Coronavirus a Messina, la Fp Cgil replica al comunicato del Policlinico: “grazie alla nostra segnalazione si è compreso che c’è stato un errore”

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Coronavirus a Messina, la Fp Cgil replica al comunicato dell’AOU Policlinico: “grazie alla nostra segnalazione si è compreso che c’è stato un errore e che il diffondersi di un focolaio dipende molto dall’evitare, appunto, che si verifichino errori”

“Apprendiamo dalla stampa che il “Gaetano Martino” ha inteso replicare alla nostra nota sul caso del paziente Covid positivo ricoverato al Piemonte proveniente, appunto dal Policlinico. Innanzitutto – affermano il segretario della FP CGIL Francesco Fucile, il segretario provinciale Antonio Trino e il responsabile medici Guglielmo Catalito manifestiamo apprezzamento per il doveroso chiarimento che l’Azienda ha inteso fare, con relativo mea culpa per quello che viene definito come un problema procedurale. Sentiamo il dovere di esplicitare, ancora una volta, che l’essere stati costretti a segnalare alla Procura ed agli enti istituzionali sovrintendenti è dettato dall’assoluto silenzio del management dell’IRCSS, il quale in solitaria decide senza confronto e/o informativa, dimostrando ad oggi l’assoluta incapacità ad affrontare la situazione emergenziale. Sicuramente nel nostro intervento – continuano gli esponenti sindacali – non vi è nè un allarmismo infondato, stante la presenza di un referto positivo al momento del ricovero (dato incontrovertibile), nè un voler screditare l’alacre impegno profuso dall’AOU e la seria professionalità messa in campo. Tuttavia, non possiamo non evidenziare che dalla nostra segnalazione si è compreso che un errore c’è stato e che il diffondersi di un focolaio dipende molto dall’evitare, appunto, che si verifichino errori: diciamo che così si è avuta la possibilità di fare un “audit” migliorativo del processo. Un’ultima precisazione ci sia concessa, ed è legata all’errore in cartella clinica, che così come viene scritto nel comunicato stampa non riusciamo a comprenderlo: ma il paziente era negativo alla dimissione, ma aveva un referto positivo (referto errato?) tant’è che si è proceduti a farne un terzo, oppure si è negativizzato nel periodo intercorso fra il secondo tampone positivo e l’esecuzione del terzo?”.

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