Coronavirus, i consigli dello psichiatra: “ecco come superare situazioni stressanti, complicate e dolorose della vita”

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Coronavirus, i consigli dell’esperto per prevenire aspetti dannosi alla psiche

Come affermato nella lettera di Romeo Pasquale, Psichiatra e Psicoterapeuta “il  Coronavirus non solo sta acutizzando tanti problemi psicopatologici già esistenti (vedi ansie e depressioni) ma sta slatentizzando tanti aspetti di vulnerabilità che si trovavano sottaciuti nella popolazione. Mi permetto di fare delle riflessioni e dare dei  consigli pratici per prevenire aspetti potenzialmente più dannosi sulla psiche:

Credo nei  processi creativi e nel valore che hanno le idee e la positività trasmettendo un’energia tale che non possiamo non accettarla. Lo stress si può affrontare solo in una grande positività e fiducia verso la vita.

Un modo per  essere in relazione  prevede il fatto di essere accessibili a tutti. I social in questo ci stanno venendo incontro.

Quello che oggi stiamo vivendo è un fenomeno collettivo. Gli effetti di questa pandemia non risparmiano nessuno, includendo anche i bambini (vedi ansia di separazione e mutismo selettivo o internet addiction o altre dipendenze dalla rete più specifiche) o chiunque lavori nel settore medico, ma anche semplicemente chi si occupa di professioni di aiuto (insegnante, avvocato, medico ecc. ecc.)  Certo, siamo portati a pensare che siano maggiormente le donne a subire gli effetti di inquietudine, ansia e stress e così risulta dai dati scientifici sulla depressione e l’ansia, ma io credo che le donne siano solo più coraggiose a dichiararlo, a lasciarsi vedere dal mondo. Il processo è valido anche per gli uomini, solo meno consapevole.

Gli effetti catastrofici sulla psiche si realizzano perché esiste un’estrema rigidità strutturale dell’essere umano in quest’epoca. Una tendenza a crescere e a essere cresciuti con rigidità, con poco amore per la libertà ed un amore eccessivo per il comfort. L’ansia si attiva quando perdiamo la nostra zona di comfort che purtroppo oggi è molto ampia. Col virus l’abbiamo persa.  L’ansia è un processo che conosciamo bene a livello fisico, si pensi a quando abbiamo una contrazione cronica e veniamo toccati o stimolati sulla parte della muscolatura contratta: sentiamo male. Non solo il fisico si contrae ma anche la mente che diventa dolorante e traumatizzata.

Come si possono rielaborare le esperienze negative?

Un processo che ci permette di ri-sentire, di ammorbidirci emotivamente per assimilare e fare nostre alcune esperienze, farle diventare “io”. Lasciare andare ciò che non ci serve, le cose inutili, senza dimenticare mai una cosa: la conoscenza fine a se stessa non serve a nulla. La conoscenza è utile quando diventa la base di appoggio per l’azione, per il cambiamento. Primum movens la consapevolezza, poi la determinazione e poi l’azione.

La mente umana è sempre un’incredibile risorsa. Tanti anni fa scrissi un libro “Sveglia il gigante che c’è in te”: l’energia si libera a patto che si è capaci di esprimere le proprie capacità creative e innovative, in questa condizione la mente umana ha veramente una forza straordinaria, risolutiva e decisiva, spesso è imbrigliata, irrigidita e quindi non esprime la sua capacità di guidare l’organismo nell’affrontare la vita e renderla un processo unico enormemente affascinante.

Le difficoltà e gli imprevisti  come in questo momento specifico vanno a interessare la nostra area di comfort. Inoltre, la difficoltà potrebbe intervenire su organismi già in difficoltà (psicopatologie preesistenti). Ciascuno di noi reagisce alle difficoltà in modo diverso. Questa differenza è in gran parte dovuta al modo in cui vengono percepite e poi al modo in cui vengono affrontate. Qui emerge il concetto di “resilienza”.

La resilienza è l’elemento chiave che contraddistingue una persona e la  sua reazione allo stress. Se vogliamo parlare di resilienza non possiamo non fare riferimento al senso di coerenza e alle risorse di resistenza. Il Senso di Coerenza, caratterizzato da una fiducia che le  cose andranno come l’individuo spera e si compone di tre parametri (1.comprensione, 2.motivazione, 3.progettualità o significazione):

Una dimensione cognitiva che consente di comprendere ciò che si va a fare e possa dare  una valutazione dei pericoli (senso di comprensibilità);
Una dimensione motivazionale (senso di affrontabilità) che è strettamente correlata all’autostima;
Una dimensione che serve a dare seguito con i fatti a ciò che si è compreso (senso di significatività).
Strettamente correlato al senso di coerenza sono le risorse di resistenza, con il quale si identificano le strategie di coping ( sistemi di adattamento) che l’individuo, o generalmente una comunità, mette in atto per fronteggiare gli eventi stressanti; ovviamente ogni individuo interagisce in modo particolare con gli eventi e in base ai suoi software interni.

Tutto ciò fa pensare a coloro che affrontano missioni umanitarie, combattono guerre e superano traumi degni di questo nome e riescono a farvi ritorno dai propri cari senza manifestare alcuna conseguenza psicologica (disturbo post-traumatico, attacchi di panico…). Eppure questi di cui parlavamo sono uomini speciali, per la maggior parte di coloro che popolano questa parte della Terra il trauma è insito nelle difficoltà quotidiane della vita, troppo spesso semplici banalità.

Infine: il “pensiero positivo”; tutti possono accedervi? Come allenarlo? Questi spunti di riflessione offrono una strada, un percorso per arrivare a sviluppare il pensiero positivo. Innanzitutto bisogna rincominciare a interrogarsi e a mettersi in dubbio per poi cambiare e stare meglio.

Tre consigli per superare con successo situazioni stressanti, complicate e dolorose della vita

1 . Innanzitutto considerare che si cambia di continuo, mai credere a chi dice che “non si può cambiare”. Dare molta importanza alla creatività che non è solo quella degli artisti ma riguarda la vita di tutti i giorni. Oggi la scuola sta educando poco alla creatività. 2. Fermarsi sempre a valutare la situazione, anche a livello emotivo, a livello di intelligenza emotiva e credere che quanto emerge dentro di noi sia importante.  La vita non sé solo comprensione razionale (quindi cognitività) ma anche emozione. Intervenire sull’uno e sull’altro campo fa la differenza. 3. Infine avere coraggio (quindi determinazione): cambiare, fare la cosa diversa fa sempre un po’ di paura”.

Lettera firmata Romeo Pasquale

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