Coronavirus: strade vuote, negozi chiusi e mascherine anche in Sicilia. Poca gente in giro a Messina, centro deserto: “il virus sta uccidendo l’economia”

StrettoWeb

A Messina la paura serpeggia tra i titolari delle attività commerciali, non tanto per il coronavirus, quanto per il forte calo economico. Santoro: “E’ giusto stare a casa, ma, se non puo’ uscire nessuno, tanto vale chiudere i bar e i locali perche’ per noi sono solo spese”

Negozi chiusi, poca gente in giro, gente in fila al supermercato. È l’immagine di Messina oggi, a poche ore dall’entrata in vigore del nuovo dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che estende in tutta Italia le misure per fronteggiare l’emergenza coronavirus. In città la paura serpeggia soprattutto tra negozianti e titolari delle attività commerciali, non per il virus ma per il forte calo economico.”Il virus sta uccidendo l’economia” ha detto Carmelo Picciotto, titolare del locale La Dolce vita al Duomo e presidente della Confcommercio di Messina. Piazza Duomo stamattina era deserta: “Questa piazza che e’ la piu’ importante del centro storico di Messina era piena di turisti, oggi e’ deserta. Tuttavia non possiamo mollare. Le istituzioni devono essere vicini ai commercianti non ci possono lasciare soli“. Orazio Santoro, titolare di un bar in piazza Cairoli dice: “E’ il deserto, a questo punto e’ inutile restare aperti fino alle 18. E’ giusto stare a casa ma se non puo’ uscire nessuno tanto vale chiudere i bar e i locali perche’ per noi sono solo spese”.

Palermo

Negozi vuoti anche a Palermo. Nel capoluogo siciliano spuntano anche le prime mascherine. I bus provenienti dall’aeroporto sono vuoti. I mercati popolari sono deserti. File solo davanti alcuni supermercati per evitare che dentro le persone siano a stretto contatto.

Catania

Anche a Catania la situazione è spettrale. Nelle attività commerciali si fa la fila con il numero rispettando un metro di distanza. “La distanza dentro un rosticceria – spiega il titolare di un locale di Catania – e’ complicata, non riusciremo a sopravvivere, anche perche’ il nostro non e’ un prodotto a lunga conservazione, va mangiato caldo subito… Speriamo nella nostra Sant’Agata, soltanto lei ci puo’ salvare”.

Trapani

A Trapani la gente sta rispondendo con responsabilità“dice il sindaco Abbruscato. Ma anche qui c’è tanta preoccupazione per l’economia: “Avevamo gia’ avuto un drastico calo nei giorni scorsi – dice Vito Basciano, titolare del ristorante ‘Al Solito posto’ – adesso non oso immaginare, ho 7 dipendenti e sono preoccupato”.

Enna

In fila ai supermercati e strada deserte anche ad Enna. “Stiamo provando a riorganizzarci – dice Maria Ambra, che gestisce un ristorante pizzeria nel centro storico – E’ da giorni che non entra nessuno ed ora siamo costretti a chiudere alle 18 e, anche se aperti a pranzo, si chiede ai cittadini di non uscire. Un non senso. Di fatto non lavoreremo. Chi ci aiutera’?”.

Agrigento

Ad Agrigento i ristoranti hanno deciso di chiudere.  Anche qui le uniche persone in giro sono che escono per fare la spesa ai supermercati, dove si entra rispettando le misure di sicurezza.

Siracusa

Nessun assalto ai supermercati a Siracusa, ma molte attività commerciali quest’oggi hanno deciso di chiudere. “Ho chiuso il locale – dice Alessandro Spadaro titolare di un pub – anche se in realta’ si potrebbe stare aperti fino alle 18. Ma poiche’ bisogna lavorare sto proponendo il servizio a domicilio: i siracusani chiusi in casa dovranno mangiare e noi garantiamo prodotti espressi di qualita’, trasportati con i massimi accorgimenti”.

Ragusa

Situazione surreale anche a Ragusa.”Il clima e’ cambiato rispetto ad ieri. Il nuovo decreto ha cambiato le abitudini di tutti. Pochissimi clienti – dice Massimo, barista – e anche gli impiegati degli uffici e degli istituti di credito che popolano il centro storico di Ragusa hanno evitato di prendere il caffe’ e sono rimasti in ufficio”.

Caltanissetta

A Caltanissetta molti ristoranti in citta’ si stanno attrezzando per fare consegne a domicilio. L’Asp di Caltanissetta ha sospeso tutti gli interventi programmati e differibili.

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