Calabria, Cabs: “neanche il Coronavirus ferma il bracconaggio: rinvenuto a San Giovanni in Fiore un lupo morto trovato con un sospetto cappio metallico

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Calabria, Cabs: “sebbene non si possa escludere l’ipotesi investimento, il povero animale riportava quella che sembrerebbe proprio essere una trappola dei bracconieri”

Un lupo morto trovato con un sospetto cappio metallico, nel territorio di San Giovanni in Fiore (CS) nel Parco Nazionale della Sila. “Sebbene non si possa escludere l’ipotesi investimento, il povero animale riportava quella che sembrerebbe proprio essere una trappola dei bracconieri – ha affermato il CABS, l’associazione di volontari esperti in antibracconaggio – Nel caso venisse confermata  l’ipotesi bracconaggio, si tratterebbe del secondo caso nel mese di marzo; un primo lupo, infatti, era stato trovato nel Parco del Pollino e sulla stampa era stato affermato l’atto di bracconaggio”. Secondo quanto reso dal CABS, nel mese di marzo 2020, ossia in piena emergenza Coronavirus, in Italia non vi è stata una sostanziale diminuzione dei casi di bracconaggio. Solo per restare nell’ambito dei Parchi Nazionali calabresi, dove cioè la vigilanza è ancora più specifica, si registra il caso di un uccellatore nel Parco Nazionale dell’Aspromonte. “In questo periodo e finché non sarà diversamente deciso dal Governo nazionale e dalle Autorità locali, non ci si dovrebbe spostare dalla propria abitazione, questo per ridurre il più possibile la diffusione del Coronavirus. “Evidentemente – ha commentato il CABS – l’arroganza del bracconaggio non ha in Italia limiti”. Il CABS rivolge il proprio pensiero a tutte le persone che in questo momento stanno soffrendo per i contagi da Coronavirus, apprezzando le numerose iniziative spontanee in favore di donazioni per strutture ospedaliere o comunque indirizzate al contenimento dell’epidemia. L’appello è di non retrocedere, chiudendo ogni spazio anche nei confronti di chi, continuando l’attività di caccia illegale in un periodo così delicato, mette a rischio con i suoi spostamenti non solo la vita degli animali ma anche quella delle persone. Un motivo in più per provvedere, appena possibile, a un serio inasprimento delle pene nei confronti del bracconaggio italiano, incallito e ben radicato che, evidentemente, non si ferma davanti a niente.

 

 

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