“Le donne di sera devono lavare piatti non fare ordinanze”: i beceri insulti sessisti a Jole Santelli, un po’ barbari un po’ psicotici

StrettoWeb

Ieri in Calabria si sono registrati solo 5 nuovi casi positivi; l’altro ieri uno solo. I numeri sono chiari: l’emergenza e la presenza del virus nella regione sono marginali

Prima la Boldrini, ora la Santelli, passando per Mara Carfagna. Le donne in politica, in Italia, devono sempre fare i conti con gli idioti. Che la paura la faccia da padrone è risaputo. Ma è come si affronta la paura a qualificare gli esseri umani, dividendoli non solo tra chi è coraggioso e chi meno, ma anche tra chi dovrebbe tornare a vivere nelle caverne e chi ha diritto di vivere nei tempi moderni, magari senza psicosi assurde e senza alcun senso. La prima categoria (quella delle caverne per intenderci), è diventata oggi sui social il tipico ‘leone da tastiera’, ovvero colui che pur senza conoscere a fondo l’argomento di cui parla, ne tratta come se sapesse tutto e soprattutto lo fa insultando a destra e a manca. Tutto ciò, sommato alla paura del Coronavirus, si è trasformato negli ultimi mesi in una continua caccia alle streghe, in una volontà irrefrenabile di individuare l’untore e di immolarlo alla causa e mo’ di vittima sacrificale.

santelli consiglioIn questo contesto, ovviamente, ogni decisione forte da parte di chicchessia, soprattutto di chi detiene una qualche forma di potere, diventa terreno fertile per sparare a zero, esternando giudizi personali come se fossero il Vangelo.

Ed è esattamente quanto accaduto ieri sera dopo che il governatore della Calabria, Iole Santelli, ha emanato un’ordinanza con la quale si è deciso di iniziare a riaprire la regione, facendo respirare parte di quell’economia che sta soffocando rischiando di implodere in sé stessa. Dopo l’annuncio della misura, forte e che anticipa quanto deciso dal Governo, sui social si sono scatenati i peggiori commenti e i nullafacenti del web hanno dato il peggio si sé. Leggere commenti tipo:Le donne a quest’ora della sera dovrebbero lavare i piatti, non fare ordinanze. E poi: La Santelli dovrebbe stare attenta, lei che è malata oncologica è la prima che rischia di finire in ospedale“. Oppure: “E’ una bestia, doveva stare a guardare fiction a quest’ora. Insomma, insulti sessisti dei più infimi e beceri, e insulti addirittura collegati con la salute del governatore Santelli. Una donna deve stare ai fornelli non emanare ordinanze, soprattutto se è malata di tumore. Questo è il succo. Il succo della paura. Già, perché di questo si tratta

Un uomo dotato di ragione è comunque un uomo, e la paura è lecita. Ma i timori e le incertezze si combattono solo con la conoscenza e con la coscienza di sé e del mondo, non con gli insulti gratuiti solo perché temo per la mia incolumità. Ieri in Calabria si sono registrati solo 5 nuovi casi positivi; l’altro ieri, martedì 28 aprile, uno solo su 2.000 tamponi fatti, tre giorni fa sette casi, quattro giorni fa ancora uno. I numeri sono chiari: l’emergenza e la presenza del virus in Calabria sono marginali. Mantenendo dunque la giusta prudenza e rispettante le obbligatorie regole che ci verranno indicate, è giusto e opportuno ripartire, perché l’economia ne ha estremo bisogno.

Ovvio che, chi ha paura, chi ritiene di non essere in grado di saper rispettare le regole, chi non sa indossare una mascherina e un paio di guanti, può tranquillamente starsene a casa. Il libero arbitrio esiste ancora e nessuno ce lo toglie. Magari così, stando a casa ad oltranza, hanno ancora più tempo per insultare le donne, i politici, i malati oncologici e tutti coloro che nella vita fanno qualcosa, invece che stare a poltrire sul divano di casa propria.

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