Reggio Calabria, Minnella (Fiamma Tricolore): “tra Falcomatà e Coronavirus assistiamo alla triste fine di una città”

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Minnella: “la città di Reggio Calabria già affetta da un tumore mortale, politico ed economico, oggi combatte con una complicanza chiamata Covid-19”

“In tempi di Covid-19, di pandemia mondiale, ci è sembrato fosse il caso di sospendere ogni proposta ed ogni protesta. Come si vuole in momenti tragici come quelli che stiamo vivendo tra lutti ed una privazione della libertà, almeno nella nostra regione, del tutto spropositata agli eventi in corso, in virtù di quella responsabilità e serietà che dovrebbe caratterizzare ogni movimento politico, il Movimento Sociale Fiamma Tricolore ha sospeso ogni attività e si è posto al servizio, ove presente, della comunità attraverso la propria opera di silenzioso e, lontano dai riflettori, volontariato. Quando è troppo è troppo! E’ venuto perciò adesso il momento di riprendere la parola”. E’ quanto scrive in una nota Giuseppe Minnella del Movimento Sociale Fiamma Tricolore. “Dal contesto appena descritto –prosegue–  si è tirato fuori l’imitatore (dell’imitatore) di un sindaco. Fungendo da moralizzatore, accompagnato di cameraman e microfono è andato in giro per la città a girare candid camera in stile paperissima anni ’90 e a rimproverare la popolazione. Nei suoi panni, ad ogni buca, ad ogni cumulo di immondizia non raccolto, ad ogni copiosa perdita d’acqua ci saremmo fatti piccoli piccoli e vergognati del nostro non operato. Lui invece no: ha iniziato a sciorinare frasi in dialetto mentre i rubinetti dei cittadini erano a secco; cucinava torte mentre i cumuli della spazzatura diventavano sempre più alti; rimproverava la signora con il bambino sotto casa mentre le erbacce raggiungevano ovunque il metro d’altezza. Si è scontrato con tutti: con la Sacal, dopo anni di silenzio per l’aeroporto; con la Santelli per i fondi di bankitalia per la sanità, con l’Asp, con tutti! Una figuraccia dietro l’altra collezionata da colui che ha distrutto una città! Il destino beffardo che ha riservato a Reggio tale disgrazia fa il paio con la totale mancanza di dignità di chi avrebbe dovuto dimettersi già diversi anni fa per manifesta incapacità. Ed invece ecco l’ulteriore avversità: altri sei mesi di questa giunta e di questo comico imitatore di un imitatore. Cosa avrebbe fatto allora al suo posto la Fiamma Tricolore ci potrebbero chiedere gli ultimi difensori del bunker assediato? Gli forniamo volentieri qualche consiglio. Anzitutto saremmo rimasti seri ed avremmo operato giorno e notte in un periodo che avrebbe potuto rappresentare per la città la possibilità di chiedere dei fondi per avviare opere essenziali, per manutenere il verde, per sistemare le strade, per riparare le perdite d’acqua come hanno fatto molti altri comuni d’Italia. Alleviare cosi le sofferenze economiche di migliaia di cittadini e al tempo stesso ridare decoro alla città. A Reggio no: si è solo sprecato tempo miseramente in nome dell’ego di una sola persona nel disperato tentativo di, tra una fiaba prima della buonanotte ed il “regalo”, con soldi pubblici, di una mascherina, recuperare consenso popolare. Che spettacolo indegno! E cosi la città di Reggio Calabria già affetta da un tumore mortale, politico ed economico, oggi combatte con una complicanza chiamata Covid-19. Guardando i numeri ci verrebbe da dire che questa “complicazione” rappresenta una diagnosi errata visto l’assenza di numeri che giustifichino il totale blocco delle attività, ma tant’è: questi sono gli effetti quando si è governati da incompetenti a livello comunale, regionale e nazionale. La fine della città a questo punto è veramente dietro l’angolo”, conclude.

 

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