo. Ha lanciato il nostro paese, e dopo di lui ci sono solo io ad aver giocato in un grande club, sono molto fiero”, ha raccontato in una diretta Instagram sul canale Sottoporta.

Strasser ha preso una strada completamente diversa rispetto al clima torrido dell’Africa. Oggi infatti gioca in Finlandia: “da piccolo giocavo già a calcio con i miei amici in Sierra Leone, ma era difficile. Si correva per strada, a piedi nudi e senza scarpe, con un pallone fatto di plastica. Quando ci penso mi viene da dire grazie a Dio per dove sono arrivato. La passione non è mai mancata e non manca neanche ora che gioco in Finlandia e sono felice lo stesso”. E lui davvero può raccontare di essere arrivato in alto, perché vestire la maglia del Milan e vincere uno Scudetto non è un traguardo raggiungibile facilmente: “il mio gol di Cagliari ha dato una svolta molto importante per la conquista dello Scudetto – racconta Strasser – . Quel titolo lo abbiamo festeggiato in albergo a Roma, dopo la partita c’era pure Boateng che ballava Michael Jackson. Sono dei momenti indimenticabili”. Infine un aneddoto su Ibrahimovic, che considera come un vero e proprio maestro: “mi voleva bene come un fratellino. A pranzo mangiavamo a gruppi in tavole rotonde, io ero sempre al suo fianco. Cosa prendeva Zlatan da mangiare dovevo prendere io, decideva lui. Una volta c’è stato un derby vinto grazie a un suo gol. Per ricordare la partita, il Milan ha voluto regalare un orologio celebrativo ai calciatori, ma non c’erano per tutti. Poi a pranzo Ibra mi chiese dove fosse il mio orologio e gli risposi che ero molto giovane e non l’avevo avuto. L’indomani mi ha regalato un suo orologio da 9mila euro…”, ha concluso Strasser.

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