Aeroporti Calabria, i sindacati contro Sacal: “dimostra poca responsabilità nei confronti dei lavoratori”

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Aeroporti Calabria, i sindacati contro Sacal: “dimostra poca responsabilità nei confronti dei lavoratori e scarsa conoscenza delle procedure da attuare”

“Il “gruppo Sacal” incaricato a gestire una così delicata situazione di emergenza che ha coinvolto il mondo, dopo solo tre riunioni tenutesi in videoconferenza ha dimostrato poca responsabilità, scarsa conoscenza delle procedure da attuare, gestendo la trattativa in modo superficiale e approssimativo. La distanza a cui fa riferimento il presidente della Sacal con le OO.SS. era inevitabile nel momento in cui il gruppo Sacal non ha inteso addivenire ad un accordo che tutelasse i lavoratori e l’azienda. Sin dal primo incontro le OO.SS., appresa l’impossibilità manifestata dall’azienda di anticipare la CIGS ai dipendenti degli scali calabresi, si sono mostrate diffidenti nei confronti del gruppo Sacal manifestando le loro perplessità sulla mancanza di liquidità dichiarata che ha indirizzato inizialmente il sindacato verso una soluzione che potesse garantire il reddito ai lavoratori“. E’ quanto scrive in una nota Sonia Falzia della Filt Cgil, Salvatore Scalzi della Fit Cisl, Luciano Amodeo dell’Uil Trasporti, Gianfranco Turino dell’Ugl Ta. “Abbiamo assistito, da quel momento, nei vari incontri a un gioco al rilancio sulle mensilità da garantire ai lavoratori, ascoltando addirittura dalla stessa Sacal proposte di anticipo di mensilità con soldi degli stessi lavoratori, come ad esempio la quattordicesima, per poi, nientemeno, richiederli in restituzione nei mesi successivi. La nostra insistenza sull’anticipazione della CIGS mirata a garantire una continuità retributiva ai lavoratori, imposta peraltro dalla normativa in materia di ammortizzatori sociali, è stata utile per scoprire, nel prosieguo degli incontri, che Sacal non solo disponeva e dispone della liquidità necessaria per far fronte a tale esigenza, ma che addirittura è intenzione dell’azienda utilizzarla per attrarre i vettori. Responsabilmente abbiamo tentato di riportare il gruppo Sacal verso una soluzione, attuata da tutte le aziende italiane del trasporto aereo, che potesse garantire il reddito ai lavoratori e il futuro dell’azienda rappresentando più volte che la procedura con pagamento diretto dell’INPS, posta da Sacal come condizione indiscutibile per addivenire ad un accordo, avrebbe comportato un probabile mancato accoglimento della CIGS da parte del Ministero del Lavoro subito dopo aver accertato dagli Enti preposti al controllo la disponibilità di liquidità nelle casse dell’azienda. Ci saremmo scontrati con un rischio di revoca di CIGS che non possiamo permetterci sia a tutela dei lavoratori ma anche dell’azienda”.

“L’ammortizzatore sociale – aggiunge– attuabile nelle aziende del trasporto aereo, come prevedono le recenti circolari ministeriali, ancora oggi rimane quello della CIGS con anticipazione, ciò garantirà anche l’integrazione salariale del Fondo del Trasporto Aereo importante per i lavoratori, non attivabile invece con la cassa integrazione in deroga che in queste ore Sacal, attraverso Confindustria, sta tentando di attuare presso la Regione Calabria, dimostrando anche in questo caso la scarsa conoscenza delle procedure e delle normative poiché la CIGD è prevista solo per le aziende che non hanno altri ammortizzatori sociali da utilizzare e necessita, peraltro, anche di un accordo sindacale. Forse non siamo stati abbastanza convincenti, pur avendo fornito al gruppo Sacal ogni possibile ragguaglio normativo, rendendoci anche disponibili a rivederci in caso di future necessità dell’azienda per trovare di comune accordo la soluzione migliore per tutti. Il sindacato non accetta più alcun tipo di speculazione che possa essere rivolta nei confronti dei dipendenti e intende mettere fine alle provocazioni ricevute a mezzo stampa, che sottraggono il tempo necessario che dovrebbe, invece, essere impiegato per lavorare costantemente in favore della reale crescita del settore, con piani d’azione utili alla ripartenza prospettata al termine dell’emergenza sanitaria sorta. Peraltro, proprio in queste ultime ore ci giunge una richiesta da parte del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria con la richiesta di sottoscrizione verbale per la Cassa Integrazione Guadagni straordinaria disconoscendo che proprio la stessa Sacal ieri ha inviato una richiesta di Cassa Integrazione in deroga a dimostrazione che nel Gruppo Sacal la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra“, concludono.

Di seguito il testo integrale della lettera dei sindacati all’Assaeroporti, ENAC, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali:

“Spettabili,
gli scriventi Dipartimenti Nazionali vogliono segnalare l’incomprensibile atteggiamento che la società di gestione aeroportuale degli aeroporti della regione Calabria sta assumendo in questo complicato momento per il paese. Nonostante da più di un mese la crisi generata dal Covid-19 ha messo in ginocchio le aziende del trasporto aereo, le stesse si sono mosse mettendo in sicurezza i propri lavoratori e le loro famiglie attivando la cassa integrazione straordinaria Dlgs 148/2015 anticipando il trattamento economico ordinario al fine di garantire una continuità retributiva malgrado la difficile situazione economica in cui la maggior parte di esse versano e garantendo l’integrazione salariale del Fondo del trasporto aereo. Tale Fondo è alimentato anche con le contribuzioni delle aziende e dei lavoratori. Dopo una lunga trattativa con le strutture regionali la Sacal in contro tendenza con le altre aziende di gestione aeroportuale ha preteso di avere accesso a questo ammortizzatore sociale senza garantire l’anticipo del trattamento economico ordinario previsto dalla normativa, condizione per noi fondamentale al fine di garantire ai lavoratori la continuità dalla retribuzione. La Sacal attraverso i suoi dirigenti ha palesato i profitti ottenuti nella gestione dell’anno precedente definendola storica ed ha inoltre dichiarato di non voler disperdere la liquidità per anticipare il trattamento ordinario di Cigs ai propri dipendenti e che la stessa doveva servire per attrarre i vettori al momento della ripresa delle attività di volo. Abbiamo più volte denunciato l’atteggiamento dei vertici di questa società che ha in gestione i tre aeroporti calabresi  Lamezia, Crotone e Reggio Calabria in quanto si è dimostrata tutt’altro che rispettosa delle più basilari relazioni sindacali. La Calabria è una delle regioni del sud che soffre maggiormente la crisi e questi atteggiamenti non aiutano la gestione di un sociale che vive già enormi oggettive difficoltà. Nemmeno queste prove di forza che la Sacal arrogantemente sta facendo in queste ultime ore, richiedendo di nuovo alla Regione l’accesso alla cassa in deroga art.22 del Dlgs 18/2020 dove è previsto che solo le aziende che non hanno altri strumenti come la Cigs possono accedervi e deve essere corredato dall’accordo sindacale. Del resto è ancora più penalizzante per i lavoratori perché prevede oltre all’erogazione diretta che non sarà in tempi brevi da parte dell’INPS ma peggio non è prevista nemmeno l’integrazione salariale con il Fondo T.A. E’ necessario che questa situazione rientri sui giusti binari per garantire ai lavoratori della società di gestione degli scali Calabresi un trattamento equivalente a quello attuato su tutto il territorio nazionale per i lavoratori e le lavoratrici del settore del trasporto aereo ed in questo caso per loro hanno poco senso i ringraziamenti a mezzo di comunicati stampa da parte di Sacal”.

I Dipartimenti Nazionali
Filt Cgil Fit Cisl Uiltrasporti Ugl Ta

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